L'eccitazione provocata fra i fisici dalle parole di Niels Bohr celava sentimenti e reazioni diverse.
La scoperta della scissione era indubbiamente un fatto scientifico di grande importanza.
Per molti, tuttavia , era ancora difficile intravedere, al di là di questa scoperta, concrete possibilità di utilizzazione.
Infatti tutti gli esperimenti di scissione effettuati sino allora, consapevolmente o no, erano stati condotti con quantità di uranio estremamente esigue e avevano quindi sviluppato quantità di energia d'entità trascurabile, anche se proporzionalmente assai notevoli.
Per alcuni fisici, primi fra tutti Fermi e Szilard, la scissione poteva invece nascondere una conseguenza d'incalcolabile importanza.
Szilard e Fermi ritennero che bisognava verificare al più presto questa possibilità, che né Hahn e Strassman, né Frisch e la Meitner sembravano ancora aver preso in considerazione.
La parte importante che allora ci era sfuggita del tutto conferma Frisch –
era che nel processo di scissione si producevano parecchi neutroni che rendevano possibile una reazione a catena.
Questa possibilità non ci sfiorò neppure, a quel tempo .
L'enorme possibilità implicita nel fenomeno della scissione nucleare si chiamava dunque “reazione a catena “.
Un neutrone che colpisce il nucleo di un atomo d'uranio lo divide in due liberando una gran quantità di energia :
era questa l'ipotesi di Frisch e della Meitner basata sull'esperienza di Hahn e Strassman.
Occorreva verificare se durante il processo il nucleo emetteva anche dei neutroni;
Quando seppi che Hahn aveva scoperto il processo di scissione - dice Leo Szilard
stavo cercando quale indirizza dare al mio lavoro.
Questo fatto, naturalmente, dette un indirizzo a me e alla mia attività.
Pensai subito alla possibilità che nel processo di scissione venissero emessi neutroni, e, nel caso che il loro numero fosse rilevante, a un'eventuale reazione a catena.
Affittai perciò un grammo di radio per sperimentare quale fosse l’importanza dei neutroni nel processo di scissione.
Con il grammo di radio andai alla Columbia University e spiegai che volevo fare questo esperimento..
La scoperta della scissione era indubbiamente un fatto scientifico di grande importanza.
Per molti, tuttavia , era ancora difficile intravedere, al di là di questa scoperta, concrete possibilità di utilizzazione.
Infatti tutti gli esperimenti di scissione effettuati sino allora, consapevolmente o no, erano stati condotti con quantità di uranio estremamente esigue e avevano quindi sviluppato quantità di energia d'entità trascurabile, anche se proporzionalmente assai notevoli.
Per alcuni fisici, primi fra tutti Fermi e Szilard, la scissione poteva invece nascondere una conseguenza d'incalcolabile importanza.
Szilard e Fermi ritennero che bisognava verificare al più presto questa possibilità, che né Hahn e Strassman, né Frisch e la Meitner sembravano ancora aver preso in considerazione.
La parte importante che allora ci era sfuggita del tutto conferma Frisch –
era che nel processo di scissione si producevano parecchi neutroni che rendevano possibile una reazione a catena.
Questa possibilità non ci sfiorò neppure, a quel tempo .
L'enorme possibilità implicita nel fenomeno della scissione nucleare si chiamava dunque “reazione a catena “.
Un neutrone che colpisce il nucleo di un atomo d'uranio lo divide in due liberando una gran quantità di energia :
era questa l'ipotesi di Frisch e della Meitner basata sull'esperienza di Hahn e Strassman.
Occorreva verificare se durante il processo il nucleo emetteva anche dei neutroni;
Quando seppi che Hahn aveva scoperto il processo di scissione - dice Leo Szilard
stavo cercando quale indirizza dare al mio lavoro.
Questo fatto, naturalmente, dette un indirizzo a me e alla mia attività.
Pensai subito alla possibilità che nel processo di scissione venissero emessi neutroni, e, nel caso che il loro numero fosse rilevante, a un'eventuale reazione a catena.
Affittai perciò un grammo di radio per sperimentare quale fosse l’importanza dei neutroni nel processo di scissione.
Con il grammo di radio andai alla Columbia University e spiegai che volevo fare questo esperimento..