Nel febbraio 1944 un piccolo gruppo di bombardieri De Havilland Mosquito lasciò l'Inghilterra per una missione speciale: salvataggio di vite umane.
Il loro obiettivo era quello di aprire un varco nella prigione di Amiens per permettere la fuga di circa 700 partigiani francesi, molti dei quali alla vigilia dell'esecuzione per aver preso parte alla lotta contro l'occupazione nazista.
Compito dei Mosquito era di bombardare le mura esterne delle carceri e di demolire alcuni edifici interni occupati dalla guarnigione tedesca.
L'assoluta precisione sul bersaglio era vitale, giacche un minimo errore poteva significare la liberta o al contrario una carneficina per i patrioti francesi.
La missione era stata sollecitata dai maquis francesi, come ultimo disperato tentativo di salvare i loro compatrioti da morte sicura per mano della Gestapo.
Di fronte alla particolarità della richiesta, la RAF nutriva non pochi dubbi sulla possibilità di eseguire un bombardamento così preciso, con l'inevitabile pericolo di uccidere anche chi doveva essere salvato.
Significava compiere un avvicinamento raso terra a non oltre cinque metri dal suolo;
significava sganciare con assoluta precisione in punti ben definiti della struttura carceraria, e quindi cabrare bruscamente per superare le mura della prigione alte 20 metri.
Era inoltre necessaria un'estrema precisione nella sequenza di intervento dei vari Mosquito.
E l'intera missione, denominata Gerico, non poteva poi logicamente essere ripetuta.
L'arduo compito fu affidato al 2° Gruppo del 140° Wing della RAF;
malgrado i molti rischi che la missione comportava, all'atto dell'esposizione del briefing tutti i membri degli equipaggi dichiararono di aderire all'impresa.