RE 2004

Contrariamente a quanto possa apparire logico,la data di progetto del RE 2004 non e collocabile tra la realizzazione del RE 2003 e del RE 2005, ma posteriormente a quest’ultimo.
Il RE 2005 porta infatti questa sigla non per numerazione progressiva dei velivoli Reggiane, ma perché facente parte dei tre progetti della serie “5” (cioè montanti motori DB.605).
La sigla RE 2004 venne saltata ma ripresa successivamente quando si presentò la possibilità di creare un nuovo velivolo.

In pratica questo caccia non era altro che un RE 2005 con un diverso tipo di motore ideato per sfuggire alle calibrate consegne di motori tedeschi alle Reggiane.
Questo motore avrebbe dovuto essere l’Isotta Fraschini Zeta R.C. 24/60 a 24 cilindri a X, raffreddato ad aria della potenza di 1250 CV.
Il Ministero approvò subito il nuovo progetto e, mentre alla I.F. si proseguiva alla messa a punto,alle Reggiane giunse un simulacro del motore (in realtà più che un simulacro vero e proprio si trattava di un gruppo motore reale, incompleto per quanto concerneva i particolari interi.
Un gruppo che poteva servire esclusivamente per la realizzazione della relativa capottatura).
Il “falso” motore venne montato nella posizione centrale di un SM.79, dando inizio ad una serie di studi su quello che avrebbe dovuto costituire la parte anteriore del RE 2004.

Queste prove coinvolsero anche la galleria del Vento.
Alla I.F., intanto, il motore Stentava ad ottenere l’omologazione per il protrarsi delle difficoltà nel suo raffreddamento.
Alle Reggiane erano già state emesse le seguenti commesse:
- n. 90377 e 90390 per due prototipi di RE 2004;
- n. 90454 per quattro RE 2004 di pre-serie;
Non siamo riusciti a reperire, ammesso che siano veramente esistiti, disegni attendibili dell’aspetto che avrebbe assunto il musone del RE 2004.
Su qualche pubblicazione si sono visti disegni del velivolo, ma più che di reali disegni di progetto trattavi di pura fantasia.

Al momento del’armistizio nessun I,F. Zeta completo era giunto alle Reggiane.
Le citale difficoltà di raffreddamento, ed altre, avevano bloccato l’avvio della sua produzione mentre un esemplare, ancora in fase di messa a punto, era stato consegnato alla Caproni Vizzola che lo montò sul proprio caccia Ca.F.6 M, che per l’occasione assunse la sigla F.6 MZ.
Il velivolo volò nell’agosto 1943 pilotato dal collaudatore Antonio Moda ma la scarsa affidabilità ne consigliò l’attività a solo cielo dell’aeroporto.
All’Ing. Longhi non piacque mai il RE 2004.
Le pressioni provenienti dall’ lsotta Fraschini, così come era avvenuto per il RE 2001 Delta, non lo distolsero mai dallo sviluppo del RE 2005 che considerava, giustamente, una carta vincente.

Sergio Govi
I Reggiane dalla A alla Z