Il classico velivolo biposto della nostra Osservazione Aerea è l'anziano IMAM Ro.17 il cui primo volo risale al novembre 1931.
Da tale remota origine esso deriva la formula costruttiva biplana e la bassa potenza installata,
variante tra i 560 ed i 700 cv. a seconda del tipo di propulsore adottato.
Dopo le guerre in Etiopia ed in Spagna, alla vigilia del conflitto mondiale il suo impiego è chiaramente anacronistico quando le linee di volo delle principali aviazioni europee vantano monoplani da caccia di avanzate caratteristiche.
I primi mesi di guerra in Africa settentrionale confermano immediatamente l'impossibilità di
continuare ad operare questi lenti biplani.
La Direzione Generale Costruzioni presso il Ministero Regia Aeronautica si interesso allora ad un velivolo, il Re.2000, perché sulla base della sua ottima piattaforma alare e del buon comportamento in volo ne venga ricavata una versione biposto da ricognizione.
La Ditta realizza il prototipo MM.478 modificando un normale Re.2000 di serie:
esso viene collaudato da Francesco Agello il 29 luglio 1941.
Il velivolo presenta un secondo abitacolo di maggiore sezione trasversale tanto da poter fornire anche una certa,visuale anteriore per il particolare andamento dato ai pannelli di raccordo con l'abitacolo del pilota:
specchiature trasparenti laterali ed inferiori consentono anche la visione verso il basso.
L'osservatore ha a disposizione un ripiano per il carteggio, interfonico con il pilota, impianto radio ricetrasmittente, un secondo cruscotto per il rilevamento diretto dei parametri di volo, due installazioni per le riprese foto-planimetriche e foto-panoramiche:
viene conservato l'armamento del Re 2000 aumentando a 400 i colpi di ciascuna mitragliatrice e si prevedono un attacco ventrale e due sub-alari per varie combinazioni di carico di caduta.
Il Ministero si trova di fronte ad una moderna macchina monoplano di costruzione metallica
che aggiorna in pieno la vecchia formula del Ro.37 bis.