Francis Gabreski

Nato nel 1919 in Pennsylvania da genitori polacchi,Francis Gabreski (detto Gabby) voleva diventare dottore ed era arrivato a frequentare due anni di medicina all'università americana di Notre-Dame, ma l’invasione della Polonia e lo scoppio della guerra mondiale lo spinsero ad arruolarsi come allievo ufficiale dell'Air Corps dell'Esercito degli Stati Uniti.
Nominato ufficiale pilota nel marzo del 1941, il giovane fu spedito nelle Hawaii come sottotenente in forza al 45° Squadron da caccia, equipaggiato coi Curtiss P-40.
Durante l'attacco giapponese a Pearl Harbor, l'8 dicembre 1941, Gabby fu tra i pochi piloti da caccia che riuscirono a levarsi in volo, ma non ebbe la possibilità di ottenere alcuna vittoria.

Richiamato negli Stati Uniti nell'ottobre del 1942 l'aviatore fu assegnato al 56° Group da caccia, che era stata la prima unità a ricevere i Republic P-42 Thunderbolt, e nel gennaio del 1943 arrivò in Inghilterra, comandante di sezione del 61° Squadron dell'8° Air Force e con il grado di capitano.
Appena in Inghilterra fu però distaccato a un reparto della RAF per fare le prime esperienze di combattimento.
Poiché era di origine polacca, venne assegnato al 315° Squadron che era costituito soprattutto da equipaggi fuggiti dalla Polonia dopo la divisione del paese tra URSS e Germania.

Dopo 13 missioni con gli Spitfire della Royal Air Force, Gabreski tornò al proprio reparto (il 61°) che in aprile entrò in servizio operativo senza peraltro ottenere molti successi.
Promosso maggiore, nel giugno del 1943 Gabby assunse il comando dello Squadron,mentre si apportavano miglioramenti, come l'adozione di serbatoi supplementari ai Thunderbolt e si escogitavano nuove tattiche di impiego.
Il 24 agosto Gabby abbatté un Fw 190 e ne distrusse un secondo ai primi di settembre, mentre il 26 novembre, in servizio di scorta ai bombardieri, affrontò con pieno successo dei bimotori Bf 110, distruggendone due e realizzando un'altra doppietta tre giorni dopo.
Alla fine dell'anno il pilota aveva a proprio credito un totale di otto vittorie.

Lotta con la Luftwaffe
Gli inizi del 1944 videro l'8° Air Force americana impegnata con tutte le proprie unità da caccia in una violenta lotta con la Luftwaffe per la supremazia nei cieli d'Europa e, nella scorta, con aerei di sempre più grande autonomia, alle formazioni da bombardamento.
Ai P-47 andavano aggiungendosi in numero sempre maggiore i P-51 Mustang e soltanto il 56° Group continuò ad impiegare i P-47 per precisa scelta dei piloti i quali, pur consapevoli delle migliori possibilità offerte dai Mustang, avevano deciso di restare fedeli al loro vecchio aereo. Come capo ufficio operazioni di quel reparto, Gabreski aveva adesso maggiori possibilità di andare in missione.
Il numero delle sue vittorie aumentò così rapidamente:
a fine aprile egli vantava ormai diciotto vittorie con due doppie giornaliere in quattro uscite.
Promosso tenente colonnello, e tornato a comandare il 61° Group, il 22 maggio l'asso abbatté tre Fw 190 e nel mese di giugno gli furono accreditati cinque abbattimenti di caccia monomotori, mentre il 5 luglio, con l'abbattimento di un Bf 109, portò il proprio record a 28 vittorie, conquistando così anche il record di vittorie dell'8° Air Force.
Con un aereo incendiato al suolo, Gabby aveva fino a quel momento distrutto ventuno tra Bf 109 e FW190, più sette bimotori Bf 110 e Me 410

Prigioniero di guerra
Il 20 luglio, rientrando da una missione, si abbassò per mitragliare e spezzonare il campo di Bassinheim,presso Coblenza, ma dopo l'azione, nella fase di disimpegno, andò ad urtare contro un'altura e cadde.
Fatto prigioniero, gli aviatori tedeschi gli dissero che lo stavano aspettando, considerato che incidenti del genere erano già occorsi ad altri cacciatori dell'8° Air Force, troppo baldanzosi e quindi imprudenti.
Per il resto del conflitto Gabreski rimase in prigionia.
Liberato nel 1945, l'aviatore tornò negli Stati Uniti, dove diventò collaudatore alla base Wright Patterson dell'Air Force, nell'Ohio.

Fu promosso colonnello nel 1946, ma nello stesso anno si dimise per entrare fra i piloti della Douglas Aircraft Corporation.
Quel lavoro però non gli andava a genio e nel 1947 Gabby tornò in servizio assumendo il comando del 55° Squadron da caccia di base nella Carolina del Sud e facendo il passaggio sugli aviogetti F-86 Sabre della North American.
Fu appunto come vice comandante di squadriglia del 4° Wing da caccia e intercettazione, equipaggiato con i Sabre F-86, che l'asso della Seconda guerra mondiale sarebbe diventato un asso anche nella guerra coreana.
Infatti, come altri cacciatori dell'USAF, in quel conflitto che vide per la prima volta l'impiego operativo in massa dei reattori in luogo degli aerei con motore a pistoni, Francis Gabreski dimostrò di essere 'un manico' anche con gli aviogetti.

A fine ottobre del 1951 egli aveva abbattuto nei cieli di Corea tre caccia MiG 15.
In novembre il 51° Wing FIW (Fighter Interception Wing, cioè reparto da caccia e intercettazione) fu riorganizzato come 2° Wing Sabre e Gabby ne fu nominato comandante. Ben lungi dall'indulgere nel lavoro con le scartoffie, però, egli continuò ad andare in volo di guerra ogni volta che gli era possibile e abbatté altri tre MiG, mentre l'abbattimento di un quarto gli fu accreditato come mezza vittoria perché ottenuto in collaborazione con un altro pilota, suo gregario nella circostanza.
In complesso, con l'ultimo abbattimento, il 13 aprile 1952, Gabreski aveva totalizzato trentaquattro vittorie e mezza diventando, quanto a numero di successi, il terzo tra gli assi dell'Aviazione degli Stati Uniti e il primo tra i sopravvissuti dopo aver raggiunto un così elevato numero di vittorie.