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    WAR REPORT : Navi da spingere con gli sguardi

    michele
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    Messaggio  michele Gio Nov 12, 2009 10:47 pm

    WAR REPORT : Navi da spingere con gli sguardi Foto_110
    Fronte del Mediterraneo

    Agli aviatori viene dato un compito gravoso.
    Pensate: spingere delle navi cogli sguardi!
    Voi potreste immaginare ch'io vi stia raccontando delle frottole.
    Niente affatto.
    Io stesso che vi parlo, ho spinto una grossa nave da diecimila tonnellate fin dentro la stretta imboccatura della rada di Biserta.
    La nave cammina piano, tanto piano.
    È sempre ferma.
    Sembra strano ma è cosi:
    riesce a spostarsi stando ferma.
    Se il mare è appena mosso non si scorge la scia leggera.
    Per il forte carico le eliche lavorano indaffaratissime sott'acqua e così non lanciano nemmeno quelle allegre spume che parlano di velocità e di movimento.
    Vedete?
    Si muovono si, ma sembrano immobili.
    L'aeroplano invece corre, corre attorno al giocattolo grosso che è sotto di esso.
    Le navi di scorta, quelle si che si muovono rapidamente.
    Rapidamente si spostano e si possono difendere e possono offendere;
    sono fatte per questo.
    I grossi pesanti mercantili, carichi di uomini e di materiale, vanno avanti stando fermi.
    Ma dovrebbero saettare, un po' come accade nelle proiezioni simboliche:
    una terra tratteggiata, un'altra terra, un mare piccolo cosi e dei bastoncini che nascono d'improvviso davanti ad una costa e rapidissimamente si muovono verso l'altra riva.
    In breve, nel tempo di pochi fotogrammi, il convoglio è partito, ha navigato ed è giunto.
    Che bello!
    michele
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    Messaggio  michele Gio Nov 12, 2009 10:48 pm

    Sul vero mare, le navi sono delle cose grandi ed immote, la terra è scomparsa dietro alla bandiera che sventola a poppa.
    Attorno è l'enigmatico cerchio dell'orizzonte.
    E nel cielo si succedono le pattuglie dei cacciatori.
    Partono da una base lontana, corrono, corrono a pelo d'acqua e nel punto X trovano il convoglio.
    Il convoglio non è altro che un gruppo a volte più numeroso, a volte meno numeroso,
    di sagome scure messe in bell'ordine.
    Delle sagome più grosse nel mezzo, una, dietro l'altra o appaiate, e attorno delle sagome più piccole, sottili che vanno avanti, si fermano, ripartono, descrivono delle curve che poi troncano improvvisamente, lasciando sul mare delle virgole di spuma che sembrano bacilli enormemente ingranditi.
    La caccia descrive ampi cerchi attorno alle navi.
    Se si abbassa le navi prendono un altro aspetto.
    Si scorgono le soprastrutture, i ponti completamente ingombri di automezzi, di carri armati. Sono vere e proprie navi, con una loro vita, hanno bandiere,puntini neri che si muovono sui ponti, che scendono dalle scalette.
    Sono così cariche di uomini e di cose che devono arrivare ad ogni costo;
    Sono navi che non devono attardarsi sul mare aperto.
    Insomma, devono correre di più.
    Ed è allora che vengono spinte cogli sguardi.
    “ Corri, corri “, dicono i cacciatori che vivono momenti di ansia.
    I turni si susseguono nel cielo del convoglio.
    Le pattuglie, quasi ogni ora, si danno il cambio.
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    Messaggio  michele Gio Nov 12, 2009 10:51 pm

    WAR REPORT : Navi da spingere con gli sguardi Foto_210
    Sul vero mare, le navi sono delle cose grandi ed immote, la terra è scomparsa dietro alla bandiera che sventola a poppa.
    Attorno è l'enigmatico cerchio dell'orizzonte.
    E nel cielo si succedono le pattuglie dei cacciatori.
    Partono da una base lontana, corrono, corrono a pelo d'acqua e nel punto X trovano il convoglio.
    Il convoglio non è altro che un gruppo a volte più numeroso, a volte meno numeroso,
    di sagome scure messe in bell'ordine.
    Delle sagome più grosse nel mezzo, una, dietro l'altra o appaiate, e attorno delle sagome più piccole, sottili che vanno avanti, si fermano, ripartono, descrivono delle curve che poi troncano improvvisamente, lasciando sul mare delle virgole di spuma che sembrano bacilli enormemente ingranditi.
    La caccia descrive ampi cerchi attorno alle navi.
    Se si abbassa le navi prendono un altro aspetto.
    Si scorgono le soprastrutture, i ponti completamente ingombri di automezzi, di carri armati. Sono vere e proprie navi, con una loro vita, hanno bandiere,puntini neri che si muovono sui ponti, che scendono dalle scalette.
    Sono così cariche di uomini e di cose che devono arrivare ad ogni costo;
    Sono navi che non devono attardarsi sul mare aperto.
    Insomma, devono correre di più.
    Ed è allora che vengono spinte cogli sguardi.
    “ Corri, corri “, dicono i cacciatori che vivono momenti di ansia.
    I turni si susseguono nel cielo del convoglio.
    Le pattuglie, quasi ogni ora, si danno il cambio.
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    Messaggio  michele Gio Nov 12, 2009 10:52 pm

    Quando si ritorna sulle stesse navi che si sono già scortate poche ore avanti, si fanno numerosi calcoli e complicati, senza l'aiuto di una matita e di un pezzo di carta.
    Si da un'occhiata alla carta, si contano i minuti, le miglia percorse:
    In due ore hanno fatto tante miglia... caspita, è in anticipo!
    Oppure: È in ritardo di un'ora, che sia stato attaccato?... .
    Si contano le navi, si ricontano.
    I calcoli laboriosi vengono interrotti.
    Ci sono due puntini che corrono bassi sul mare verso le navi...
    Una picchiata;
    bene: sono gli Ju. 88 della scorta anti-sommergibili.
    Ma ecco che c'è subito dopo qualcosa di nuovo, qualcosa che non va.
    Gli aeroplani convergono tutti verso un punto,si abbassano, si lanciano a pelo d'acqua.
    Le navi con una contemporaneità da ballerine eseguono una conversione.
    I cacciatorpediniere, i cosiddetti CC. TT., i Mas calcano il gesso sulla grande lavagna del mare,
    le scie divengono più candide, più grosse.
    Un sommergibile in agguato ha lanciato due, quattro siluri.
    Le sottili insidiose scie sono state scorte in tempo, due caccia hanno infilato delle collane di globi di fuoco nella direzione del loro rapidissimo moto.
    E le scie si sono perdute,dopo avere pettinato con leggere striature la superficie del mare.
    Una è passata a pochi metri dalla nave capofila, che ha manovrato tra un ribollire di
    spuma, e poi è svanita nel buio dell'acqua profonda.
    Gli occhi vorrebbero perforare il mare, trovare il sommergibile nemico, indovinarne la rotta...
    michele
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    Messaggio  michele Gio Nov 12, 2009 10:54 pm

    WAR REPORT : Navi da spingere con gli sguardi Foto310
    Ecco che si innalzano maestose e drammatiche le colonne d'acqua suscitate dalle bombe di profondità.
    Sono esplosioni mute, immaginarie.
    Appaiono come prive del boato che il pilota non sente, tra l'incrociarsi nelle orecchie delle comunicazioni radiotelefoniche ed il rombo del motore.
    La navigazione viene ripresa.
    Sei, sette, otto segmenti che brillano colpiti dal sole si delineano improvvisi nel cielo lontano.
    È il cambio? Sono loro, per caso?... No, è il cambio .
    Altri segnali, altri simboli s'incrociano per l'etere, vengono captati dagli apparati e
    convogliati alle orecchie.
    I laringofoni vibrano: Buon lavoro .
    L'ultima scorta.
    Il convoglio è a poche miglia dal porto di arrivo.
    Gli si son fatte incontro altre navi piccole veloci.
    Due Mas si inseguono a tutta velocità nello stretto canale che immette nella rada.
    L'aeroplano copre la distanza che separa le navi dal porto in pochi secondi, ritorna sulle navi, è di nuovo sulle banchine.
    Adesso che sono tanto prossime al porto, le navi non vogliono più muoversi.
    Forza! , dicono gli aviatori, forza! .
    E le spingono con gli sguardi dentro l'imboccatura, le fanno superare lo stretto passaggio lasciato libero tra gli sbarramenti.
    Ecco, finalmente la prima è già dentro;
    le altre si approssimano.
    I cacciatorpediniere sono fermi a distanza e fumano leggermente dalle ciminiere la sigaretta del lavoro compiuto.

    GINO DEL BUFALO
    L’Ala d’Italia , giugno 1943

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