Fiat G50 – Nicola Malizia
Franz_S- M 0.0
- Numero di messaggi : 86
Data d'iscrizione : 10.07.09
Località : Reggio Emilia
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Fiat G50 – Nicola Malizia
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Re: Fiat G50 – Nicola Malizia
Prefazione
Nella storia della travagliata Regia Aeronautica, vissuta per ventitre anni tra luci e ombre, forse più le seconde che le prime, checché ne pensino gli assertori e i menzogneri delle italiche virtù
guerriere, il FIAT G.50 occupa un posto inquietante e molto sgradito tra la progenie dei caccia italiani, pochi nel tempo all'altezza del contesto tecnico-bellico, se si escludono le tardive presenze dei famosi "Caccia della Serie 5 ”.
Prodotto con impegno, ma con scarso senso della tecnica moderna, pur imperante già in altre nazioni a noi vicine, fatalmente la Gran Bretagna, contro la quale ci si trovò in guerra, il FIAT
G50 tentò di inserirsi nello spoglio scenario dei caccia italiani dei primi anni del conflitto, non riuscendo in molte circostanze, se non in poche, sporadiche situazioni individuali, a prevalere sull'aviazione dei nostri avversari, i piloti delta RAF prima di tutti, che umiliarono e surclassarono più volte l'ardore e lo spirito dei nostri pur volenterosi aviatori.
Da molti definito finanche, con severità, un autentico "ferro da stiro con le ali”, il FIAT 50 dette due versioni principali, serie normale e " bis" , fu presente su molti fronti ove fu impegnata la Regia Aeronautica, dai cieli di casa a quelli delle rigide contrade del Belgio, nell’illusoria pretesa di partecipare alla "Battle of Britain", in un ambiente bellico immenso,nel quale i poveri monoplani italiani non riuscirono nemmeno a sparare un solo colpo di mitragliatrice conto aerei del Regno Unito!
Più drammatica la loro presenza sul fronte greco-albanese, ove ebbero a misurarsi dapprima con la modesta aviazione ellenica, poco dopo con l'onnipresente RAF, giunta in soccorso dei loro alleati, affrontando gli aviatori italiani inizialmente con i pur mediocri Gloster Gladiator e di seguito con gli ottimi Hurricane, anche se si trattava d'aerei da caccia nati cinque anni prima detti realizzazione del pomposo FIAT G.50!
Lo scacchiere libico-egiziano fu per molti reparti delta Regia Aeronautica dotati di FIAT G.50
"bis" un autentico calvario di sconfitte e mortificazioni.
Nel ricordo dei nostri Caduti il rammarico di non aver potuto offrir loro un velivolo degno di questo nome, poiché il FIAT G.50 fu l'espressione più triste e più sconfortante per tutti i piloti della Regia Aeronautica!
L'Autore ha avuto l'onore e l'occasione di incontrare, nei suoi 33 anni trascorsi nell’Arma, molti veterani di guerra, ottenendo da questi una variegata impressione sul FIAT G.50, la più frequente, però, quella della nullità sulle prestazioni del caccia, ma altri, pochi in verità, hanno avuto l’ardire di considerarlo un caccia all'altezza dei tempi, non sapendo se questo fosse confuso col periodo della ....I Guerra Mondiale e non della II, che ci vide perdenti in ogni cimento.
Nella storia della travagliata Regia Aeronautica, vissuta per ventitre anni tra luci e ombre, forse più le seconde che le prime, checché ne pensino gli assertori e i menzogneri delle italiche virtù
guerriere, il FIAT G.50 occupa un posto inquietante e molto sgradito tra la progenie dei caccia italiani, pochi nel tempo all'altezza del contesto tecnico-bellico, se si escludono le tardive presenze dei famosi "Caccia della Serie 5 ”.
Prodotto con impegno, ma con scarso senso della tecnica moderna, pur imperante già in altre nazioni a noi vicine, fatalmente la Gran Bretagna, contro la quale ci si trovò in guerra, il FIAT
G50 tentò di inserirsi nello spoglio scenario dei caccia italiani dei primi anni del conflitto, non riuscendo in molte circostanze, se non in poche, sporadiche situazioni individuali, a prevalere sull'aviazione dei nostri avversari, i piloti delta RAF prima di tutti, che umiliarono e surclassarono più volte l'ardore e lo spirito dei nostri pur volenterosi aviatori.
Da molti definito finanche, con severità, un autentico "ferro da stiro con le ali”, il FIAT 50 dette due versioni principali, serie normale e " bis" , fu presente su molti fronti ove fu impegnata la Regia Aeronautica, dai cieli di casa a quelli delle rigide contrade del Belgio, nell’illusoria pretesa di partecipare alla "Battle of Britain", in un ambiente bellico immenso,nel quale i poveri monoplani italiani non riuscirono nemmeno a sparare un solo colpo di mitragliatrice conto aerei del Regno Unito!
Più drammatica la loro presenza sul fronte greco-albanese, ove ebbero a misurarsi dapprima con la modesta aviazione ellenica, poco dopo con l'onnipresente RAF, giunta in soccorso dei loro alleati, affrontando gli aviatori italiani inizialmente con i pur mediocri Gloster Gladiator e di seguito con gli ottimi Hurricane, anche se si trattava d'aerei da caccia nati cinque anni prima detti realizzazione del pomposo FIAT G.50!
Lo scacchiere libico-egiziano fu per molti reparti delta Regia Aeronautica dotati di FIAT G.50
"bis" un autentico calvario di sconfitte e mortificazioni.
Nel ricordo dei nostri Caduti il rammarico di non aver potuto offrir loro un velivolo degno di questo nome, poiché il FIAT G.50 fu l'espressione più triste e più sconfortante per tutti i piloti della Regia Aeronautica!
L'Autore ha avuto l'onore e l'occasione di incontrare, nei suoi 33 anni trascorsi nell’Arma, molti veterani di guerra, ottenendo da questi una variegata impressione sul FIAT G.50, la più frequente, però, quella della nullità sulle prestazioni del caccia, ma altri, pochi in verità, hanno avuto l’ardire di considerarlo un caccia all'altezza dei tempi, non sapendo se questo fosse confuso col periodo della ....I Guerra Mondiale e non della II, che ci vide perdenti in ogni cimento.