Nella storia e attraverso i fatti accaduti nella 2a guerra mondiale, sono emersi fra gli eventi dell'aviazione, intesa come aspetto moderno e rivoluzionario del conflitto, i nomi di alcuni aeroplani che in misura più frequente di altri, ricorrono per motivi diversi ma ugualmente validi all'attenzione dei lettori e degli studiosi:
particolari imprese aviatorie, eccellenti caratteristiche tecniche, notevoli qualità operative.
Fra questi aerei giudicati giustamente famosi, possiamo annoverare: il Douglas DC.3 o C.47 "Dakota", che rappresentò una pietra miliare nella storia dell'aviazione commerciale prima e dopo la guerra, pur distinguendosi nel conflitto per presenza e aspetto multiforme nella soluzione dei problemi logistici e di trasporto nelle grandi operazioni aviotrasportate di cui fu insuperabile protagonista;
il Boeing B.17 Fortress, che interpretò nella più alta misura il bombardiere strategico configurato dal Douhet;
il Supermarine Spitfire "Leader Fighter" della nuova generazione caccia della RAF e simbolo immortale della tenace difesa dell'Inghilterra;
il Republic P.51 Mustang, "the champion" della dinastia dei caccia a grande autonomia dell'USAAF in qualità di caccia di superiorità aerea nella dottrina d'impiego strategico e caccia di scorta bombardieri;
il Mitsubishi Zero mirabile esempio progettuale di economicità costruttiva e di rendimento operativo armonizzate in un solo aeroplano
e per finire il Messerschmitt Bf.109 il "Weltmeister" della Luftwaffe, che attraverso una continua evoluzione perseguita tenacemente per ventanni rappresentò l'aspetto più qualificante che doveva possedere idealmente un caccia per interpretare nella più vasta gamma la guerra nei cieli.
Ognuno di questi eccellenti velivoli venne prodotto in migliaia di esemplari, alcuni in decine di migliaia, a dimostrare l'importanza che essi rivestivano per l'aviazione che li utilizzava, come macchine e come strumenti di guerra di elevate caratteristiche..
La nostra scelta finale dopo ponderate riflessioni è caduta sul Messerschmitr per una serie di motivi importanti:
1) per l'aspetto produttivo con oltre 33.000 esemplari costruiti - un record ineguagliato!
2) per il continuo miglioramento subito dalla macchina in 8 gradi di serie produttive ed altre minori, a dimostrare la bontà del progetto e le capacità di sopportazione e di estrapolazione che poteva esprimere la cellula;
3) per la presenza del Bf.109 nella nostra aviazione in misura superiore agli altri caccia in grado di opporsi validamente a Spitfire e Mustang come MC.205 e G.55.
Sotto tale aspetto il Messerschmitt meritava senza dubbio una importanza ed un riconoscimento doveroso considerando che durante l'approntamento di questo lavoro ho conosciuto almeno una decina di piloti che avevano avuto il Bf.109 in combattimento.
Le loro descrizioni mi hanno convinto ancor più che meritava conoscere meglio il velivolo e farlo conoscere e per finire non resta da aggiungere il fatto, ugualmente importante, della mancanza nella pur vasta bibliografia aeronautica italiana, di una monografia veramente completa del Bf.109 in misura tale da soddisfare il più possibile le esigenze di quanti desiderino conoscere più dettagliaramente l'aeroplano.
E' quanto abbiamo cercato di fare compatibilmente con ciò che siamo riusciti a trovare dopo lunghe e pazienti ricerche in Italia e all'estero.
Se qualcosa ancora manca, e probabilmente mancherà, confidiamo nella comprensione dei lettori e nella collaborazione degli appassionati cultori dell'aviazione.