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    VESPA 2 - 85a Squadriglia

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    Messaggio  michele Lun Nov 02, 2009 9:37 pm

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    Messaggio  michele Lun Nov 02, 2009 9:40 pm

    Presentazione
    Una notizia riporta quanto avvenne nel convegno dei piloti da caccia della 2a Guerra Mondiale.
    Erano riuniti alcuni tra i massimi protagonisti delle aviazioni americana, inglese, francese, tedesca ed italiana.
    Tutti piloti carichi di esperienza vissuta e di vittorie aeree.
    Furono scambiate notizie e precisazioni.
    Al termine un pilota inglese, riassumendo le dichiarazioni di tutti, pose in risalto quanto era stato detto con molta modestia dal rappresentante pilota italiano, un noto cacciatore il cui arto mancante aveva costituito simbolo per un valoroso Gruppo da Caccia.
    Questo pilota aveva esposto con, cruda realtà, la forza di volontà di tutta l'aviazione italiana nell'operare con quanto disponeva utilizzando tutto al meglio anche se in condizioni spesso di estrema inferiorità.
    Certo, espose il pilota inglese, la caccia italiana operante sui fronti era in numero molto inferiore a quello, spesso imponente, della caccia di altre nazioni, quali ad esempio, l'americana e l'inglese, quindi le vittorie aeree conseguite dai piloti di queste nazioni potevano essere paragonate con quelle dell'aviazione italiana solo in relazione al numero dei partecipanti.
    Tuttavia le vittorie dell'aviazione da caccia italiana erano state davvero denunciate con modestia poichè erano inferiori alle perdite reali subite dall'aviazione contrapposta!!
    Ancora Rommel scrisse « ... .I piloti italiani fanno miracoli ... » e nella disparità di mezzi « ... le uniche cose vive sono il valore ed il coraggio dei piloti...».

    Dalla Francia alla Manica, dalla Grecia all'Egitto, dalla Tunisia alla difesa di Roma e delle città del Nord, viene presentata una vita vissuta intensamente nell'operosità di una piccola organzzazione di guerra, la 85a Squadriglia Caccia, inserita in un più grande organismo, il 3° Stormo Caccia, di cui poco si è parlato e si potrà parlare se non si apriranno le casse dei ricordi ora gelosamente custodite dai protagonisti.
    La storia della M.O. Gorrini è completa anche della parte vissuta al Nord.
    Infatti chi operò con onesta d'intenti non deve sentirsi umiliato e quasi colpevole per aver deciso di seguire una via.

    Venne nel 1943 il tempo della scelta.
    Fu « ... una responsabilità che ognuno deve portare intera solo sulle sue spalle.»
    E la porto nell'attimo della decisione andando al Sud « ... anche se a Nord c'era la casa, c'era la Patria, c'era il passato.» o andando al Nord anche se consapevole che altri « .. .l'avrebbero biasimato, disprezzato: perchè li abbandonava, perchè tradiva un passato»

    Generale di Divisione Aerea
    Giulio Cesare Giuntella

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