Gli anni dal 1919 al 1922 videro in Italia un fiorire di attività aeronautiche eccezionale, anche se poi disconosciuto.
Basti pensare alle nostre vittorie alla Coppa Schneider del 1919, 20 e 21, ai raids e alle trasvolate, fra cui primeggiano il volo Roma-Tokyo di Ferrarin e la trasvolata delle Ande di Locatelli, ai nuovi prodotti della Ansaldo, della FIAT, della S.l.A.I., della Caproni o dello Stabilimento Costruzioni Aeronautiche, all'azione per certi versi rivoluzionaria dell'aviazione nella "riconquista" della Libia, alle centinaia di gare, giri aerei, meeting dell'epoca.
Fra questi ultimi di certo il più importante fu la Coppa Baracca, indetta nel 1921 dal Club Sportivo Romagnolo per onorare, nell'anniversario della sua morte, il 19 giugno, la memoria dell'Eroe e "per la più grande ala e la più grande fiamma".
Nel 1924 la manifestazione si sarebbe trasformata in una gara per squadriglie militari, ma la versione originale, durata tre anni, fu una interessantissima corsa di velocità ad handicap per i piloti civili e militari che vide correre, lungo un percorso di 1.000 km., i più nuovi e potenti prototipi italiani accanto a decine di veterani della guerra.
L'eccellente Comitato Organizzatore, presieduto dal ragioniere Valli, vantava la presenza, accanto ai notabili romagnoli, di grandi aviatori come il pioniere della Libia Carlo Montù e il colonnello La Polla, già capo dei bombardieri e all'epoca al Comando Servizi Civili dell'Aeronautica.