Materiale di volo
Il gen. Fougier aprì la serie dei suoi interventi in velata polemica con le passate gestioni affermando che l'aeronautica italiana aveva dovuto affrontare una guerra più lunga del previsto potendo contare su possibilità industriali e capacità concettuali molto modeste.
Inoltre, in mancanza di una precisa visione strategica, si erano sprecate preziose energie nella creazione di troppi tipi e di troppe specialità.
La crisi in cui si dibatteva l'aeronautica dipendeva in sostanza da tre fattori negativi concomitanti:
l'esistenza di numerosi velivoli di qualità scadente,
il numero eccessivo di tipi in servizio
la grave deficienza di macchine idonee alla guerra.
Il buon senso avrebbe suggerito l'immediato arresto della costruzione degli aerei superati, ma motivi di opportunità non consentivano l'attuazione immediata di un simile provvedimento che
avrebbe messo in crisi l'industria aeronautica in una delicata fase di transizione dalla vecchia alla nuova produzione di guerra.
Di conseguenza, onde evitare un esodo delle maestranze verso altri settori della produzione bellica, si era alimentata la linea con velivoli poco rispondenti alle necessità.
Nel campo della caccia, ad esempio, pur essendo desiderabile incrementare la produzione del MC 202 in attesa dei nuovi tipi di elevate prestazioni, la scarsità di motori DB 601 aveva imposto il mantenimento in attività delle vecchie linee di montaggio.
Il tentativo di impiantare una seconda catena di produzione dei preziosi DB 601 non si era potuto realizzare per la mancata consegna da parte tedesca dei macchinari necessari....
Aerofan, 03/ 1990