Per l'equipaggio del cap. Jack Dole una tipica giornata operativa iniziava a Phan Rang con la sveglia alle 05.30 con un programma che normalmente prevedeva almeno dieci missioni col rientro alla base prima del tramonto.
In quel giorno di guerra del 1968 il C-123 di Dole fece la sua prima sosta su di una striscia di 1.070 metri nell'area del III Corpo.
Dopo l'atterraggio l'elica del motore n° 2 rimase sul reverse e solo dopo un certo tempo fu possibile riportarla in posizione normale;
non era il caso di continuare l'attività in tali condizioni e così fu deciso di raggiungere Tan Son Nhut per un intervento tecnico più profondo.
All'atterraggio a Saigon avvenuto alle 11 del mattino l'elica rifece lo stesso scherzo;
le riparazioni richiesero molto tempo ed i meccanici terminarono il loro lavoro solo alle 5.30 del pomeriggio.
A questo punto sarebbe stato logico per l'equipaggio di concedersi un meritato riposo nei locali della base ma subentrò una fretta dettata dal fatto che i cicli di volo erano basati sui ritmo di 12 ore in servizio seguite da 12 ore di riposo, un ritmo che rispondeva in generale ai cicli di manutenzione dei velivoli.
Così rompere tale ritmo comportava uno forzo extra per altri membri dello squadrone sia equipaggi di volo che specialisti a terra.
Deciso così a rientrare a Phan Rang il cap Dole si apprestava a decollare quando su Tan Son Nhut si scatenò una gigantesca tempesta tropicale che bloccò completamente l'attività di volo.
La violenza della pioggia era tale che l'acqua filtrava da tutte le parti all'interno del velivolo e per mantenere asciutti almeno l'UHF ed il Tacan fu necessario ripararli con un impermeabile.