Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.


    - L'istruttore -

    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:12 am

    Non c'è un momento preciso nè un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall' abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un aeroplano senza passeggeri, senza piloti,
    senz' altri che non sia tu stesso.
    Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare il posta vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolante rappresentazione del vuoto assoluto.
    Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia.
    Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole.
    Ma con quale coraggio?
    Il tuo comandante è davanti all'hangar, ti guarda non meno perplesso, non meno preoccupato di te; sull'aeroporto è già stato sospeso il traffico per questo tuo primo decollo da solo; per quanto sia presto al mattino e deserto l'ambiente, le pessime figure hanno sempre un vasto, insospettabile pubblico.
    Sei lì, coi piedi disperatamente puntati sui freni affinchè l' aereo non decida al tuo posto e cominci a rullare da solo; a questo punto tornare indietro sarebbe assai più complicato che andare avanti, perciò puoi illuderti ancora una volta di non avere scelta dopo aver preparato il cammino affinchè così fosse, e adesso, nell'ultimissimo istante, teso e muto, vuoi solo vedere come andrà a finire, vuoi andare fino in fondo, al fondo della pista, verso quell'attimo di disequilibrio con cui tutto si solleva, s'impenna, staccando la tua ombra da terra.
    Ancora qualche minuto fa ti sedeva accanto un comandante, imperturbabile e a braccia conserte, la tua riserva di irresponsabilità nell' errore , di svagatezza nel compierlo, ancora qualche minuto fa la giornata era normale e prevedibile.
    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:13 am

    Vorresti tornare a quel momento, o anche prima, alla tranquillità inconsapevole con cui sul piazzale facevi i controlli attorno all' aereo come se fosse appena uscito di fabbrica,e tu ne fossi il primo collaudatore, mentre eri semplicemente un allievo pilota e l'aereo era stato perfettamente ispezionato dai meccanici come ogni giorno.
    Bruno non era solo un comandante, era un capo indiano, un vecchio capo indiano di pochissime parole, e di ancor minori spiegazioni.
    Bruno era un maestro che non spiega, e di come questa fosse possibile in una materia tanto delicata bisognerà parlare più avanti.
    L'idea della manovra, in Bruno, coincideva con una disciplina e un rigore assoluti, ma a lui interessava l'intuito, una manovra correttamente eseguita non era ancora nulla, il minimo presentabile, non te lo diceva naturalmente, ma si capiva che era così, volare era tutt' altro che una manovra ben fatta.
    Lui non spiegava, si comportava come se tu sapessi già, e quello che non sapevi, cioè tutto, dovevi ricavarlo dal silenzio delle sue occhiate, delle sue facce, dal suo modo di riprenderti nelle manovre con cenni rapidi e senza sonoro indicando col dito uno strumento o l' orizzonte fuori o un riferimento invisibile nel cielo, questo per lui era imparare.
    Meno che mai ti avrebbe annunciato quando fosse arrivato per te il momento di volare da solo.
    Poi Bruno era salito a bordo e tu avevi cominciato ad aspettare: aspettare che inforcasse gli occhiali da presbite e trascrivesse i dati iniziali del volo, aspettare che nel contempo facesse un cenno con la mano che significava metta in moto e andiamo via, aspettare d' essere autorizzato dalla torre al rullaggio, e poi sulla soglia della pista d'essere autorizzato all' allineamento e al decollo, aspettare era una parte costitutiva del volo quanto il volare, aspettare controllando e ricontrollando, c'e sempre un modo utile di impiegare l'attesa, c'e sempre qualcosa da fare a bordo prima di spingere avanti le manette e cominciare a correre sobbalzando, e ripensandoci adesso avresti dovuto farlo.
    Finalmente via, avevi dato potenza, rilasciato i freni, guardato il contagiri e l'anemometro, accompagnato i movimenti imbardanti dell' aereo verso sinistra e verso destra contenendoli coi pedali.
    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:13 am

    La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell' aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l'avevi sentita così, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l'aeroplano prorompe, non è più terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di la, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre così, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su si acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino.
    Tu avevi chiamato con delicatezza, appena qualche millimetro per non strappare l' aereo da terra, poi senza badarci avevi tirato ancora, come ripetere una parola detta a voce troppo bassa e non sentita.
    Tiravi piano ma l' aereo non veniva.
    Tiravi con più continuità ma l' aereo non ti seguiva.
    Tiravi decisamente e l'aereo non saliva.
    Avevi guardato la pista e ti eri accorto di essere oltre la meta, vedevi la striscia di mare delle bocche di porto, guarda come si avvicina, anzi guarda il cruscotto e gli strumenti, concentrati meglio, e tu ti eri rivolto agli strumenti ad uno ad uno come se chiedessi loro di darti ragione in una lite di strada, e te l' avevano data, i valori erano quelli, ma l' aereo non si staccava da terra.
    Senza voltarti avevi cercato di cogliere il profilo di Bruno, profilo di pietra, braccia conserte, sguardo fisso davanti a se, sembrava che aspettasse; ma c'era poco da aspettare, la pista finiva, l' aereo non si staccava, e non avevi più lo scampo per frenare.
    Concentrati ancora, guarda gli strumenti, guarda meglio, e a forza di guardare finalmente avevi visto, ecco cosa mancava, chi l' avrebbe detto?, mancavano i flap, la leva dei flap era tutta su, flap a zero, ti eri dimenticato i flap.
    Ci saranno stati quaranta metri di pista ancora, non di più, poi il mare, avevi cercato di far scivolare la mano dai comandi del motore verso i flap senza che Bruno se ne accorgesse, avevi una fretta disperata di abbassare quella leva, la pista finiva sul serio, con la sinistra tenevi il volantino, con la destra avevi dato un colpo secco alla leva quasi di nascosto.
    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:14 am

    Tale era la velocità accumulata che appena i flap cominciarono a scendere dal dorso delle ali l' aereo venne risucchiato in alto, preso di peso e staccato da terra, come liberato, trascinato su.
    Il silenzio di Bruno era apparso subito preoccupante, meglio dire qualcosa.
    Tu avevi detto ci siamo dimenticati i flap, col tono di un' osservazione distratta, con un plurale ironico che coinvolgeva anche lui in quella dimenticanza, sebbene lui mai si sarebbe dimenticato i flap, e poi tu eri ai comandi e tua la responsabilità, lo sapevi benissimo.
    Bruno non aveva risposto e tu avevi proseguito la salita in attesa di indicazioni; dopo il decollo lui annunciava sempre il programma del volo, quale sarebbe stato il menu di oggi, stalli e viti? virate strette? navigazione? emergenze motore? avvicinamento radar a un aeroporto?
    Ma Bruno non aveva detto nulla, non una parola e nemmeno un' occhiata, aveva fatto semplicemente un ampio gesto circolare con la mano, un gesto in discesa che nella rotazione comprendeva una virata sul mare, un rapido rientro sull'isola, un atterraggio immediato, e dalla bruschezza del gesto avresti detto per sempre definitivo.
    Ecco il programma.
    La paura di prima, la paura della pista che finiva era niente a confronto con la desolazione di adesso, anche l' anima doveva essere arrossita; se fosse stato possibile saresti sceso lì, nell' aria, lasciandogli l' aereo; poi avevi sperato di congedarti almeno con un bell' atterraggio, anzi un atterraggio perfetto, gli avresti fatto vedere tu che capolavoro di ultimo atterraggio gli facevi, ma nel finale, sugli alberi che inspiegabilmente delimitano ogni campo d' aviazione, avevi preso un refolo di turbolenza: leggero squilibrio dell'aereo, correzione immediata, atterraggio su una sola ruota, rimbalzo, nuovo atterraggio, rimbalzo ancora, atterraggio.
    Puntavi dritto verso gli hangar, volevi arrivarci il più presto possibile, ma al momento di imboccare il raccordo avevi avvertito una resistenza ai pedali, adesso non riesco più nemmeno a girare a terra ti dicevi, poi avevi capito che Bruno bloccava la pedaliera dalla sua parte, stava frenando l' aereo sul bordo della pista.
    Cos'altro c'era ancora?
    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:15 am

    Tu avevi messo l'elica al minimo, Bruno ti aveva scrutato con un' occhiata rapida.
    Poi fissandoti meglio aveva detto: se la sente di andare su da solo?
    Non fingere, hai 'Capito benissimo, del resto e accaduto soltanto pochi istanti fa; hai capito perfettamente .
    Hai dovuto fare il giro di tutte le tue emozioni per venirne a capo, e poi un altro giro per contenerle e mostrarti nè troppo felice nè troppo deciso, e rispondere se lei pensa di si, forse si..
    Bruno ha aperto la radio, ha chiesto alla torre di sospendere il traffico sull'aeroporto, ha spiegato il motivo della sua richiesta.
    Poi ti ha detto guardi che tutto sarà diverso, decollerà prima, salirà più veloce, io la seguirò da terra al bordo del campo, faccia tutte le chiamate radio con me come se parlasse con la torre ..
    Solo, eccoti solo, 'solista', così nei documenti aeronautici viene registrato questo volo, come se fossi un suonatore di violino, e invece sei una persona sola dentro un aeroplano al centro della pista.
    Ancora non credi che sia vero, ma allineato lo sei già, pronto difficile. Bruno ti ricorda i valori del vento, nodi e provenienza, ma chi ha tempo di pensare al vento, di immaginare da dove viene e quanto è forte, si vedrà, ormai hai spinto in avanti le manette, sollevi le punte dei piedi dai pedali, si vedrà tra un istante, l' aereo già corre,a un quarto di pista ti chiedi ancora come mai Bruno abbia deciso il tuo decollo da solo invece di cacciarti via per sempre, a meta pista cominci a sentire qualcosa che ha a che fare con la responsabilità, anche se non sai bene di chi, poi a mano a mano che l' aereo si trasforma in aereo tu ti trasformi in Bruno e diventi comandante di te stesso, e in questa nuova dimensione ti controlli e ti riprendi e ti correggi come un allievo.
    Ci sono le cose da fare e queste cancellano ogni altro pensiero, e solo dopo le cose da fare, dopo che hai chiuso ciò che andava chiuso e aperto ciò che andava aperto e regolato ciò che andava regolato, adesso che l' aereo vola livellato nel cielo, adesso guardi il mare e l' orizzonte nella foschia leggera del mattino e per la prima volta ti vedi non soltanto come punti di riferimento per controllare le virate o le salite e le discese, sono il paesaggio cui d'ora in poi potresti appartenere, così come a terra appartieni ai fiumi e alle montagne.
    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:20 am

    Ripensi alla prima volta che sei salito quassù con Bruno, volo di ambientamento , prima ancora della visita medica, tu sedevi a destra, che bel panorama, Bruno aveva fatto quota tranquillo e a un certo punto ti aveva domandato le sue cinture sono ben strette?, e tu avevi risposto distrattamente di sì, lui aveva tirato fuori gli occhiali, si era piegato verso la placchetta di metallo al centro del cruscotto dove un avviso in inglese indicava i limiti acrobatici di quell' aereo, senza lasciare il volantino aveva sfiorato col dito le lettere in rilievo, tre giri di vite e non di più aveva letto ad alta voce, come se quell' aereo non lo conoscesse a memoria, e come se anche tu dovessi essere messo al corrente che dopo il terzo giro di vite non ci sarebbe stata speranza di uscirne, poi senza aggiungere altro si era tolto gli occhiali e aveva picchiato l' aereo mandandolo in vite, tutto di te fu proiettato in avanti, precipitaste seduti roteando sull' asse, laggiù la riva e la spiaggia giravano in senso contrario come nei film, tre giri aveva detto, ma a te sembrarono trenta o trecento, adesso muoio con questo signore che non conosco, che ne sapevi allora che Bruno era Bruno, che era stato pilota acrobatico e pilota collaudatore, che negli anni del dopoguerra si era guadagnato da vivere facendo piroette in pubbliche gare, che aveva trentamila ore di volo su ogni tipo d' aeroplano?
    Pregavi Iddio che quel signore coi capelli bianchi fosse perfettamente consapevole e abile in ciò che faceva, che l' aereo tenesse, che quella vorticosa picchiata avvitante finisse al più presto.
    La voce di Bruno alla radio adesso ti chiede di venire all' atterraggio; per forza di cose, il primo atterraggio da solo e l' altra faccia del primo decollo da solo, guai se non ci fosse.
    La voce di Bruno alla radio ha sempre una filatura d'incertezza e di preoccupazione, forse perchè gli alberi al fondo della pista ti nascondono alla sua visuale e lui da terra ti domanda in linguaggio aeronautico la tua posizione e subito dopo in parole povere ti chiede se tutto va bene, e tu in linguaggio aeronautico dai la tua posizione e rispondi che sì, tutto va bene.
    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:21 am

    E finalmente mentre fai i controlli del sottovento, mentre togli l’aria calda e arricchisci la miscela e riduci motore e metti dieci gradi di flap, finalmente capisci che il primo decollo da solo e l'incontro di due paure, la tua, la sua, paure reciproche e concordi di due persone costrette a fronteggiare un evento avendo soltanto una conoscenza parziale.
    Che cosa conosce Bruno di te? Niente. Pura intuizione.
    Ti ha mai visto nei momenti di distrazione assoluta?
    Ti ha mai visto quando t'incanti e ti perdi nel vuoto e te ne vai lasciando il tuo corpo come un giornale ad occupare un posto nel quale non sei più?
    Nei momenti di rabbia fredda, sorda, gelida!
    E che cosa direbbe Bruno se sapesse che uscendo la sera dall' aeroporto e incamminandoti verso casa componi canzoncine tipo questa, e poi vai a tempo:
    The night has arrived
    the planes sleep
    the tower is off
    the fax makes a beep

    se tu fossi Bruno, gli metteresti in mano un aereo a uno così?
    Come può aver deciso che eri pronto, che cosa conosce Bruno di te?
    ciò che può aver valutato attraverso una pratica assai circoscritta come il pilotaggio,un' attitudine e un fare misurabili certo, ma il resto, tutto il resto di una persona, quello che più conta, e conta anche nei cruciali momenti di emergenza aeronautica, è costretto a intuirlo, a dedurlo appunto attraverso quel fare,quel poco che hai fatto; ed è qui che lui rischia,se ci fosse una panne proprio adesso?, un motore non sa chi c’è ai comandi, le probabilità non hanno memoria delle circostanze o dell'anzianità di volo.
    Green_Group
    Green_Group
    M 0.5
    M 0.5


    Numero di messaggi : 500
    Data d'iscrizione : 18.09.08
    Località : Reggio Emilia

    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 1:22 am

    L'altra persona, tu in questo caso, dovrebbe conoscere abbastanza di se, almeno si spera, ma di quel fare aeronautico, del sapere del pilota che in questo momento della sua vita, in questo suo primo atterraggio da solo, gli sembra cruciale chissà se conosce abbastanza, ed è qui che tu rischi.
    Qui, in quest' ultima virata dove ti appare la città frontale, sulla destra l'isola, laggiù l'aeroporto; apri la radio, chiama il finale, flap tutti fuori, carrello, luce di atterraggio.
    Eccolo lì Bruno, piccolo piccolo tra l' erba al bordo della pista, con il viso verso l' alto e la ricetrasmittertte all' orecchio, così va bene ti dice, così va bene ripeti a te stesso controllando le distanze e l' assetto, sei seduto su un patrimonio di velocità da smaltire,di quota da dissipare.
    Abbassa il muso dell' aereo, lascialo andare, vieni giù planando sopra gli alberi, se non fossi così concentrato e teso ti accorgeresti dell' ombra che il sole alle spalle ti proietta davanti, di come si ingrandisce sull' erba e tocca prima di te, la tua ombra ha atterrato.
    Poggia le ruote centrali sull'erba e per un attimo tieni l' aereo sospeso così, subito dopo anche il ruotino davanti aderisce, adesso devi solo frenare, poco alla volta, deciso, frenare finchè ciò su cui sei seduto e ti porta, rallentando, non sarà più un aeroplano.
    Non ti resta che risalire verso gli hangar, taxi to park, manovra cui Bruno ti ha autorizzato via radio prima di passarti alla torre, dato che l' aeroporto riapre al traffico; è solo l' autorizzazione a un contropista, ma a te sembra un' autorizzazione più ampia.
    Il meccanico alza gli avambracci incrociati al termine della striscia gialla che stai ricalcando col ruotino, segnale di fine e di arresto, chiusura motore.
    E tra le novità, quando scendi dall' aeroplano, c'e non dico un sorriso, ma almeno uno sguardo sgravato da parte di Bruno, e un 'tu', uno di quei tu che non accorciano le distanze, anzi, ne scompongono il portamento, ma che più tardi nel suo ufficio - se può chiamarsi ufficio una vecchia scrivania anni quaranta, una rastrelliera di carte aeronautiche, un dondolo e un monitor con l'Italia e le nubi viste come le vede in quest'istante un satellite meteo - ti consentirà, mentre quel comandante perennemente in camicia bianca e cravatta firma sui tuo libretto il primo decollo da solo, di domandargli nella nuova dimensione del tu come mai proprio oggi, perchè proprio stamattina che ti sei dimenticato i flap e per poco non finivate in mare; e consentirà a lui, con un' occhiata rapida e sorpresa, di risponderti perche oggi?,
    stupito che tu non abbia compreso.
    Per l' errore, per via dell'errore, hai visto l'errore.
    Ma il tono è sbrigativo, quasi sottovoce, come si trattasse di una cosa ovvia, e oltre tutto segreta.
    Quando altrimenti?, conclude restituendoti il libretto.

    Tratto da
    Staccando l'ombra da terra

    Contenuto sponsorizzato


    - L'istruttore - Empty Re: - L'istruttore -

    Messaggio  Contenuto sponsorizzato


      La data/ora di oggi è Mar Nov 26, 2024 5:00 pm