Gli aeroplani possono decollare e atterrare solo su due diversi tipi di superficie:
gli aeroporti e le aviosuperfici (sia gli uni sia le altre possono essere su terra o su acqua, anche se nel nostro Paese le operazioni su acqua sono purtroppo quasi inesistenti).
Gli aeroporti, oltre ad avere almeno una pista, devono essere dotati di determinate infrastrutture, tra le quali le vie di rullaggio, il servizio antincendio e una stazione radio ricetrasmittente.
Le aviosuperfici sono invece zone di terreno poste in montagna o in pianura, innevate o meno, atte alla partenza o all'arrivo di aeromobili di determinate caratteristiche.
Perchè i piloti di aeroplano possano operare su un'aviosuperficie, è necessario che siano in possesso di una particolare abilitazione, che abbiano il consenso del proprietario o del gestore e che sbrighino determinate formalità burocratiche.
Intorno a tutte le piste degli aeroporti e delle aviosuperfici viene tracciato un circuito di traffico (come mostra la figura 1 che ha lo scopo di incanalare e ordinare il traffico degli aerei da e per l'aeroporto.
Il rispetto del circuito è importantissimo per evitare le collisioni in volo, special mente quando non esiste una stazione radio a terra che diriga o assista il traffico in volo.
Una pista può normalmente essere impiegata nei due sensi:
viene scelto ora l'uno ora l'altro a seconda della direzione del vento cosicchè gli atterraggi e i decolli avvengano contro vento, o almeno con una certa componente di vento contraria.