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    ORE 8:15:17 - Little Boy precipita

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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:42 am

    ORE 8:15:17 - Little Boy precipita _4066110
    Si aprono i portelli di sgancio, con qualche cigolio.
    La bomba è sempre saldamente trattenuta dalle dita d'acciaio di quattro robuste tenaglie.
    Ma sotto, adesso, non c'è che lo spazio.
    Fino alla nuda terra.
    Ferebee si volge un attimo per lanciare uno sguardo a Tibbets, seduto dietro di lui, e lo assicura : - Tutto Ok -.
    Poi torna, fulmineo, al mirino.
    Il ponte non è ancora al centro della croce di mira, ma, poiché lo sgancio avverrà automaticamente, il puntamento a vista è stato anticipato di un minuto esatto.
    Diciassette secondi dopo le 8.14.
    Scocca il momento di Ferebee, ed egli preme istantaneamente il pulsante che sincronizza il lancio della bomba con il meccanismo d'innesco a tempo.
    Quaranticinque secondi trascorrono in un silenzio quasi allucinato, poi un sibilo lacerante risuona fra le pareti metalliche di Enola Gay.
    E' un segnale di Nelson, che annuncia agli altri componenti dell'equipaggio, a Great Artiste e a N. 91 che fra un quarto di minuto la bomba precipiterà su Hiroshima.
    Questo urlo sinistro è captato anche a terra, dalle radio giapponesi della difesa.
    Ufficiali e soldati si fissano l'un l'altro negli occhi, esterrefatti.
    C'è un B-San su Hiroshima, il segnale viene da lì. Cos'è? Perché?
    Ore otto, quindici primi, diciassette secondi.
    Il segnale cessa di colpo e Little Boy si stacca da Enola Gay.
    Per 51 secondi sarà solo un grave in caduta.
    Eccolo!
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:43 am

    Trascinato in avanti dalla forza d'inerzia ,nell'istante dello sgancio Enola Gay filava nel cielo a una velocità di 147 metri al secondo ,. sembra voglia seguire l'aereo-madre, ma presto assume un’ assetto diverso, la punta tende verso il basso, la coda pinnata si solleva, e la gravità ha ragione della spinta inerziale.
    Sgravata all'improvviso da un peso di quasi quattro tonnellate e mezzo, Enola Gay ha compiuto intanto uno spettacolare balzo verso l'alto.
    Tibbets ha immediatamente escluso il pilota automatico e, le mascelle contratte, s'è letteralmente gettato addosso alla cloche per far acquistare la massima velocità possibile all'apparecchio con un principio di picchiata, al limite del rischio per un quadrimotore. Contemporaneamente le ali sembrano schiantarsi, la sollecitazione della virata a 180 gradi è tormentosa.
    Gli uomini si sentono schiacciare, ma non ci badano, guardano giù lo stesso e non sanno neppur essi se sono atterriti, affascinati o scettici.
    Potrebbe essere un bluff, dopo tutto.
    Ma no, sono sgomenti, qualcosa dice che sta per accadere l'inimmaginabile.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:43 am

    ORE 8:15:17 - Little Boy precipita Little10
    All'improvviso esplode una luce insostenibile
    Da Great Artiste scendono pigramente tre paracadute che reggono gli strumenti di registrazione.
    Su N. 91 le cineprese sono già in attività.
    A Hiroshima, sulle piazzuole delle batterie contraetee, che tacciono, ufficiali e sottufficiali hanno seguito con i binocoli le bizzarre evoluzioni del B-San: un vistoso salto in verticale, poi una picchiata degna di un bombardiere leggero e una virata inconcepibile.
    Sono impazziti gli yankees, questa mattina?
    Little Boy sta precipitando e la sua traiettoria tende sempre più alla verticale, la velocità di caduta aumenta progressivamente obbedendo alla legge dell'accelerazione di gravità.
    Enola Gay fugge con tutta la potenza dei suoi motori.
    A Hiroshima si lavora, si parla, si ride.
    - Ma perché non scoppia? - urla Morris Jeppson che ha contato troppo affrettatamente i secondi previsti fra lo sgancio e la deflagrazione.
    Ore otto, sedici primi, otto secondi.
    I detonatori proiettano l'uno contro l'altro i quattro blocchi di Uranio 235.
    Si forma la massa critica, e all'istante Little Boy si disintegra: un nuovo sole artificiale, provocato dall'uomo, s'accende sulla Terra.
    Un globo di luce intollerabile per le pupille degli uomini e degli animali terrestri, una emanazione di calore cinquemila volte più intensa di quella di una fiamma ossidrica che sprizzasse le sue scintille in un raggio di duemila metri, un pugno apocalittico sferrato dal cielo alla terra.
    La pura dissoluzione della materia, nel delirio psichedelico di un mondo extra-galattico.
    Centro focale della follia degli atomi, un punto nell'atmosfera situato a poco meno di 600 metri di altezza sul piano stradale della città di Hiroshima, Giappone, e 190 metri a nord-est dal ponte sul fiume Ota prescelto come bersaglio.
    I calcoli degli scienziati e degli ingegneri sono stati maledettamente esatti.
    Ora la luce è ovunque.
    Una luce accecante, di ghiaccio, che in un attimo di attimo lo spettroscopio del cielo scinde in tutti i colori dell'iride .
    Si espande fino ai limiti dei quartieri periferici e pare un ciclopico globo di magnesio, frangiato di rosa e di porpora.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:44 am

    Fin dal primo attimo 30.000 uomini dissolti nel nulla
    In quest' attimo di attimo muoiono forse 30.000 persone.
    Muoiono?
    Finiscono di esistere, non solo come esseri umani, ma come entità materiali.
    I loro agglomerati di cellule, in taluni casi le loro stesse strutture molecolari, svaniscono nel nulla assoluto.
    Nessuna sensazione, nessuna sofferenza. Niente.
    Uomini, animali, alberi, foglie, tutto ciò che c'è di organico a Hiroshima e che è sorpreso all'aperto in un raggio di mille metri dall'epicentro del pikadon – in giapponese, il «lampo-tuono» della bomba atomica - si volatilizza come un etere cosmico.
    Il pikadon, in quella frazione di istante, schiarisce la corteccia esterna di tutte le sostanze resistenti che investe, come il granito.
    Su quelle superfici, comuni in qualsiasi città dell'Oriente e dell'Occidente, i dissolti vivi lasciano impresse indelebilmente le loro ombre.
    Ombre di uomini giovani e di uomini vecchi, di donne, di bambini, di cavalli, di cani, di polli, di mosche, di farfalle, di fiori.
    Ombre di spettri.
    Qui , entro un'area di 3-4 chilometri quadrati , c'è la fine dell'essenza intima di ogni cosa.
    Ecco uno zoccolo di basalto, presso il vetusto tempio di Gokoku.
    Sembra, adesso, un puntaspilli, perché è irto di migliaia di acutissimi aghi.
    Sono cristalli mai visti, nati dalla fusione dello zoccolo.
    Per un tempo non misurabile, ma dell'ordine di 1/10.000 o di 1/20.000 di secondo, il bagliore del pikadon lo ha raggiunto con la sua lingua di fuoco da 300-500.000 gradi.
    I dissolti vivi sono di gran lunga i più fortunati, alle ore otto, sedici primi e otto secondi di questa mattina, a Hiroshima.
    C'è poi un'altra specie di uomini quasi altrettanto fortunata nella inverosimile sciagura.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:45 am

    Questa, che si può definire la specie degli uomini-formica, in opposizione alla precedente specie di uomini-ombra, non svanisce in una frazione di istante, ma muore
    - ecco, muore: è già più umano, più nell'ordine naturale delle cose - in due, tre, cinque secondi, massimo sette.
    Mai visto , magari attraverso una lente , come muore una formica abbrustolita?
    Lambito e avvolto dalla fiamma, il piccolo e laborioso insetto nero si rattrappisce, si contrae, rimpicciolisce, crepita, scoppietta, incenerisce, diventa fumo e poi zero.
    Ecco, questa è la sorte di coloro che sono all'aperto in una fascia compresa fra i mille e i duemila - duemilacinquecento metri dallo l'epicentro dell'esplosione.
    Anch'essi sono lambiti dall'alito rovente del pikadon per un tempo infinitesimale, ma è un alito già un po' meno rovente.
    Chissà se s'accorgono di diventare cenere, due-sette secondi possono essere un'eternità. Comunque soffrono obiettivamente per poco.
    Non conosceranno il massimo dell'orrore.
    Se qualcuno si rende conto di quanto di inconcepibile gli capita, non ha il tempo di maledire.
    Quanti sono gli uomini-formica?
    Sommati agli uomini-ombra , in totale sono 80.000 gli abitanti di Hiroshima che rendono lo spirito a Budda o agli dei dello Shinto entro sette secondi dallo scoppio di Little Boy.
    Ma il primo e il secondo girone dell'inferno atomico non hanno contorni perimetrali cosi esatti. Anche a poche centinaia di metri dal punto focale dell'emissione di luce ci sono gli sventuratissimi, destinati alle sofferenze più folli come quelli che se ne trovavano relativamente lontani.
    Essere al coperto ma vicini, nel momento in cui si attiva la luce astrale del pikadon, equivale a essere esposti ma distanti, oltre i margini del secondo cerchio infernale, che ha un diametro approssimativo di cinque chilometri.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:45 am

    ORE 8:15:17 - Little Boy precipita Hirosh10
    Dopo lo scoppio , una ventata immane spazza ogni cosa
    Qui l'atrocità più assurda che la storia e la preistoria del pianeta Terra abbiano mai visto si svolge in una convulsione di sequenze e dissolvenze da teatro-verità agghiacciante, mostruoso, delirante.
    Siamo oltre i limiti del credibile, tanto per il cervello, il cuore e i nervi degli uomini normali quanto per le menti malate dei pazzi.
    Ed è un'atrocità che è tale proprio perché non dura una frazione di istante, né due-sette secondi.
    Dura minuti, ore, giorni, settimane.
    Può durare mesi e anni.
    Per qualcuno, nel 1972, non è ancora finita.
    Ma restiamo a quel tragico mattino.
    Il soffio del pikadon, al di là del circolo di due chilometri e mezzo di raggio dall'epicentro dello scoppio, arriva sensibilmente attenuato.
    Non ha più una temperatura stellare, e perciò gli manca l'energia termica sufficiente a volatilizzare gli esseri viventi e ad incancrenire gli aggregati delle sostanze dure.
    E' però pur sempre rovente, e la sinistra vampa è pregna di letali particelle radioattive, i raggi gamma: almeno 90.000 abitanti di Hiroshima diventano uomini-carbone, uomini-mummia o uomini-cera.
    Altre tre specie subumane create da Little Boy.
    Uomini-carbone, ustionati cosi sconciamente da apparire simili a protoantropi nerastri, o addirittura a scimmie primordiali, di un'altra Età del mondo.
    Uomini-mummia, legnosi e rinsecchiti, con gli abiti calcificati addosso, proprio come le bende delle mummie.
    Uomini-cera, a tal punto piagati da vedersi sciogliere mollemente le carni, fino al biancheggiare delle ossa.
    Come la bomba atomica esplode, Hiroshima è percossa da un colpo di maglio gigantesco.
    Il centro della città è spazzato in un sol colpo; polverizzato dall'immane pressione.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:46 am

    Reggono per puro caso, qua e là, pochi muri e poche travi.
    Masse di terra strappate perfino al sottosuolo, rottami, detriti, pezzi di corpi carbonizzati sono risucchiati verso l'alto e salgono vorticosamente verso la stratosfera nella colossale colonna di vapore, fumo e polvere che lo scoppio ha generato.
    E' una colonna candida, attraversata da bagliori vulcanici.
    Scurisce man mano che s'inerpica nel cielo.
    In 48 secondi arriva a 3000 metri e già assomiglia a un curioso fungo perché, in cima, s'è dilatata.
    In 3 minuti è a quota 9000.
    Salirà gradualmente, sempre più sfaldandosi, fino al tetto vertiginoso di 17 chilometri.
    Hiroshima è come un lago di magma ardente, sul quale il sole non splende più; la nube a forma di fungo lo ha completamente offuscato.
    E' scesa la notte atomica.
    Dopo il pikadon, il vento: una tempesta d'aria surriscaldata che imperversa sulle rovine alla velocità fantastica di 800 km/h, quattro volte maggiore di quella del più violento ciclone.
    Ciò che non è crollato immediatamente, sotto la spallata tellurica dell'esplosione, si sfascia adesso nel turbinare pazzo di questo tornado senza precedenti.
    Una polvere sabbiosa, minutissima; flagella Hiroshima da un capo all'altro.
    Anche a 3 chilometri dal punto dov'è ,esploso Little Boy i pali del telegrafo si sono anneriti nella parte esposta al lampo.
    Ma nemmeno i pali sono abbastanza sottili per sopportare la ventata ciclonica.
    Si salvano solo gli oggetti filiformi, che offrono una resistenza irrilevante.
    La pressione e il calore hanno già devastato 12 chilometri quadrati dell'area urbana di Hiroshima.
    Sono saltate tutte le tubazioni sotterranee, le centrali elettriche e del gas.
    Le acque del fiume Ota e dei canali, zeppe di cadaveri.
    L'uragano non accenna a placarsi, e già s'annuncia una nuova calamità.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:47 am

    Folli di terrore, decine di migliaia di larve che hanno solo vaghe sembianze umane - le loro membra sono piagate, bruciate, dilaniate, talvolta squarciate in modo osceno, molti sono ciechi, tutti talmente annichiliti dall'orrore che quasi non percepiscono il dolore fisico - vedono scendere una pioggia fangosa, squallida, le cui gocce sono grosse come uova di piccione.
    Non è l'acqua, fonte prima della vita, che cade dal cielo sulla Terra.
    Il cielo di Hiroshima è maledetto, quest'acqua divora e corrode tutto ciò che tocca.
    E' la pioggia di scorie radioattive, e cala come un triste sudario liquido.
    E' accaduto che la naturale umidità atmosferica s'è vaporizzata nella sfera di fuoco, condensandosi poi nella nube a forma di fungo.
    Alla prima sventagliata di raggi gamma s'aggiunge ora una più copiosa colata di sostanze altrettanto malefiche, capaci di ulcerare e avvelenare i tessuti organici, il sangue, il midollo delle ossa, e di dare una morte lenta - o lentissima - ai già stravolti sopravvissuti.
    Non basta ancora.
    Arriva il secondo vento che, a differenza del primo, affluisce sui rottami della città dall'estrema periferia, anzi, dalla campagna e dal mare.
    Nell'enormità della catastrofe, è questo l'unico fenomeno non specificamente tipico dell'esplosione nucleare.
    Per primi lo hanno conosciuto gli abitanti di Amburgo nella notte del 28 luglio 1943, mezz'ora dopo la fine di un duro bombardamento aereo convenzionale, e subito lo hanno battezzato Feuersturm, tempesta di fuoco.
    Anche Tokyo, quando è stata attaccata da centinaia di B-San, ha vissuto una tragedia dello stesso genere, causata da un fenomeno fisico elementare.
    Una forte emissione di calore provoca la rarefazione delle masse d'aria circostanti, e questo vuoto relativo attrae le correnti dall'esterno.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:47 am

    Ma le correnti, fatalmente, alimentano la fonte di calore, che così attrae altre correnti.
    La tempesta di fuoco non si placa che quando tutto è combusto.
    Il secondo vento non corre a 800 km all'ora come il primo, si accontenta di ringhiare a 250.
    Ma è un vento infuocato, tesissimo e turbinoso al tempo stesso, che sradica gli alberi anche a molti chilometri di distanza e li proietta come stecchini in quella sterminata fornace che è ormai Hiroshima.
    Con gli alberi, finiscono nella caldaia uomini e animali, a migliaia, magari rimasti fortunosamente incolumi fino a un minuto prima.
    Nei canali si sollevano onde altissime e molti sventurati, alla lettera, vengono bolliti vivi.

    Su Enola Gay non si è osservato nulla di tutto questo e non lo si è neppure immaginato, perché ciò che è avvenuto ha trasceso la più parossistica immaginazione umana.

    L’Atomica di Hiroshima , Mondadori 1972
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:48 am

    Nagasaki la vittima dimenticata

    I mille orrori di Hiroshima, la dichiarazione ufficiale del Governo degli Stati Uniti che la città è stata annientata dalla nuovissima e implacabile arma atomica, le agghiaccianti testimonianze sulla tragedia degli stessi inviati del Governo di Tokyo non sono bastati a smuovere la testarda ottusità della casta militare giapponese.
    Hiroshima è una landa deserta, ma il Giappone non mostra alcuna intenzione di arrendersi.
    A Tinian, base del 509° Gruppo , è già pronta la seconda bomba nucleare operativa.
    E' diversa da quella che ha distrutto Hiroshima, che aveva una carica di Uranio 235, ed è della stessa specie, invece, della bomba sperimentale fatta esplodere nel New Mexico il 16 luglio 1945: la carica atomica è al plutonio, un elemento transuranico, che non esiste in naturà.
    Ma la potenza distruttiva è pressappoco uguale, equivalendo in entrambi i casi a quella di 20.000 tonnellate di tritolo.
    Il generale Carl Spaatz, Comandante in Capo delle Forze Aeree Strategiche americane nel settore del Pacifico, ha l'ordine. di far lanciare su una città giapponese la seconda bomba.
    Alle 13 e 30 dell'8 agosto 1945, dall'isola di Guam, Spaatz invia a Tinian in cifrato, l'ordine di Operazione N. 39, relativo alla «Missione Speciale N. 16»: dice che l'obiettivo primario della bomba al plutonio è Kokura, l'obiettivo secondario è Nagasaki.
    Il cappio si stringe attorno al Giappone, quello stesso giorno entra in guerra anche l'Unione Sovietica.

    Il colonnello Tibbets, Comandante del 509° Gruppo Misto e pilota del B-29 « Enola Gay » che ha sganciato l'atomica all'uranio su Hiroshima, convoca gli equipaggi della « Missione Speciale N. 16» alle quattro del pomeriggio.
    Stavolta decolleranno da Tinian cinque B-29 invece di sei.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:49 am

    Prima ne partiranno due che faranno da battistrada, cioè i ricognitori meteorologici: N. 91 del capitano Marquard, destinato a Kokura, e Straight Flush del maggiore Claude Eatherly, per Nagasaki.
    Mezz'ora dopo i ricognitori meteorologici, spiccherà il volo la Superfortezza che recherà l'atomica al plutonio, accompagnata da altri due B-29, incaricati rispettivamente di lanciare gli strumenti di registrazione dello scoppio sulla città bombardata e di compiere i rilievi fotografici.
    Il bombardiere vero e proprio è il Bock's Car e viene assegnato a Charles Sweeney.
    La bomba al plutonio si chiama Fat Man perché ha forma tondeggiante e panciuta.
    E' lunga 3 metri e 24, ha un diametro massimo di 1 metro e 35, pesa 4500 chilogrammi, è dipinta di giallo con le alette nere.
    Contrariamente a Little Boy, partirà su Bock's Car già innescata.
    A mezzanotte il colonnello Tibbets raduna nuovamente gli equipaggi per discutere gli ultimi dettagli. Tutto sembra procedere bene quando, nel pieno dei preparativi, si verifica un colpo di scena. Kuharek, il motorista di Sweeney, annuncia laconicamente: « Siamo nei guai! ». Una pompa ausiliaria di alimentazione non funziona, su Bock's Car.
    Ciò significa che il carburante di riserva resterà bloccato nei serbatoi, e l'aeroplano, appesantito da «Fat Man», non ne avrà a sufficienza per compiere la missione e tornare alla base di Tinian.
    Sweeney informa immediatamente Tibbets, Tibbets stringe i denti e dice, secco: «Decidi tu, Chuck!». E' un momento drammatico, perché la «Missione Speciale N. 16» non si può rinviare. Sweeney ci pensa un attimo, poi dichiara: « Vuol dire che, nel ritorno, atterrerò a Okinawa per rifornirmi»
    Alle 2,30 del 9 agosto decollano da Tinian i battistrada meteorologici, N. 91, e Straight Flush. Alle 2,56 partono Bock's Car, Great Artiste e il terzo B-29.
    Great Artiste trasporta una capsula speciale che sarà lanciata con gli strumenti di registrazione: contiene un accorato messaggio di un gruppo di scienziati atomici americani per un collega giapponese, il professor Sagane, affinché faccia udire la sua voce ,autorevole ai membri del Governo di Tokyo e li induca a porre fine a un massacro senza speranza.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:49 am

    Inoltre Great Artiste reca un passeggero in più, il giornalista William L. Laurence del New Y ork Times, futuro Premio Pulitzer.
    Anche l'aereo fotografico del maggiore Hopkins ha a bordo due estranei, due inglesi.
    Sono il professor Penney, fisico atomico di Londra, e il colonnello Leonard Cheshire, il più famoso pilota di bombardieri della Royal Air Force, entrambi inviati straordinari di Churchill.
    Il Pacifico è in tempesta, soprattutto su Iwo Jima imperversa un autentico uragano.
    Le Superfortezze lo attraversano con qualche difficoltà, perché per il momento volano piuttosto basse.
    Presto spunta l'alba.
    Su Bock's Car, Kuharek non fa che controllare e ricontrollare il livello del carburante.
    E' preoccupatissimo.
    Alle 6 del mattino c'è un nuovo evento da cardiopalma.
    Fat Man dà segni di nervosismo, la luce rossa che fa da spia ai circuiti elettronici della bomba si accende all'improvviso.
    Ashworth,Bames e Beser si precipitano per scoprire cos'è che non va, e sanno che possono disintegrarsi da un momento all'altro.
    Due interruttori sono invertiti, per un incredibile errore di montaggio.
    Bock' s Car e i due B-29 che ronzano nella sua scia l'hanno scampata per miracolo.
    Gli aerei meteorologici raggiungono i loro obiettivi, Kokura e Nagasaki, verso le 8, ora giapponese.
    Da Kokura, Marquard fa trasmettere che il cielo è chiaro, ma ci sono venti forti al suolo.
    Da Nagasaki, Eatherly annuncia: «Cielo nebbioso, coperto per 2/8. Si prevede una rapida schiarita»
    Le condizioni atmosferische, invece, stanno evolvendo in modo opposto.
    E' in arrivo una burrasca dal Mar della Cina.
    Sull'isoletta di Yaku Shima è stato fissato l'appuntamento a vista fra Bock's Car, Great Artiste e l'aereo del maggiore Hopkins.
    Ma questo, andato alla deriva proprio nell'ultima ora di volo, non si vede.
    Sweeney è furibondo, per via di quella brutta faccenda del carburante che brucia goccia a goccia.
    Ma aspetta, girando in cerchio su Yaku Shima per quasi 45 minuti.
    Poi non può più indugiare.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:50 am

    Abbassa il muso di Bock's Car in segno di intesa per Great Artiste.
    il silenzio-radio è di obbligo – e i due apparecchi, insieme, riprendono il volo verso Kokura, situata a nord della grande isola di Kyushu, non curandosi di Hopkins.
    Saranno raggiunti solo all'ultimo istante.
    Alle 9,50 Bock's Car è in vista dell'obiettivo primario.
    Il punto di mira è l'arsenale di Kokura.
    Tutta la città è coperta dalla nuvolaglia, ma Beahan riesce ugualmente a inquadrare, attraverso le lenti del dispositivo di puntamento, un grande deposito ferroviario;
    Ha studiato a perfezione la pianta topografica di Kokura e sa che l'arsenale non è distante.
    « Pronto per lo sgancio, comandante » annuncia a Sweeney.
    Ma un attimo dopo: «Maledizione! Le nubi! Non vedo piu niente! »..
    La bomba è sulla corsia di lancio e gli uomini di Bock’s Car Bock's Car si sono già messi i polaroid che devono proteggere i loro occhi dal lampo dell'esplosione.
    «Facciamo un secondo passaggio», dice Sweeney.
    Bock's Car compie un ampio giro nel cielo a 9800 metri di quota, quindi torna sulla verticale di Kokura.
    La visibilità è sempre pessima.
    Terzo passaggio, con Beahan curvo sul congegno di mira, nervosissimo: lui, detto il «Grande Artista:. per la sua abilità di puntatore.
    Buio pesto al suolo.
    Sweeney e Ashworth decidono concor¬emente di lasciar perdere l'obiettivo primario e di attaccare quello di riserva: Nagasaki.
    Kokura se l'è cavata per un capello.
    Bock's Car vira a sinistra e punta a sud-ovest.
    Nagasaki non è un bersaglio ideale.
    Ha già subito cinque o sei attacchi aerei convenzionali, sia pure non molto pesanti e per di più ha una conformazione planimetrica assai accidentata.
    Nell'insieme, vista dall'alto, la città sembra una forchetta a due rebbi disuguali.
    il suo nome significa «Lunga Valle », in realtà l'abitato si stende su due valli quasi parallele, divise da una cresta collinosa al centro e circondate da altre colline.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:50 am

    Nella valle più corta , la valle di Nakashima ,c'è la parte vecchia della città, densamente popolata. In quella più lunga , la valle di Urakami , sorge prevalentemente la zona industriale. Gli abitanti di Nagasaki sono circa 250.000.
    I punti di mira prefissati sono due, a scelta del puntatore secondo la visibilità: i cantieri Mitsubishi nel porto, oppure le fabbriche d'armi Mitsubishi in Urakami.
    Le sirene dell'allarme aereo suonano alle 10 e 53, quando già Bock's Car è sull'obiettivo con Great Artiste.
    L'ordine è di bombardare a vista, non a mezzo radar; ma bombardare a vista non si può perché le nuvole scorrono quasi senza interruzione sotto l'oculare di Beahan, che riesce a malapena a distinguere i contorni del porto.
    Sweeney e Ashworth risolvono di contravvenire agli ordini e di usare il radar: sempre e ancora per colpa del carburante che scarseggia in altre parole per il pericolo di dover compiere un ammaraggio di fortuna con la bomba innescata nel ventre di Bock's Car.
    E' questo che condanna Nagasaki!

    Il lancio strumentale è un problema dell'ufficiale di rotta Van Pelt e del radarista Buckley.
    Buckley controlla i punti di riferimento lungo la costa e Beahan segue la rotta di Van Pelt con il traguardo di mira.
    Malgrado ogni suo sforzo, non è in grado di individuare la posizione dei cantieri.
    Non importa.
    Punterà su quella, approssimata, delle fabbriche d'armi. '
    Portelli di sgancio aperti, lieve correzione di rotta, calcolo automatico delle cordinate di lancio.
    Lunghi secondi di suspense, finché Beahan grida: «Bomba fuori »
    Sweeney costringe l'aereo , come già Tibbets ha fatto su Hiroshima , a una strettissima virata e a una vera e propria fuga.
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:51 am

    Sono.le 11,01 del 9 agosto 1945.
    La bomba impiega esattamente 52 secondi e mezzo per attraversare gli strati di aria, di densità variabile, che separano il punto di sgancio da quello di scoppio, a 450 metri d'altezza dal suolo.
    L'esplosione avviene per mezzo di un impulso elettronico.
    Nel momento in cui Fat Man s'è staccato dall'apparecchio, una speciale «Scatola Nera» di Beser ha cominciato a inviare a terra dei segnali, che sono rimbalzati uno per uno sulla bomba in caduta.
    Al diciannovesimo rimbalzo, come calcolato dagli scienziati, la reazione a catena: due blocchi di plutonio vengono proiettati l'uno contro l'altro dalle spolette esplosive e formano la «massa critica ».
    Lo scoppio di Fat Man è terrificante quanto quello di Little Boy a Hiroshima.
    Nessuna differenza.
    Un lampo troppo vivido per essere sopportato dalle pupille dei mortali, una istantanea emanazione di calore stellare, una onda di pressione che polverizza qualsiasi ostacolo su un'aera di tre-quattro chilometri quadrati dal punto zero e danneggia gravemente le altre opere dell'uomo su una superficie tripla, poi una impetuosa tempesta di fuoco che tutto arde e incenerisce, mentre una colonna di fumo, di vapore, di scorie radioattive, di detriti, rottami e spoglie di animali carbonizzati sale velocemente verso il cielo.
    Laurence, il giornalista imbarcato sul B-29 di Bock, scriverà:
    «Dalla cima della colonna si diramò un fungo gigantesco che raggiunse la folle altezza di sedicimila metri, un fungo che sembrava anche più vivo della colonna e ribolliva furiosamente in una bianca schiuma cremosa, come se vi si agitassero dentro migliaia di geyser.
    Sembrava scosso da una furia primordiale, simile a una creatura che tenti di divincolarsi dai ceppi che la tengono prigioniera. Quando ci apparve per l'ultima volta, aveva mutato forma: pareva un fiore, con i colossali petali rivolti verso il basso, di un bianco - panna all'esterno, color rosa all'interno. La colonna in ebollizione si era trasformata in una montagna di sovrapposti arcobaleni. Una notevole quantità di materia vivente era entrata in quegli arcobaleni ».
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:52 am

    Fat Man è esploso nella valle di Urakami, per fortuna la meno densamente popolata, in un punto equidistante fra le acciaierie Mitsubishi e le due fabbriche d'armi a Ohashi e a Morimachi. Ora la valle. di Urakami è un deserto di sabbia ardente.
    Le travi d'acciaio delle fabbriche appaiono piegate e contorte come se fossero di gelatina, i tetti degli edifici in cemento armato sfondati dal pugno tellurico della bomba, le case di legno e di carta letteralmente sparite.
    Meno devastata la città vecchia, che lo sperone roccioso fra le due valli ha protetto.
    I morti sono 60.000, forse, o 80.000.
    Altri morranno in un futuro prossimo e in un futuro più lontano, corrosi dalle radiazioni.
    Dopo l'orrore di Hiroshima, Nagasaki impressionerà assai meno la coscienza dell'umanità. Nagasaki sarà, subito, una vittima dimenticata, anzi la vittima dimenticata.
    Non perché ha pagato uno scotto un po' inferiore in termini di morti e di devastazione materiale: solo perché è venuta dopo Hiroshima.
    Ma l'orrore è stato uguale.
    L'onda d'urto che colpisce Bock's Car sedici secondi dopo l'esplosione, poi, è molto più forte di quella che ha squassato Enola Gay in allontanamento da Hiroshima.
    Anzi, qui le onde d'urto sono addirittura cinque, a causa della configurazione 0rografica del terreno su cui sorge , o meglio sorgeva, Nagasaki, e del conseguente gioco degli echi e dei rimbalzi.
    Bock's Car resiste alle sollecitazioni quasi per miracolo.
    Dopo, non c'è tempo per Sweeney di soffermarsi a osservare lo spettacolo della nuvola che sale dalla città atomizzata.
    Il carburante è agli sgoccioli, Kuharek ammonisce che bisogna ridurre la velocità di crociera se non si vuole cadere in mare.
    Spitzer invia un messaggio-radio a Tinian, che contiene una bugia: « Bombardata Nagasaki a vista. Nessuna azione da parte dei caccia e della contraerea. Effetti visibili quasi simili a quelli di Hiroshima. Noie a bordo in seguito al lancio ci obbligano a puntare su Okinawa. Carburante sufficiente per giungere solo a Okinawa ».
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:52 am

    Intanto un idrovolante con a bordo tre aviatori giapponesi, temerari quanto ingenui,il tenente Komatsu, il sottotenente Tomimura e il sergente Umeda, è decollato dallo scalo di Sasebo e si dirige dritto nell'inferno del fungo atomico.
    Komatsu vuole rendersi conto di persona della natura della nuova bomba,
    tanto decantata dagli americani.
    L'idro entra nel buio di pece della nuvola, che sta vertiginosamente salendo fino a ventimila metri, e ci resta per qualche minuto. Quando ne esce, i tre uomini sudano come se avessero fatto un opprimente bagno turco, hanno un mal di testa lancinante e una nausea atroce. Nessuno di loro si salverà dalle radiazioni, nelle quali si sono incautamente immersi.
    Alle ore 13 Bock's Car atterra a Okinawa con un motore fermo, sussultando.
    Gli sono rimasti da utilizzare 26 litri di benzina

    L’Atomica di Hiroshima , Mondadori 1972
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    Messaggio  White_Group Mar Nov 11, 2008 12:53 am

    Sadako

    Si chiamava Sadako Sasaki e aveva quattordici anni.
    Il soffio dell'atomica giunse appena a sfiorarla quando non aveva che un anno di vita.
    Se riuscirò a costruire con le mie mani mille bianche ali di carta , diceva Sadako alle sue compagne, ripetendo le parole di un'antica leggenda giapponese , sono certa che non morirò.
    La sua esistenza finì prima che le mille ali bianche potessero prendere il volo.
    Oggi a Hiroshima, un monumento ricorda la storia di Sadako.
    E le bambine delle scuole costruiscono ghirlande di fragili ali di carta che vengono inviate in tutto il mondo, agli uomini politici, agli scienziati, ai capi di stato.
    Qualcuna di esse riesce a volare.

    Pagina conclusiva di :
    6 Agosto
    Storia della bomba atomica

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