Farnborough, 8 settembre 1949:
lo speaker ufficiale annunzia l'ultimo prodotto dell'industria britannica,
il più grande, il più potente, il più moderno aereo da trasporto commerciale del mondo,
il Bristol 167 Brabazon!
Gli occhi frugano nel cielo ed infine proprio asse pista ecco arrivare il gigante, lento, maestoso;
la luccicante fusoliera sfavilla di mille riflessi e le otto eliche contro-rotanti sono perfettamente visibili, sembrano girare al rallentatore per sottolineare la massa imponente dell'aereo.
Lo speaker continua a subissare la folla di dati ed ecco che impregnato di orgoglio nazionale il pubblico perde la sua compostezza e si abbandona ad uno scrosciante applauso.
Sono passati solo quattro giorni dal primo volo del Brabazon ma quello che il pubblico in gran parte ignora e che quel gioiello dell'industria britannica, quel costosissimo capolavoro di ingegneria aeronautica, è purtroppo un gigante inutile che nessuno, tanto meno la compagnia di bandiera inglese, è intenzionato ad acquistare.
Come era potuto accadere che una macchina così moderna, grande e ben costruita potesse essere indesiderata dagli operatori dell'epoca ancora alle prese coi DC-4 ed i Constellation per non parlare dei vecchi idrovolanti di origine bellica?
Una triste storia che accomunò nello stesso destino anche l'altro gigante Inglese del dopoguerra, l'idrovolante SR.45 Princess.