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    Meglio il Ghiaccio che il Fuoco

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    Messaggio  Green_Group Mar Nov 04, 2008 9:28 pm

    Meglio il Ghiaccio che il Fuoco Twinot10
    Un aereo perfettamente efficiente, impegnalo in una tratta di tutto riposo, eppure deslinato a trasformarsi in pochi attimi in un inferno.
    E’ questo il caso di turno, forse meno impressionante di altri trattati in passato ma terribilmente semplice nelle cause e nella dinamica.
    E’ il 21 febbraio 1982 ed il DHC-6 Twin Otter del volo 458 della compagnia di terzo livello Pilgrim Airlines decolla dall'aeropono di Groton nel Connecticut per l'ultima tralla del volo da New York/La Guardia a Boston.
    A bordo ci sono in tutto 12 persone compresi i due piloti.
    Il capitano Thomas Prinster (entrato nella Pilgrim Airlines nel 1979 e con 6.500 ore di volo di cui 2.700 sul DHC-6) ed il primo ufficiale Lyle Hogg di quasi dieci anni più giovane (entrato nella compagnia nel 1981 e con 1. 100 ore di volo di cui 400 sui DHC-6)
    Il bi-turbina viene immesso sull'aerovia V 16 fino a Millis per continuare quindi con prua diretta su Boston ed il controllo del traffico aereo di Quonset offre all'equipaggio l'alternativa tra una quota di crociera di 7.000ft ed una di 4.000ft.
    Con un'ottica tipica dei piloti del terzo livello (meno uno sale e meno tempo impiega a scendere) e in considerazione delle condizioni meteo sulla rotta, Prinster opta per i 4.000 ft sufficienti a restare ben al di sopra del letto compatto di nubi.

    A circa 15' dal decollo, sui parabrezza cominciano ad apparire le prime formazioni di ghiaccio:
    non è un problema ma solo una piccola noia che richiede l'intervento del secondo pilota sull'apposito comando dello sbrinatore.
    Il sistema montato sui velivolo è costituito da un serbatoio installato proprio sotto ai piedi dei piloti e contenente un gallone e mezzo di alcool isopropilico.
    Inferiormente al serbatoio c'e una pompa elettrica che attraverso un condotto porta il liquido a due bocchette sistemate davanti al parabrezza.
    L 'alcool, altamente infiammabile ammorbidisce il ghiaccio che può essere spazzato via dai tergicristalli.
    Così, il primo uffiiciale Hogg aziona tranquillamente il sistema ma con sua sorpresa i risultati non sono quelli attesi :
    dalla bocchetta di sinistra giunge sul vetro solo un misero schizzo mentre da quella di destra non esce nemmeno una goccia di liquido.
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    Messaggio  Green_Group Mar Nov 04, 2008 9:29 pm

    Meglio il Ghiaccio che il Fuoco Immagi10
    Più con noia che con preoccupazione Hogg ripete l'operazione e quesla volta le conseguenze non si fanno attendere:
    l'interno della cabina viene invaso dal caratteristico e penetrante odore dell'alcool e subito dopo dal pavimento cominciano ad uscire dense volute di fumo.
    I due uomini si rendono immediatamente conto del tremendo pericolo e Prinster dichiarando l'emergenza chiede al controllo di Quonset un 'immediata prua per Providence.
    l'alternato più vicino.
    Quando Quonset comunica che la prua diretta è di 150°, la cabina è ormai invasa da un fumo spesso e soffocante che costringe praticamente i piloti a volare con la testa fuori dai finestrini lalerali.
    I passeggeri non stanno meglio ma perfortuna tra di loro c'e un uomo dai nervi saldi e ben preparalo alle emergenze:
    si tratta di un riservista dell'U.S.A.F, Harry Polychron, pilota istruttore di C-123 sulla Westover A.FB./Massachusetts.
    Polychron intuisce il pericolo e col manico della sua racchetta da tennis infrange uno dietro l'altro i vetri dei finestrini per alleviare l'effetto del fumo, quindi raggiunge i piloti e dato che dal pavimento cominciano ad uscire lingue di fuoco, cerca di soffocarle con degli abiti.
    La situazione precipita di momento in momento ed il braciere che arde sotto il pavimento rende infernale l'atmosfera in cabina;
    l'estintore portatile posto dietro il sedile del primo ufficiale non può essere usato perchè è divenuto in pochi istanti incandescente, mentre i pantaloni dei due piloti, in tessuto sintetico, si sciolgono sulle caviglie ferendo loro le carni.
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    Messaggio  Green_Group Mar Nov 04, 2008 9:31 pm

    Spinto dalla disperazione e dal dolore fisico, Prinster riesce in meno di due minuti a perdere i 4.000 fl di quota (che scelta opportuna quei 3.000 ft di meno) e tenta il tutto per tutto decidendo di prendere terra su di un lago ricoperto di ghiaccio, il Scituate Reservoir.
    L'impatto non è in queste condizioni dei più dolci:
    l'ala destra ed il carrello si distaccano al primo urto ed il resto dell'aereo si ferma dopo altri 500 ft, continuando a bruciare.
    I passeggeri abbandonano il relitto attraverso un'apertura formatasi subito dietro il portello di accesso posteriore ed i piloti dalle loro uscite di emergenza.
    Polychron, che al momento dell'impatto era sempre impegnalo nella sua lotta contro il fuoco, non ha avuto il tempo di legarsi su di un sedile ed ha una spalla fratturata ed un ginocchio ferito:
    nonostante tutto ha ancora le forze e la lucidità di estrarre dalla fusoliera in fiamme una passeggera cieca.
    Gli aiuti sono immediati ed i feriti vengono subito trasportali in ospedale da automobilisti richiamali sui luogo dal fumo dell'incendio; solo una donna perde la vita soffocata dal terribile fumo.
    I risultati dell'inchiesta sull'incidente al volo 458 della Pilgrim Airlines stanno dalla loro parte:
    avevamo prima descritto il sistema sbrinatore del Twin Otter, un sislema estremamente semplice praticamente uguale (alcool a parte) a quello installato sulla nostra automobile.
    Ebbene, il condotto del liquido (un tubo di tygon) era stato talmente deteriorato dal contatto con l'alcool da indurirsi staccandosi nel punto di collegamento all'uscita dalla pompa.
    Proprio li accanto c'erano i condotti dell'impianto di riscaldamento, la pompa dell'impianto idraulico e del tergicristallo, tutti potenziali inneschi pronti ad accendere in qualsiasi momento il liquido volatile altamente infiammabile che la pompa su comando del primo ufficiale irrorava nel vano


    Paolo Gianvanni
    JP4, novembre 1983

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