Il mio primo volo da comandante su un Convair 240 coincideva col primo volo del mio copilota in qualità di membro ufficiale dell'equipaggio.
Stavamo volando lungo una rotta abitualmente usata per voli di addestramento, con partenza da Sacramento in direzione della California del sud.
Eravamo in volo da circa sei ore, durante le quali gli altri membri dell'equipaggio, pure al loro primo volo sul Convair, erano stati impegnati in esercitazioni di navigazione.
I nostri problemi cominciarono dopo il contatto radio con la stazione meteo di Sacramento, la quale ci avvertì della presenza di una linea di temporali disposta fra noi e la nostra destinazione.
In lontananza erano già visibili le sagome minacciose dei cumulonembi, disposti a formare un orizzonte tutt'altro che invitante.
Secondo l'addetto alla stazione meteo, la linea temporalesca si estendeva dalle montagne della Sierra alla baia di S. Francisco.
Dalla nostra posizione, una deviazione a est avrebbe implicato la necessità di affrontare montagne con cime oltre i 10.000 piedi in condizioni meteo precarie e sicuramente turbolente;
per contro, la deviazione verso ovest avrebbe richiesto di raggiungere la costa del Pacifico e di allungare perciò il volo di circa due ore.
Avendo parecchi minuti a disposizione per decidere sul da farsi, chiedemmo al Controllo se fosse in possesso di rapporti di piloti in volo e se la linea temporalesca apparisse compatta o presentasse degli spiragli.
Il controllore, sensibile alla nostra situazione e ben disposto a darci una mano, rispose che nessuno aveva ancora attraversato la zona dopo la comparsa dei temporali, ma che comunque gli sembrava di vedere un varco libero fra due cellule.
Se ne avessimo fatta richiesta, avrebbe potuto vettorarci per l'attraversamento.
Il controllore sembrava determinato, o così almeno suonava la sua voce alle orecchie di un equipaggio desideroso di evitare due ore di deviazione.
Stavamo volando lungo una rotta abitualmente usata per voli di addestramento, con partenza da Sacramento in direzione della California del sud.
Eravamo in volo da circa sei ore, durante le quali gli altri membri dell'equipaggio, pure al loro primo volo sul Convair, erano stati impegnati in esercitazioni di navigazione.
I nostri problemi cominciarono dopo il contatto radio con la stazione meteo di Sacramento, la quale ci avvertì della presenza di una linea di temporali disposta fra noi e la nostra destinazione.
In lontananza erano già visibili le sagome minacciose dei cumulonembi, disposti a formare un orizzonte tutt'altro che invitante.
Secondo l'addetto alla stazione meteo, la linea temporalesca si estendeva dalle montagne della Sierra alla baia di S. Francisco.
Dalla nostra posizione, una deviazione a est avrebbe implicato la necessità di affrontare montagne con cime oltre i 10.000 piedi in condizioni meteo precarie e sicuramente turbolente;
per contro, la deviazione verso ovest avrebbe richiesto di raggiungere la costa del Pacifico e di allungare perciò il volo di circa due ore.
Avendo parecchi minuti a disposizione per decidere sul da farsi, chiedemmo al Controllo se fosse in possesso di rapporti di piloti in volo e se la linea temporalesca apparisse compatta o presentasse degli spiragli.
Il controllore, sensibile alla nostra situazione e ben disposto a darci una mano, rispose che nessuno aveva ancora attraversato la zona dopo la comparsa dei temporali, ma che comunque gli sembrava di vedere un varco libero fra due cellule.
Se ne avessimo fatta richiesta, avrebbe potuto vettorarci per l'attraversamento.
Il controllore sembrava determinato, o così almeno suonava la sua voce alle orecchie di un equipaggio desideroso di evitare due ore di deviazione.