Siamo nel 1953, otto anni dopo la fine della guerra.
La nostra Aeronautica si sta assestando e, a dimostrazione della rinata efficienza e credibilità, viene deciso in alto loco di effettuare una grandiosa parata aerea a Roma in occasione del festeggiamento della proclamazione della Repubblica che ricorre il 2 di giugno.
Devono venire coinvolti tutti gli aeroplani in grado di volare e quindi si provvede per tempo a riposizionare molti reparti negli aeroporti vicino a Roma come basi di partenza per la parata che deve svolgersi sopra la via dei Fori Imperiali.
Quindi sull'aeroporto di Latina vengono posizionati tutti i G.59 più gli S.82. A Frosinone tutti i T.6.
A pratica di mare tutti i Vampire.
Gli F.84 rimasero nelle loro basi del nord essendo in grado di volare fino a Roma e ritorno grazie alla loro superiore velocità e sufficiente autonomia.
Noi sette novelli istruttori che siamo appena stati trasferiti in Sardegna veniamo subito coinvolti, parte sui G.59 di Elmas destinati a Latina e parte sui T.6 destinati a Frosinone.
Il 26 maggio verrà speso sia per la messa a punto di tutti gli aeroplani da parte degli specialisti sia per una serie di briefing per noi piloti.
Capo formazione è il colonnello Pezzè il quale si assume il compito di istruire gli equipaggi sul da farsi.
Si sistema alla cattedra della grande aula dove siamo tutti riuniti, una cinquantina circa.
Per prima cosa dice che vi sono delle norme da leggere e siccome non vuole sgolarsi chiede che il sottotenente più giovane venga al suo fianco per coadiuvarlo a leggere dette norme.
Dopo una rapida consultazione si scopre che il sottotenente più giovane sono io, perciò mi affianco, non senza un reverenziale rispetto, al famosissimo grande pilota qual' e il colonnello Pezzè e per tutti i presenti leggo a voce alta quello che lui mi indica di volta in volta.
La formazione totale dovrà essere divisa in due formazioni di sedici velivoli ognuna delle quali composta da quattro Vickers in ala destra.
La seconda formazione, che dovrà seguire vicinissima alla prima, sarà comandata dal colonnello Aurili, capo pilota di Elmas.
Il decollo viene stabilito che avvenga in sezioni di due velivoli alla volta distanziate di dieci secondi.
La prima sezione si posizionerà a circa un terzo della pista e tutti gli altri seguiranno posizionandosi il più vicino possibile e attendendo il decollo con il motore a 2300 giri che è il regime ottimale per non far bollire il glicol del raffreddamento e per non sporcare le candele.
La nostra Aeronautica si sta assestando e, a dimostrazione della rinata efficienza e credibilità, viene deciso in alto loco di effettuare una grandiosa parata aerea a Roma in occasione del festeggiamento della proclamazione della Repubblica che ricorre il 2 di giugno.
Devono venire coinvolti tutti gli aeroplani in grado di volare e quindi si provvede per tempo a riposizionare molti reparti negli aeroporti vicino a Roma come basi di partenza per la parata che deve svolgersi sopra la via dei Fori Imperiali.
Quindi sull'aeroporto di Latina vengono posizionati tutti i G.59 più gli S.82. A Frosinone tutti i T.6.
A pratica di mare tutti i Vampire.
Gli F.84 rimasero nelle loro basi del nord essendo in grado di volare fino a Roma e ritorno grazie alla loro superiore velocità e sufficiente autonomia.
Noi sette novelli istruttori che siamo appena stati trasferiti in Sardegna veniamo subito coinvolti, parte sui G.59 di Elmas destinati a Latina e parte sui T.6 destinati a Frosinone.
Il 26 maggio verrà speso sia per la messa a punto di tutti gli aeroplani da parte degli specialisti sia per una serie di briefing per noi piloti.
Capo formazione è il colonnello Pezzè il quale si assume il compito di istruire gli equipaggi sul da farsi.
Si sistema alla cattedra della grande aula dove siamo tutti riuniti, una cinquantina circa.
Per prima cosa dice che vi sono delle norme da leggere e siccome non vuole sgolarsi chiede che il sottotenente più giovane venga al suo fianco per coadiuvarlo a leggere dette norme.
Dopo una rapida consultazione si scopre che il sottotenente più giovane sono io, perciò mi affianco, non senza un reverenziale rispetto, al famosissimo grande pilota qual' e il colonnello Pezzè e per tutti i presenti leggo a voce alta quello che lui mi indica di volta in volta.
La formazione totale dovrà essere divisa in due formazioni di sedici velivoli ognuna delle quali composta da quattro Vickers in ala destra.
La seconda formazione, che dovrà seguire vicinissima alla prima, sarà comandata dal colonnello Aurili, capo pilota di Elmas.
Il decollo viene stabilito che avvenga in sezioni di due velivoli alla volta distanziate di dieci secondi.
La prima sezione si posizionerà a circa un terzo della pista e tutti gli altri seguiranno posizionandosi il più vicino possibile e attendendo il decollo con il motore a 2300 giri che è il regime ottimale per non far bollire il glicol del raffreddamento e per non sporcare le candele.