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    Circuito di Traffico

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    Messaggio  Red_Group Dom Nov 16, 2008 1:25 pm

    Circuito di Traffico I347469_miktrafficF1
    Gli aeroplani possono decollare e atterrare solo su due diversi tipi di superficie:
    gli aeroporti e le aviosuperfici (sia gli uni sia le altre possono essere su terra o su acqua, anche se nel nostro Paese le operazioni su acqua sono purtroppo quasi inesistenti).
    Gli aeroporti, oltre ad avere almeno una pista, devono essere dotati di determinate infrastrutture, tra le quali le vie di rullaggio, il servizio antincendio e una stazione radio ricetrasmittente.
    Le aviosuperfici sono invece zone di terreno poste in montagna o in pianura, innevate o meno, atte alla partenza o all'arrivo di aeromobili di determinate caratteristiche.
    Perchè i piloti di aeroplano possano operare su un'aviosuperficie, è necessario che siano in possesso di una particolare abilitazione, che abbiano il consenso del proprietario o del gestore e che sbrighino determinate formalità burocratiche.
    Intorno a tutte le piste degli aeroporti e delle aviosuperfici viene tracciato un circuito di traffico (come mostra la figura 1 che ha lo scopo di incanalare e ordinare il traffico degli aerei da e per l'aeroporto.
    Il rispetto del circuito è importantissimo per evitare le collisioni in volo, special mente quando non esiste una stazione radio a terra che diriga o assista il traffico in volo.
    Una pista può normalmente essere impiegata nei due sensi:
    viene scelto ora l'uno ora l'altro a seconda della direzione del vento cosicchè gli atterraggi e i decolli avvengano contro vento, o almeno con una certa componente di vento contraria.
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    Messaggio  Red_Group Dom Nov 16, 2008 1:26 pm

    I due sensi della pista vengono definiti in base all'orientamento in gradi della pista stessa riferito alla direzione del nord, arrotondato alla decina più vicina ed espresso con le prime due cifre.
    Facciamo alcuni esempi:
    una pista orientata nella direzione est-ovest si chiamerà pista 27 (270°) quando viene impiegata per atterrare o decollare da est verso ovest, e pista 09 (090°) quando viene usata in senso opposto;
    una pista orientata nella direzione nord-sud si chiamerà pista 18 (180°) operando da nord verso sud, e pista 36 (360°) operando in senso opposto;
    una pista orientata nella direzione nord/est-sud/ovest si chiamerà pista 05 (045°) operando da sud/ovest verso nord/est, e pista 23 (225°) operando in senso opposto;
    e così via, per ogni altro possibile orientamento.
    Quando la pista ha il fondo asfaltato, le cifre del numero di pista vengono dipinte con vernice bianca su ognuna delle due testate, così da permetterne la lettura durante il sorvolo.
    Per le piste a fondo naturale, sulle quali il numero non può essere dipinto, l'orientamento può essere ricavato disponendo l'aereo lungo l'asse della pista e leggendo il valore indicato dalla bussola.
    Una volta stabilito in base al vento qual è la pista in uso, si può disegnare il circuito di traffico, che è costituito da cinque parti, o bracci, come illustrato nella figura sopra riportata.
    Quando non esistono controindicazioni dettate da condizioni locali particolari, le virate del circuito di traffico vanno sempre fatte a sinistra.
    Perciò, qualora la pista in figura dovesse essere impiegata in senso contrario a quello illustrato, il circuito di traffico si troverebbe dalla parte opposta del campo (dietro agli hangar).
    Per aiutare i piloti a determinare la direzione di provenienza del vento, e quindi a decidere in quale direzione impiegare la pista, sugli aeroporti e sulle aviosuperfici segnalate si trova sempre una manica a vento, visibile sia da terra sia in volo.
    Quando ci si avvicina a un campo di volo, specialmente se si tratta di un'aviosuperficie, è comunque indispensabile sincerarsi che non ci sia già qualche altro aereo in circuito, cosi da evitare una possibile entrata "contro mano" o qualche altra situazione pericolosa.

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