Relazione di viaggio
Oggetto : Trasporto Velivolo Re/2006 a Taliedo
Il giorno 4 c.m. con il trattore “BALILLA” (Re/11285), il rimorchio speciale per catapultabili, ed un rimorchio normale con a bordo il Velivolo Re/2006 completo, partivo per Milano, con Autista Piccinini e due uomini di manovra.
Il Ponte di S. Nicolò sul PO, da transitare, mi era stato fissato in serata dal Sig. Colonnello Weiderhold come itinerario di viaggio.
Attraverso Bagnolo-Novellara-Reggiolo-Gonzaga-Suzzara, giungemmo ad un posto di blocco Tedesco, il quale controllati i documenti ed il carico c' instradò verso il Ponte.
Nonostante la pioggia e la scarsissima visibilità per l’autista, continuammo il viaggio nella speranza di traghettare la notte stessa.
Attraverso strade secondarie ed accidentate, in cui il trattore dato il sovraccarico era costretto a velocità ridottissima ed in seconda (con gran scapito del carburante) giungemmo alla strada di fortuna di raccordo al Ponte, che per circa 8-10 km segue il corso del fiume.
Dopo una ripida salita in cui dovemmo procedere con un solo rimorchio, arrivammo allo scivolo del Ponte.
Qui dovetti constatare l’impossibilità di scendere e risalire sulla parte opposta con il nostro trattore, sia per l’insufficienza di potenza, sia per la natura del terreno (melmoso dalla pioggia che ancora cadeva in gran copia), sia perché i due rimorchi erano privi di freni.
Parlai del caso all’incaricato della Feldgendarmeria, il quale mi disse, un po’ seccato, che avrebbe provveduto con il trattore loro, ma solo la sera dopo, essendo il trattore per quella notte impegnato in manovre all’arrivo poste.
Non certamente con entusiasmo ( date le ns. condizioni fisiche in seguito alla pioggia) accettammo questa unica risoluzione.
Aspettammo con rassegnazione la sera successiva, riparati in una Cascina nei pressi.
La sera dopo, come da nuova conferma avuta durante il giorno, al ciclopico trattore tedesco, vennero agganciati i rimorchi e fra paurosi ondeggiamenti, spruzzi di acqua e fango,
il convoglio scese lo scivolo, imboccò il Ponte, divelse alcuni puntoni di agganciamento, fece scoppiare un pneumatico al rimorchio anteriore, percorse tutto il ponte con le ruote di coppia fuori dal bordo del ponte, guadagnò la risalita e ci lasciò i margini della strada di raccordo a Nord del fiume.
Qui constatai che il secondo autista era scomparso senza alcun avviso.
I motivi per cui si sia comportato così mi sono ancora sconosciuti non avendolo mai più visto.
Dopo molte manovre perché il ns. trattore non riusciva a spostare il convoglio che si era leggermente affondato sulla riva, procedemmo anche qui ad un rimorchio per volta.
Nel frattempo un autocarro tedesco volle ad ogni costo sorpassarci e scarrocciò lungo la scarpata sinistra della strada, immobilizzando il traffico, il che ci fece fare innumerevoli manovre.
Finalmente raggiungemmo la strada Provinciale per Mantova e poi Cremona.
Durante questa prima parte di viaggio, constatai che il consumo di carburante era stato altissimo ( 1 litro di benzina ogni 2 Km).
Quindi a Cremona sorse la necessità di procurane del nuovo.
Dopo un giorno e mezzo di ricerche, riuscimmo a trovare solo 20 litri di Nafta e procedemmo da Cremona a Milano con quella, sperando di non doverci fermare, altrimenti con la Nafta il motore non sarebbe più ripartito.
Oggetto : Trasporto Velivolo Re/2006 a Taliedo
Il giorno 4 c.m. con il trattore “BALILLA” (Re/11285), il rimorchio speciale per catapultabili, ed un rimorchio normale con a bordo il Velivolo Re/2006 completo, partivo per Milano, con Autista Piccinini e due uomini di manovra.
Il Ponte di S. Nicolò sul PO, da transitare, mi era stato fissato in serata dal Sig. Colonnello Weiderhold come itinerario di viaggio.
Attraverso Bagnolo-Novellara-Reggiolo-Gonzaga-Suzzara, giungemmo ad un posto di blocco Tedesco, il quale controllati i documenti ed il carico c' instradò verso il Ponte.
Nonostante la pioggia e la scarsissima visibilità per l’autista, continuammo il viaggio nella speranza di traghettare la notte stessa.
Attraverso strade secondarie ed accidentate, in cui il trattore dato il sovraccarico era costretto a velocità ridottissima ed in seconda (con gran scapito del carburante) giungemmo alla strada di fortuna di raccordo al Ponte, che per circa 8-10 km segue il corso del fiume.
Dopo una ripida salita in cui dovemmo procedere con un solo rimorchio, arrivammo allo scivolo del Ponte.
Qui dovetti constatare l’impossibilità di scendere e risalire sulla parte opposta con il nostro trattore, sia per l’insufficienza di potenza, sia per la natura del terreno (melmoso dalla pioggia che ancora cadeva in gran copia), sia perché i due rimorchi erano privi di freni.
Parlai del caso all’incaricato della Feldgendarmeria, il quale mi disse, un po’ seccato, che avrebbe provveduto con il trattore loro, ma solo la sera dopo, essendo il trattore per quella notte impegnato in manovre all’arrivo poste.
Non certamente con entusiasmo ( date le ns. condizioni fisiche in seguito alla pioggia) accettammo questa unica risoluzione.
Aspettammo con rassegnazione la sera successiva, riparati in una Cascina nei pressi.
La sera dopo, come da nuova conferma avuta durante il giorno, al ciclopico trattore tedesco, vennero agganciati i rimorchi e fra paurosi ondeggiamenti, spruzzi di acqua e fango,
il convoglio scese lo scivolo, imboccò il Ponte, divelse alcuni puntoni di agganciamento, fece scoppiare un pneumatico al rimorchio anteriore, percorse tutto il ponte con le ruote di coppia fuori dal bordo del ponte, guadagnò la risalita e ci lasciò i margini della strada di raccordo a Nord del fiume.
Qui constatai che il secondo autista era scomparso senza alcun avviso.
I motivi per cui si sia comportato così mi sono ancora sconosciuti non avendolo mai più visto.
Dopo molte manovre perché il ns. trattore non riusciva a spostare il convoglio che si era leggermente affondato sulla riva, procedemmo anche qui ad un rimorchio per volta.
Nel frattempo un autocarro tedesco volle ad ogni costo sorpassarci e scarrocciò lungo la scarpata sinistra della strada, immobilizzando il traffico, il che ci fece fare innumerevoli manovre.
Finalmente raggiungemmo la strada Provinciale per Mantova e poi Cremona.
Durante questa prima parte di viaggio, constatai che il consumo di carburante era stato altissimo ( 1 litro di benzina ogni 2 Km).
Quindi a Cremona sorse la necessità di procurane del nuovo.
Dopo un giorno e mezzo di ricerche, riuscimmo a trovare solo 20 litri di Nafta e procedemmo da Cremona a Milano con quella, sperando di non doverci fermare, altrimenti con la Nafta il motore non sarebbe più ripartito.