Helmut Lent

All'inizio della Seconda guerra mondiale, nel settembre del 1939, le Zerstorergruppen (gruppi di distruttori) erano, con i reparti di Stuka, l'orgoglio del comandante in capo della Luftwaffe, Hermann Goering, e a esse apparteneva il fior fiore degli uomini della giovane arma aerea nazista.
Uno dei primi reparti che ricevette il veloce e potente bimotore Messerschmitt Bf 110, il caccia pesante che era allora lo Zerstórer (distruttore) per eccellenza della Luftwaffe, fu la I Gruppe del ZG 76.
A quel reparto apparteneva Helmut Lent, allora ventunenne sottotenente, quando il reparto fece parte dell'alata punta di diamante che rese possibile la guerra lampo contro la Polonia iniziata nelle prime ore del 1° settembre 1939.
Già al secondo giorno di guerra il giovane ufficiale poté ottenere la prima vittoria distruggendo un caccia polacco PZL P 11.
Poi i bersagli sparirono dai cieli di Polonia e a campagna finita, alla fine di settembre, Lent non poteva vantare alcun altro successo.

Il suo reparto fu quindi trasferito nella Germania settentrionale con compiti di difesa costiera e il 18 dicembre, volando in una formazione mista di caccia, intercettò una formazione di tre Squadron di bombardieri Vickers Wellington della RAF non scortati.
Gli inglesi subirono forti perdite e due dei loro apparecchi furono distrutti da Helmut Lent.
Il 9 aprile 1940 la Germania invase la Norvegia e la Danimarca e alla campagna partecipò (fu anzi tra i primi reparti aerei impegnati) anche la Gruppe nei cui ranghi militava Lent che, impegnato combattimenti con caccia biplani Gladiator dell'Aviazione norvegese, ne abbatté uno ma, a sua volta colpito, dovette compiere un atterraggio sulla pancia scendendo sull’aeroporto di Oslo, dove subito atterrarono gli altri piloti del reparto che tennero la base fino all'arrivo delle truppe aviotrasportate.
Nei successivi combattimenti nei cieli della Norvegia settentrionale l'ufficiale abbattè due Gladiator della RAF e alla fine della campagna aveva al proprio attivo otto vittorie.

Combattimento notturno
Verso la fine d'agosto del 1940 la I Gruppe del ZG 76 fu adibita alla caccia notturna e la Staffel 1, cui apparteneva Lent, fu unita alle Staffel 2 e 3 del ZG 1 per costituire con esse la I Gruppe del NJG 1.
Nel nuovo compito Lent ebbe molte delusioni perché in 35 missioni rientrò senza vittorie all'attivo.
Nel gennaio del 1941, promosso tenente, fu posto al comando della Staffel 6 del II /NJG 1 e finalmente ottenne la prima vittoria notturna il 12 maggio.
In seguito il tempo favorevole dell'estate e i più numerosi aerei da bombardamento alleati in volo gli diedero occasione di arricchire il proprio carnet.
Alla fine del 1941, dopo un anno di voli notturni, aveva ottenuto 14 vittorie e aveva ricevuto l'ambitissima Croce di cavaliere della Croce di ferro.
Intanto il radar e la tecnica di dirigere con la radio i cacciatori notturni erano stati perfezionati e nel novembre fu costituita la II Gruppe del NJG 2, di base a Leeuwarden (in Olanda), che applicava il metodo operativo Himmelbett.
Il comando della nuova Gruppe fu affidato a Lent, ora capitano.
Nel giro di un anno egli riuscì ad abbattere altri 29 bombardieri, tra i quali figuravano sei dei nuovi quadrimotori pesanti, e per i suoi successi fu decorato con le Fronde di quercia alla Croce di cavaliere.

Il 1° ottobre 1942 il suo reparto assunse la denominazione di IV / NJG 1.
Nel 1943 Lent ottenne la prima vittoria dell'anno l'8 gennaio abbattendo un Halifax, sua cinquantesima vittima in operazioni di caccia notturna.
Cinquantesima e non ultima, poiché ancora una volta l'arrivo della buona stagione gli permise di operare con maggiore efficacia perfino contro i veloci e sfuggenti Mosquito, il primo dei quali fu abbattuto da Lent nella notte del 21 aprile.
Peraltro ormai quasi tutti gli aerei che Lent e gli altri cacciatori notturni dovevano affrontare erano quadrimotori, in particolare Handley Page Halifax, Short Stirling e Avro Lancaster.
Nel 1942 Lent aveva abbattuto in due occasioni due bimotori in una sola notte;
ora, nella primavera del 1943, gli capitò ancora due volte di abbattere due nemici in una sola notte:
e per di più si trattava di quadrimotori.

Il volo innanzitutto
Promosso il 1° agosto 1943, Lent diventò Kommodore del NJG 3, un Geschwader da caccia notturna formato da tre Gruppen, e il giorno dopo gli furono concesse le Spade sulla Croce di cavaliere anche perché aveva raggiunto le 66 vittorie in missioni notturne.
Quale Kommodore l'aviatore avrebbe potuto volare molto meno di prima per dedicarsi a compiti disciplinari, amministrativi e di guida degli uomini, ma il numero uno della caccia notturna tedesca intendeva il comando come esempio e, pur svolgendo anche le sue mansioni più sedentarie, non perdeva occasione per combattere.
E fu così che nella notte del 16 giugno 1944 egli abbatté tre Lancaster, sue novantottesima, novantanovesima e centesima preda, con conseguenti nuove promozioni e onorificenze, tra le quali, primo cacciatore notturno a riceverla, la massima decorazione al valor militare, cioè i Diamanti sulla Croce di cavaliere della Croce di ferro, concessigli il 31 luglio.
Ai primi di ottobre del 1944, nel frattempo promosso colonnello, Lent aveva al proprio attivo più di centodieci bombardieri distrutti, solo otto dei quali abbattuti in azioni diurne.
In tutta la Luftwaffe solo il maggiore Heinz Wolfgang Schnaufer avrebbe fatto di meglio, con 121 abbattimenti.
Erano ormai cinque anni che Lent combatteva praticamente senza pause, avendo effettuato circa trecento missioni di combattimento e uscendo indenne da decine di situazioni spesso oltremodo rischiose.

L'asso tedesco aveva freddamente sfidato la caccia di scorta ai bombardieri e, portandosi a distanza ravvicinatissima, la grandine di fuoco delle mitragliatrici dei quadrimotori, affrontando i rischi dei decolli e degli atterraggi sui campi devastati dalle bombe nemiche.
Sembrava fosse invulnerabile, pareva che nessun nemico potesse avere ragione di lui.
E infatti Helmut Lent non morì in combattimento:
come molti altri grandi piloti prima e dopo di lui, perse la vita in un incidente, il 5 ottobre 1944.
Impegnato di giorno in un collaudo in volo, l'asso stava per atterrare a Paderborn quando uno dei motori del suo aereo piantò e l'improvvisa perdita di potenza portò l'apparecchio improvvisamente vicino al suolo.
Forse tutto si sarebbe egualmente concluso per il meglio se un'ala del velivolo non avesse urtato in un cavo dell'alta tensione.
L'aereo urtò violentemente contro il terreno ed Helmut Lent fu estratto dai rottami gravemente ferito.
Dopo due giorni di agonia l'asso morì in un letto d'ospedale.

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