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    L’aeroplano Bellico

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    Messaggio  michele Mer Nov 04, 2009 11:16 pm

    nel pensiero dell' Ing. Celestino Rosatelli
    Torino, Maggio 1942


    Abbiamo incontrato l'ing. Celestino Rosatelli, da molti anni progettista di numerosi e brillanti aeroplani Fiat, nella vasta sala disegnatori, ove vengono studiati i nuovi apparecchi, dal loro disegno generale a quello dei più minuti particolari.
    E' questa l'attività che immediatamente precede il lavoro delle officine e in essa vedi e respiri quella particolate atmosfera di fervida creatività e studio meticoloso, che caratterizzano
    il momento delle trasformazione dell'idea in opera.
    L'ing. Rosatelli andava velocemente da un tavolo all'altro, sorvegliando, consigliando, indirizzando il lavoro dei disegnatori e calcolatori.
    Progetti, innovazioni, studi di nuovi dispositivi o installazioni scaturivano dalla sua mente come dalla fantasia creativa di un artista geniale e si concretizzavano sotto la suo mano in schizzi eloquenti e in rapide impostazioni di calcoli.
    La nostra visita non interruppe il suo lavoro giacché le nostre domande, in luogo di astrarlo da esso, gli consentivano di riassumerlo schematicamente ai suoi stessi occhi, mentre dava a noi la possibilità di conoscere il suo pensiero e il risultato di attente speculazioni su quelle che sono le questioni vitali della progettazione dei nuovi aeroplani da guerra.
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    Messaggio  michele Mer Nov 04, 2009 11:17 pm

    D : Quali sono, ingegnere, i problemi che la guerra ha indicato come preponderanti
    nell'evoluzione dell'aeroplano bellico ?


    L'armamento.
    Velocità, autonomia, possibilità di carico sono aspetti sempre molto importanti, ma secondo me l'armamento è quello che orienterà la progettazione dei nuovi tipi d'aeroplano e ne stabilirà la superiorità sugli altri.
    La guerra fin qui combattuta ha determinato il fatale superamento di molti dei tipi impiegati dalle aviazioni in lotta:
    ora siamo a una svolta decisiva, particolarmente nel senso dell'armamento.
    Il nuovo tipo d'aeroplano che sappia brillantemente risolvere tale problema può dire di avere già la vittoria in pugno, giacché facilmente s'imporrà, nei cieli e sui campi delle battaglie.
    Il problema, comune all'aviazione da bombardamento e da caccia, s'impernia sul binomio: cannoni e corazzature.
    Ritengo il binomio comune alle due specialità poiché la pratica ha dimostrato, come prevedevano le più audaci teorie, che l'aeroplano da caccia e quello da bombardamento finiranno per fondere le loro caratteristiche, particolarmente nell'impiego diurno e in appoggio alle operazioni terrestri.
    Le possibilità di offesa dell'aviazione da bombardamento pesante, nei tipi noti comunemente col nome di fortezze volanti,sono ormai bene conosciute.
    Di giorno le formazioni di tali apparecchi sono abbastanza facilmente disturbabili dai caccia muniti di cannone;
    di notte il rendimento delle azioni offensive non è così elevato da rendere il loro intervento decisivo sulle sorti di una battaglia e tanto meno della guerra stessa.
    Gli esempi fornitici dalle numerose battaglie terrestri verificatesi nel corso di questa guerra hanno inoltre dimostrato la necessità dell' intervento diretto dell' aviazione contro le posizioni e i carri armati nemici.
    Questo intervento i grossi aeroplani volanti in quota non lo possono efficacemente effettuare, ma i piccoli e maneggevoli sì ed è per questo che necessariamente assisteremo alla nascita di un aeroplano di modeste dimensioni, manovriero, atto al bombardamento in picchiata, ma sopratutto armato di cannone, l'arma che gli darà la vittoria sui mezzi corazzati avversari.
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    Messaggio  michele Mer Nov 04, 2009 11:18 pm

    D: Potete illustrarci più particolarmente come dovrebbe essere, secondo voi, tale tipo d'aeroplano ?

    Esso ha la sua importante ragione d'essere nel fatto che la sua capacità di ricerca e di offesa contro obiettivi in movimento, come carri armati, treni, e sul mare cannoniere, torpediniere, canotti armati, è notevolissima, grazie alla sua elevata velocità e manovrabilità. Nel caso di attacchi contro carri armati l'aeroplano munito di cannone si dimostra assai più efficace delle stesse batterie anticarro, giacché esso non è vincolato ad alcun punto e nello spazio di pochi minuti può recare la sua offesa contro più carri.
    In tale impiego, in appoggio alle operazioni terrestri, l'aeroplano potrà anche portare delle bombe, da lanciarsi in picchiata contro i consueti obiettivi, ma la sua maggiore potenza distruttiva gli verrà dal cannone di cui sarà munito e dalla facilità con cui il pilota riuscirà a mettere a segno i grossi proiettili esplosivi.
    Si può prevedere fin da ora che egli disporrà, oltre tale arma potentissima, anche di mitragliatrici esclusivamente alimentate con pallottole traccianti, le cui rette gli daranno visibilmente la prova del puntamento corretto.
    Quest'accorgimento gli consentirà di sparare i preziosi proiettili del cannone a colpo assolutamente sicuro, traendone perciò il massimo rendimento
    .
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    Messaggio  michele Mer Nov 04, 2009 11:19 pm

    D: La realizzazione di tale tipo d'aeroplano potrà presentare, dal punto di vista
    costruttivo, molte incognite e difficoltà ?


    Non tanto gravi, in ogni caso, che la tecnica attuale non sappia superarle.
    Il problema più complesso è quello dell'assorbimento della forza di rinculo del cannone,specialmente quando si andasse verso calibri di una certa importanza.
    L'impiego di adatti ammortizzatori idraulici può già fornire una buona soluzione, ma ancora si dovrà lottare contro le fortissime vibrazioni che inevitabilmente si verificheranno all'atto dello sparo.
    Anche la sistemazione del cannone a bordo dell'aeroplano presenterà serie esigenze, per la necessità di equilibrare le notevolissime sollecitazioni che in quei brevissimi istanti si verificheranno.
    Per queste ed altre ragioni penso che tale tipo di bombardiere-cannoniere dovrà essere bimotore con motori potentissimi ed inoltre corazzato, per potere incassare con una certa tranquillità i colpi dei caccia.
    Tutte queste installazioni comporteranno naturalmente molto peso, ma lo scopo di questo tipo d'aeroplano non sarà quello di recare elevato carico di bombe e di avere larghissima autonomia.
    Le possibilità di carico utile offerte dai moderni aeroplani potranno perciò essere sfruttate in gran parte nell'installazione dei cannoni e della corazzatura.
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    Messaggio  michele Mer Nov 04, 2009 11:19 pm

    D: Secondo Voi il bombardiere in quota è dunque destinato a scomparire ?

    Non è assolutamente necessario,nonostante il bombardiere in picchiata abbia largamente dimostrato la sua più alta efficacia.
    Certo esso vedrà sempre più limitato il suo campo d'azione agli obiettivi puramente strategici e in funzione eminentemente politica.
    Le missioni di questo genere potranno sempre essere assolte dai grossi bombardieri a largo raggio, i quali tenteranno di resistere (come del resto già avviene) agli attacchi dell'aviazione da caccia sia con l'elevato numero delle armi di bordo sia coll'adozione di corazze sempre più spesse.
    La tradizionale lotta, propria dell'artiglieria, tra cannone e corazza, si è ormai estesa anche al cielo ed è perciò necessario che il caccia, se vuole mantenere la sua supremazia sul bombardiere, abbia ad armarsi di cannone.
    Con la potenza di fuoco derivante da tale armamento il caccia potrà continuare ad avere ragione delle fortezze volanti e, a sua volta corazzato, non potrà essere impegnato che da un caccia di tipo analogo.
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    Messaggio  michele Mer Nov 04, 2009 11:20 pm

    D: Quale aspetto assumerà, secondo Voi, l'aviazione da caccia ?

    Essa sarà dotata di aeroplani velocissimi, con motori assai potenti, ma soprattutto formidabilmente armati.
    Due o quattro cannoni dei calibri minori potranno rappresentare l'armamento medio, ma è probabile che si adottino cannoni con calibri maggiori, in vista della necessità di forare le spesse corazze dei bombardieri, sia in quota che per attacchi al suolo.
    Questa necessità del cannone sarà anche più sentita in quanto la tendenza attuale è di costruire bombardieri aventi il personale di bordo e le installazioni vitali raccolti e protetti al centro della macchina in gusci corazzati.
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    Messaggio  michele Mer Nov 04, 2009 11:21 pm

    D: Fino al C.R. 42 i Vostri aeroplani da caccia hanno sempre seguito una architettura dimostratasi ottima e vittoriosa anche in non lontani combattimenti aerei.
    Credete che la formula bi-plana possa ancora avere successo in un aeroplano da caccia?


    Mai più : i biplani sono morti!
    Morti non solo come aeroplani da caccia, ma anche nella concezione di nuovi tipi d'aeroplani bellici o di elevate caratteristiche di volo.
    Le alte velocità odierne, e tanto più quelle future, rendono impossibile l'esistenza di montanti o travature nel letto del vento.
    D'altra parte l'elevata robustezza richiesta ai velivoli da caccia può essere data nella formula mono-plana dalle nuove tecniche costruttive, cosicché nulla v'è da rimpiangere nell'abbandono d'una formula che pure consentì di raggiungere brillantissimi successi.
    Bisogna anche dire che le risorse offerte dallo studio aerodinamico del velivolo hanno oggi raggiunto un livello sufficientemente alto e per molti aspetti stabilizzato, da tendere necessario come già ho affermato un indirizzo quasi puramente bellico nella concezione dei nuovi aeroplani da guerra.
    La formula bellica e il tipo dell'armamento daranno il segno della vera superiorità, nei futuri aeroplani da guerra, più che non semplicemente una maggiore velocità o manovrabilità o autonomia, come generalmente si è fino ad oggi verificato, in particolare per l'aviazione da caccia.
    O, per meglio dire, queste qualità, dalle quali non si dovrà prescindere, praticamente sortiranno scarso successo se non appoggiate dal più formidabile armamento
    .

    SALVATORE CALDARA
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