WAR REPORT - Operazioni Aeree - Febbraio 1942

Nell'ultima decade del mese di Febbraio le condizioni atmosferiche in tutto il bacino del Mediterraneo sono state decisamente avverse.
Tuttavia l'attività dell'Aviazione dell'Asse non ha subito mai soste intervenendo con la massima efficacia in tutti i settori operativi e contrastando vittoriosamente ogni iniziativa del nemico.
Ancora attacchi al suolo e bombardamenti in quota sono stati effettuati contro l'Isola di Malta riuscendo a neutralizzare quasi completamente l'efficienza delle sue basi aeree e portando gravissimi danni su tutto il dispositivo di difesa e provocando vasti incendi nei depositi e magazzini vari.
L'Aviazione da ricognizione ha continuato la sua opera diurna di controllo sulle vaste distese del mare per sorvegliare ogni mossa del nemico ed evitar ogni possibile sorpresa.
In Africa Settentrionale l'attività è stata particolarmente intesa.
Bombardieri a tuffo e cacciatori si sono avvicendati contro i mezzi motorizzati nemici su concentramenti di truppe, su depositi e magazzini di tutto lo schieramento nemico.
Notevoli sono stati gli attacchi contro la piazza di Tobruk nella zona di Ain-el-Gazala e Marsa-Luch.
Degna di rilievo è l'attività dell'Aviazione del Corpo di Spedizione Italiano in Russia, che ha continuato la sua opera intensa superando tutte le difficoltà di ambiente e stagionali.
La ricognizione è stata attivissima su tutto il settore antistante il nostro schieramento, riuscendo a controllare costantemente tutti i movimenti dell'avversario.

Il giorno 16, durante crociere di perlustrazione offensiva in direzione di superstiti nuclei nemici, nostri aerosiluranti hanno impegnato combattimento con cacciatori britannici, sopravventi dalla costa egiziana, abbattendone uno, che è precipitato in mare.

Il 17 febbraio cacciatori tedeschi in perlustrazione sul Mediterraneo centrale hanno attaccato ed abbattuto un Wellington.

Il 18 febbraio un nostro ricognitore, in perlustrazione sul Mediterraneo orientale, è stato attaccato da due caccia bimotore inglesi del tipo Beaufighter uno dei quali è stato
abbattuto mentre l'altro desisteva dal combattimento.

Il 21 febbraio formazioni di bombardieri in picchiata, scortati dalla caccia italiana, hanno violentemente martellato gli impianti portuali di Tobruk, nonchè obiettivi navali,conseguendo particolati successi.
Durante le azioni sono state pure lanciate bombe su opere difensive della piazzaforte.

Il 22 febbraio l'aviazione da caccia, durante una missione di vigilanza sull'isola di Malta ha abbattuto un “ Hurricane “;
In missione di scorta a velivoli da combattimento, i cacciatori tedeschi hanno abbattuto un secondo Hurricane.
In una terza crociera offensiva i cacciatori del Reich hanno abbattuto a sud-est di Malta un terzo apparecchio del medesimo tipo.
Lo stesso giorno, formazione nazionale da caccia ha attaccato di sorpresa a volo rasente l'aeroporto di Acroma, distruggendo in quattro passaggi 12 aeroplani monomotori e tre bimotori.
Successivamente la stessa formazione attaccava a più riprese numerosi attendamenti e raggruppamenti di automezzi in vicinanza del campo, incendiando mezzi motorizzati e mettendo in fuga truppe di guardia alla base aerea e alle unità motorizzate.
Nonostante la violenta reazione contraerea, tutti i nostri velivoli sono rientrati alla base.
Ancora il 22 febbraio bombardieri a tuffo, protetti da cacciatori, hanno eseguito degli attacchi su concentramenti Ain-el-Gazala.
Altro reparto di bombardieri a tuffo, scortato dalla caccia, ha attaccato il porto di Tobruk, eseguendo tiri su navi alla fonda.
Al largo di Sid-el-Barrani unità da combattimento dell'aviazione germanica hanno raggiunto un convoglio nemico fortemente scortato da cacciatorpediniere e protetto da velivoli da caccia provenienti da basi del deserto occidentale.
Superando i tiri delle navi e i tentativi di intercettazione dell'aviazione inglese, i velivoli alleati riuscivano a centrare bombe in picchiata su tre unità mercantili, due delle quali, per complessive 16.000 tonnellate di stazza, sono sicuramente affondate ed una terza si è arrestata cominciando a sbandare mentre si sprigionavano da essa alte fiammate.

Il giorno 23 una formazione nazionale da caccia, scortata da altri cacciatori italiani, ha mitragliato in successivi passaggi concentramenti di mezzi meccanizzati nemici nella zona di Muftach, colpendone oltre cinquanta parte dei quali sono da ritenersi fuori uso ed i rimanenti gravemente danneggiati.
Nonostante la violenta reazione contraerea tutti i nostri velivoli sono rientrati alla base, qualcuno colpito.
Lo stesso giorno cacciatori germanici hanno abbattuto in contrasti aerei quattro apparecchi inglesi.

Il 25 febbraio cacciatori tedeschi hanno attaccato in più azioni a volo rasente il porto di Tobruk e concentramenti di truppe nella zona di Ain-el-Gazala.

Il giorno 26 una formazione nazionale da caccia ha mitragliato in più passaggi mezzi nemici nella zona situata a sud di Ain-el -Gazala, mettendone fuori uso una dozzina e colpendone più o meno gravemente numerosi altri.
Formazioni da caccia alleate hanno attaccato in forza il porto di Tobruk, concentramenti di automezzi a nord di Bir Hacheim e a levante di Tobruk, nonché l'aeroporto di Gambut ed attendamenti di truppe situati nella medesima zona.
Un ingente numero di automezzi è rimasto annientato.
I molti altri automezzi sono stati gravemente danneggiati.

Il 27 febbraio una pattuglia da caccia tedesca ha attaccato un sommergibile immerso dinnanzi al porto di La Valletta.
Dopo l'attacco effettuato dagli aerei germanici facendo uso delle armi di bordo, è stata osservata una grande macchia di olio, che si andava spandendo sul mare, poco dopo numerosi membri dell'equipaggio del sommergibile sono stati visti in acqua mentre tentavano cercare scampo nuotando verso la riva.


Il giorno 28 alle prime luci, nonostante notevoli difficoltà atmosferiche, una formazione italiana da caccia al comando del Maggiore pilota Antonio Vizzotto, scortata da altri caccia di modernissimo tipo, ha attaccato a volo radente l’aeroporto di El-Adem, mitragliando con grande impeto 12 velivoli plurimotori e monomotori decentrati al limite del campo,incendiandone due e distruggendo la quasi totalità degli altri.
Sono stati quindi attaccati dalla medesima formazione automezzi, baraccamenti e postazioni contraeree, dell'aeroporto.
Durante la rotta di rientro i nostri cacciatori avvistavano a sud-ovest di Tobruk e mitragliavano concentramenti di automezzi e danneggiandone gravemente altri quaranta.
Nonostante la violenta reazione da terra, tutti i nostri velivoli sono rientrati alla base;
pure rientrati alla base gli apparecchi che avevano incrociato a protezione della formazione attaccante.

GIORGIO DICAPA.
L’Ala d’Italia 15 Marzo 1942