Mentre la RAF aveva previsto di impiegare tutta la sua forza di Mustang Mk III in appoggio all'invasione, l'inizio dell'offensiva delle V1 comportò alcuni cambiamenti.
Invece di muovere in Francia, come previsto, il 133° Stormo e il 316° Squadron rimasero in Gran Bretagna e qui entrarono a far parte dell' Air Defence, il nuovo e temporaneo nome del Fighter Command.
Unità equipaggiate con i migliori caccia intercettori iniziarono le missioni di volo nell' ambito dell'Operazione Diver, la difesa del paese contro le Vertungswaffen 1, le "armi di rappresaglia" di Hitler.
Efficace ed economica, la V1 minacciava di devastare Londra, il principale obiettivo delle unità della Luftwaffe.
Per i piloti dei caccia, intercettare una V1 era molto più pericoloso che attaccare gli aerei convenzionali: abbatterle con il fuoco dei cannoncini e delle mitragliatrici solitamente richiedeva una picchiata a piena potenza e l'impiego di centinaia di proiettili prima che si decidessero a esplodere.
L'impeto era tale che il pilota non poteva sempre evitare che la deflagrazione a mezz'aria danneggiasse il suo aereo con i rottami che volavano ovunque.
Le unità di Mustang godevano di un lieve vantaggio, dato che le prestazioni del caccia americano erano tali da permettergli di sorprendere le piccole bombe in volo livellato, dando cosi al pilota una minuscola possibilità di manovrare ed evitare l'onda d'urto dell' esplosione.
Il primo asso delle V1 fu il maresciallo Tadeusz Szymanski, che descrisse una delle sue otto vittorie a Bob Ogley diversi anni fa; il tutto fu incluso nel volume di H. E. Bates Flying Bombs over England.
La sua unità si era trasferita da West Mailing a Friston l' 11 luglio al fine di trovarsi esattamente sulla strada di ogni V1 in arrivo, e il giorno successivo Szymanski stava compiendo una missione di pattugliamento anti-Diver sulla Manica, vicino a Dungeness, quando venne diretto contro una bomba volante in arrivo, che puntava su Hastings.
Nel giro di pochi minuti Szymanski aveva portato il suo Mustang a distanza di tiro dalla sua preda grigia, e si preparava a colpirla.
Invece di muovere in Francia, come previsto, il 133° Stormo e il 316° Squadron rimasero in Gran Bretagna e qui entrarono a far parte dell' Air Defence, il nuovo e temporaneo nome del Fighter Command.
Unità equipaggiate con i migliori caccia intercettori iniziarono le missioni di volo nell' ambito dell'Operazione Diver, la difesa del paese contro le Vertungswaffen 1, le "armi di rappresaglia" di Hitler.
Efficace ed economica, la V1 minacciava di devastare Londra, il principale obiettivo delle unità della Luftwaffe.
Per i piloti dei caccia, intercettare una V1 era molto più pericoloso che attaccare gli aerei convenzionali: abbatterle con il fuoco dei cannoncini e delle mitragliatrici solitamente richiedeva una picchiata a piena potenza e l'impiego di centinaia di proiettili prima che si decidessero a esplodere.
L'impeto era tale che il pilota non poteva sempre evitare che la deflagrazione a mezz'aria danneggiasse il suo aereo con i rottami che volavano ovunque.
Le unità di Mustang godevano di un lieve vantaggio, dato che le prestazioni del caccia americano erano tali da permettergli di sorprendere le piccole bombe in volo livellato, dando cosi al pilota una minuscola possibilità di manovrare ed evitare l'onda d'urto dell' esplosione.
Il primo asso delle V1 fu il maresciallo Tadeusz Szymanski, che descrisse una delle sue otto vittorie a Bob Ogley diversi anni fa; il tutto fu incluso nel volume di H. E. Bates Flying Bombs over England.
La sua unità si era trasferita da West Mailing a Friston l' 11 luglio al fine di trovarsi esattamente sulla strada di ogni V1 in arrivo, e il giorno successivo Szymanski stava compiendo una missione di pattugliamento anti-Diver sulla Manica, vicino a Dungeness, quando venne diretto contro una bomba volante in arrivo, che puntava su Hastings.
Nel giro di pochi minuti Szymanski aveva portato il suo Mustang a distanza di tiro dalla sua preda grigia, e si preparava a colpirla.