Un B.707 della Ethiopian Airlines, precipitava subito dopo il decollo dalla pista numero 2 dell'aeroporto di Fiumicino, abbattendosi tra la pineta che sorge oltre il recinto aeroportuale e il mare di Focene.
Le cinque persone a bordo, che costituivano l'equipaggio del volo ET 032, decedevano nell'urto:
il comandante Berhanu, il secondo pilota Getahnu, il "flight engineer" Berhanu e due agenti del servizio di sicurezza etiopico, Mages ed Elonetu.
L'incidente era avvenuto alle 4,12 del mattino, pochi minuti dopo che l'ET 032 aveva ricevuto l'autorizzazione a decollare dalla torre di Fiumicino e la relativa "clearance" per l'inserimento sull'aerovia Ambra 1, primo tratto della rotta dichiarata dal Piano di Volo con destinazione Asmara-Addis Abeba, via Cairo.
Secondo una prima ricostruzione, il velivolo ha percorso un migliaio di metri della pista numero 2, si è alzato fino a non più di 15 metri e a questa altezza ha sorvolato la testata pista, toccando contro gli alberi della pineta che si estende al termine della superficie d'involo.
L'impatto è stato disastroso:
il Boeing si schiantava al suolo disintegrandosi, mentre i 43 mila litri di cherosene fuoriuscivano dai serbatoi e si infiammavano avvolgendo i resti delle ali e della fusoliera.
Vigili del fuoco e ambulanze, inviati anche da Roma, si portavano immediatamente sul luogo del disastro, anche se ostacolati dalla natura impervia del terreno;
dell'aereo, distrutto dalle fiamme, erano rimasti intatti solo il piano di coda, i motori e una parte della carlinga;
i resti erano sparsi in un raggio di 500-800 metri tra la fitta vegetazione.
Le cinque persone a bordo, che costituivano l'equipaggio del volo ET 032, decedevano nell'urto:
il comandante Berhanu, il secondo pilota Getahnu, il "flight engineer" Berhanu e due agenti del servizio di sicurezza etiopico, Mages ed Elonetu.
L'incidente era avvenuto alle 4,12 del mattino, pochi minuti dopo che l'ET 032 aveva ricevuto l'autorizzazione a decollare dalla torre di Fiumicino e la relativa "clearance" per l'inserimento sull'aerovia Ambra 1, primo tratto della rotta dichiarata dal Piano di Volo con destinazione Asmara-Addis Abeba, via Cairo.
Secondo una prima ricostruzione, il velivolo ha percorso un migliaio di metri della pista numero 2, si è alzato fino a non più di 15 metri e a questa altezza ha sorvolato la testata pista, toccando contro gli alberi della pineta che si estende al termine della superficie d'involo.
L'impatto è stato disastroso:
il Boeing si schiantava al suolo disintegrandosi, mentre i 43 mila litri di cherosene fuoriuscivano dai serbatoi e si infiammavano avvolgendo i resti delle ali e della fusoliera.
Vigili del fuoco e ambulanze, inviati anche da Roma, si portavano immediatamente sul luogo del disastro, anche se ostacolati dalla natura impervia del terreno;
dell'aereo, distrutto dalle fiamme, erano rimasti intatti solo il piano di coda, i motori e una parte della carlinga;
i resti erano sparsi in un raggio di 500-800 metri tra la fitta vegetazione.