“È stato un periodo tempo molto bello”,
dice Max Born, se gli si chiede di rievocare gli anni fra il 1920 e il 1930, quando l’ interesse per i misteri dell'atomo e per le promesse della nuova fisica determinò, nei giovani studiosi di tutto il mondo, un desiderio di conoscersi, di lavorare insieme, un'ansia di scambiarsi risultati ed esperienze, di cercare negli altri la riprova o la smentita alle proprie intuizioni.
Le barriere nazionali non hanno senso per gli scienziati:
questa lezione, ripetuta dai maestri della fisica, diverrà l'unico assioma indiscutibile per i giovani allievi.
Congressi, istituzioni scientifiche, cattedre, fondazioni, borse di studio, cicli di conferenze, sono gli strumenti che faciliteranno gli incontri.
In poche epoche della storia umana vi è stato un così spontaneo bisogno di collaborazione internazionale.
Nel rievocare gli anni del primo dopoguerra, tutti i maestri della fisica atomica, i massimi scienziati di oggi, usano quasi le stesse parole :
un periodo molto bello, un'avventura meravigliosa, un tempo di rapidi progressi, un'epoca veramente buona...,
espressioni che possono sembrare addirittura anacronistiche, se si pensa alle non liete condizioni dell'Europa di quel tempo, uscita dolorosamente segnata da una lunga guerra.
Ma per i giovani scienziati quegli anni recano la speranza di due conquiste ormai mature:
la fisica atomica ha superato la fase dell'infanzia e si avvia verso una promettente adolescenza;
la pace dovrebbe trovare solidale l’umanità, dopo un incubo doloroso come quello da cui emerge l’ EUROPA.
Ultima modifica di michele il Ven Dic 04, 2009 11:23 pm - modificato 3 volte.