Forse non è azzardato ritenere che lo sviluppo dei caccia monoplani per la Regia Aeronautica,debba qualcosa all'episodio che stiamo per ricordare.
Siamo sopra un aeroporto spagnolo mentre il tenente - Arrighi sta rientrando da una missione di intercettazione col CR. 32.
Per lui è stata una giornata nera dato che alcuni Tupolev SB. 2 (i soliti Martin Bomber), gli sono scappati sotto al naso, nonostante tutto l'arrancare possibile del suo buon biplano.
Arrighi parcheggia, ed una volta sceso dall'aereo, davanti ai primi che si fanno incontro, eleva alti lamenti al cielo nei confronti del povero CR. 32, per le sue doti non proprio da corridore. Tra gli altri, si fa avanti un ometto in borghese, dall'aspetto mite, che molto cortesemente si interessa dell'accaduto e chiede delucidazioni.
Ne approfitta Arrighi per riprendere le invettive contro il CR, e contro chi sta a Roma invece di venire a vedere cosa è una guerra con largo impiego del mezzo aereo.
A questo punto l'ometto si sente costretto a presentarsi, perché lui, è del Ministero, per giunta è generale addetto alla Direzione Armamento, ed è venuto in Spagna per vedere come vanno le cose e per parlare con i piloti.
Cebrelli, questo è il nome dell'uomo in borghese, torna in Italia anche con il ricordo della giornata nera di Arrighi, certamente con l'obiettivo di avere presto dei caccia monoplani, veloci.
Il termine “velocità” diviene così pressante in queste prime specifiche ministeriali, da ridurre ai minimi termini quanto può essere di penalizzazione nel peso, e quindi, nelle prestazioni:
una sola arma da 12,7, una sola ora di autonomia.
Solo successivamente le specifiche verranno aggiornate sulle due armi da 12,7 e due ore di autonomia.
Siamo sopra un aeroporto spagnolo mentre il tenente - Arrighi sta rientrando da una missione di intercettazione col CR. 32.
Per lui è stata una giornata nera dato che alcuni Tupolev SB. 2 (i soliti Martin Bomber), gli sono scappati sotto al naso, nonostante tutto l'arrancare possibile del suo buon biplano.
Arrighi parcheggia, ed una volta sceso dall'aereo, davanti ai primi che si fanno incontro, eleva alti lamenti al cielo nei confronti del povero CR. 32, per le sue doti non proprio da corridore. Tra gli altri, si fa avanti un ometto in borghese, dall'aspetto mite, che molto cortesemente si interessa dell'accaduto e chiede delucidazioni.
Ne approfitta Arrighi per riprendere le invettive contro il CR, e contro chi sta a Roma invece di venire a vedere cosa è una guerra con largo impiego del mezzo aereo.
A questo punto l'ometto si sente costretto a presentarsi, perché lui, è del Ministero, per giunta è generale addetto alla Direzione Armamento, ed è venuto in Spagna per vedere come vanno le cose e per parlare con i piloti.
Cebrelli, questo è il nome dell'uomo in borghese, torna in Italia anche con il ricordo della giornata nera di Arrighi, certamente con l'obiettivo di avere presto dei caccia monoplani, veloci.
Il termine “velocità” diviene così pressante in queste prime specifiche ministeriali, da ridurre ai minimi termini quanto può essere di penalizzazione nel peso, e quindi, nelle prestazioni:
una sola arma da 12,7, una sola ora di autonomia.
Solo successivamente le specifiche verranno aggiornate sulle due armi da 12,7 e due ore di autonomia.