Romba il motore
michele- M1.0
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Data d'iscrizione : 29.08.08
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Romba il motore
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Re: Romba il motore
Introduzione
di Alessandro Marzo Magno
Tutti a naso all'aria per osservare la meraviglia che ronza lassù, nell'azzurro:
il volo esercita un fascino infantile, favolistico, venuto meno in tempi di spostamenti di massa, ma ancora vivo se l'oggetto da ammirare non è un lontano jet di linea, ma un paperottolo che rumoreggia tra le nubi, o un elicottero che vola basso sopra le colline.
Allora si torna al fascino primigenio, alle sensazioni che si provavano quando il cielo era percorso da dirigibili o biplani.
Questo libro racconta storie di volo, di aerei e di piloti, partendo dagli esordi, dai palloni aerostatici e dai palloni dotati di motore, i dirigibili.
Sono storie italiane o legate all'Italia, storie anche le cui vestigia sopravvivono fino ai nostri giorni:
nel milanese sono ancora visibili i capannoni dove si assemblavano i dirigibili o i campi di volo dove traballavano i biplani.
Storie di cavalleria e di eroi che si incontrano e si salutano senza combattere e la cui memoria sopravvive nella toponomastica e nel mito.
Storie di contrapposizioni tra “più pesanti” e “più leggeri” dell'aria, tra acqua e terra, tra idroscali e aeroporti.
Storie di divisioni, di italiani che combattono su fronti opposti, specchio di un Paese lacerato. Storie divertenti di pazzoidi che dormono nudi sugli alberi, storie affascinanti di voli in terre lontane, siano la Russia, l'Iraq o l'Afghanistan, storie tragiche di uno dei più crudeli massacri della storia dell'Italia repubblicana, a Kindu, in Congo.
di Alessandro Marzo Magno
Tutti a naso all'aria per osservare la meraviglia che ronza lassù, nell'azzurro:
il volo esercita un fascino infantile, favolistico, venuto meno in tempi di spostamenti di massa, ma ancora vivo se l'oggetto da ammirare non è un lontano jet di linea, ma un paperottolo che rumoreggia tra le nubi, o un elicottero che vola basso sopra le colline.
Allora si torna al fascino primigenio, alle sensazioni che si provavano quando il cielo era percorso da dirigibili o biplani.
Questo libro racconta storie di volo, di aerei e di piloti, partendo dagli esordi, dai palloni aerostatici e dai palloni dotati di motore, i dirigibili.
Sono storie italiane o legate all'Italia, storie anche le cui vestigia sopravvivono fino ai nostri giorni:
nel milanese sono ancora visibili i capannoni dove si assemblavano i dirigibili o i campi di volo dove traballavano i biplani.
Storie di cavalleria e di eroi che si incontrano e si salutano senza combattere e la cui memoria sopravvive nella toponomastica e nel mito.
Storie di contrapposizioni tra “più pesanti” e “più leggeri” dell'aria, tra acqua e terra, tra idroscali e aeroporti.
Storie di divisioni, di italiani che combattono su fronti opposti, specchio di un Paese lacerato. Storie divertenti di pazzoidi che dormono nudi sugli alberi, storie affascinanti di voli in terre lontane, siano la Russia, l'Iraq o l'Afghanistan, storie tragiche di uno dei più crudeli massacri della storia dell'Italia repubblicana, a Kindu, in Congo.