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    Aerei Militari – Assi e leggende

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    Messaggio  Red_Group Gio Ott 09, 2008 11:46 pm

    Aerei Militari – Assi e leggende Nr5xr9
    Gli Spitfire Mk I e II prestarono servizio in prima linea con la RAF solo per un breve periodo, ma durante il 1940-41 i loro piloti furono autori di impressionanti successi ai danni della Luftwaffe.
    Questo volume descrive minuziosamente la storia dei primi assi della RAF della Seconda Guerra Mondiale, che contribuirono ad arginare l'invasione tedesca quando la Gran Bretagna lottava per la sua sopravvivenza nei difficili anni fra il 1939 e il 1941.
    Le prime versioni dello Spitfire erano caratterizzate da un armamento leggero, un corto raggio d'azione e un motore che tendeva a surriscaldarsi.
    Tuttavia, nelle loro prime timide puntate offensive verso la Francia durante gli scontri aerei su Dunkerque e sull'lnghilterra sud-orientale, molti piloti riportarono successi degni di nota.
    Sono riferite le imprese di nomi quali Malan, Tuck e Bader, come pure quelle di altri forse meno celebrati, quali l'asso degli Spitfire, il sergente George Unwin.
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    Messaggio  Red_Group Gio Ott 09, 2008 11:48 pm

    Aerei Militari – Assi e leggende Nr26fv7
    Anche se lo Spitfire è indubbiamente meglio conosciuto per le sue imprese contro la Luftwaffe nella Battaglia d'inghiiterra, non meno determinante fu il suo successivo contributo allo sforzo bellico allorchè, agli ordini del Fighter Command, venne impiegato contro le potenze dell' Asse su tutti i fronti.
    Questo volume è dedicate alle gesta dei piloti che affrontarono e sconfissero le agguerrite formazioni della Luftwaffe in Europa occidentale e nel Mediterraneo,volando sugli Spitfire Mk VI, VII, VIII, IX, e XIV.
    Personaggi come Johnnie Johnson, Neville Duke e Donald Kingaby, oltre a una miriade di piloti meno noti provenienti da svariate nazioni sono ritratti in questo volume assieme ai loro inseparabili velivoli.
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    Messaggio  Red_Group Gio Ott 09, 2008 11:50 pm

    Aerei Militari – Assi e leggende Nr11fe2
    Quando la Luftwaffe entrò in guerra, la forza di caccia notturna era praticamente inesistente, grazie al fatto che il suo comandante in capo, Reichsmarschall Hermann Goring, aveva sbandierato ai quattro venti che sulla Germania non sarebbero mai potute cadere delle bombe.
    A meta del 1940 la follia insita in questa affermazione divenne palese e perciò venne costituito in tutta fretta il primo stormo di caccia notturna BF110.
    Inizialmente capace di localizzare gli obiettivi solo mediante la loro acquisizione visiva, questa forza migliorò enormemente la sua efficacia con la catena radar "Wurzburg'; che si estendeva dalla Danimarca fino al confine con la Svizzera, e poi con i radar installati a bordo dei velivoli.
    Per la fine del 1942 la caccia notturna controllava circa 389 aerei e solo in quell'anno aveva distrutto 1.291 bombardieri della RAF.
    Ma le sempre più frequenti incursioni aeree alleate stavano annientando le difese tedesche, e così si dovette ricorrere anche ai caccia monoposto diurni (Fw 190 e Bf109G).
    Nuovi modelli come He 219 continuarono a farsi valere nei letali cieli notturni del 1945, ma il preponderante numero di bombardieri alleati alla fine ebbe la meglio
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    Messaggio  Red_Group Gio Ott 09, 2008 11:51 pm

    Aerei Militari – Assi e leggende Nr8yq1
    Anche se meglio conosciuto per le sue imprese con le squadriglie dell'Ottava Air Force statunitense, il Mustang - nei suoi svariati modelli , fece il suo esordio in azione dapprima tra le file della RAF come velivolo da cooperazione con l'esercito, e poi con la Nona e la Quindicesima Air Force americane, unità ottimizzate per l'impiego tattico.
    Combattendo nei cieli dell'Europa occidentale e del Mediterraneo, piloti come Glenn T. Eagleston, John J. Voll e Samuel J.Brown misero a segno dei bottini impressionanti ai comandi dei P-51 "B" e "D" del 354°, 31° e 52° Fighter Group.
    Questo volume è dedicato proprio a questi misconosciuti assi del Mustang in Europa, le cui gesta non ebbero la stessa risonanza di quella goduta dai loro celebrati colleghi della "Potente Ottava" Air Force statunitense.
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    Messaggio  Red_Group Gio Ott 09, 2008 11:53 pm

    Aerei Militari – Assi e leggende Nr9oz6
    L'esito della campagna del Pacifico fu in buona parte determinato dalla battaglie navali combattute tra la
    Flotta imperiale giapponese e la US Navy.
    La numerosa componente caccia dei giapponesi, già veterana delle guerre in Manciuria, Cina e Mongolia alla fine degli anni '30, fu uno degli elementi chiave della guerra.
    Almeno 21 piloti divennero "assi" ai comandi degli A5M, assicurando la superiorità aerea agli invasori.
    La Mitsubishi fece tesoro di queste esperienze belliche, producendo uno dei migliori caccia della guerra, l'A6M Zero-Sen.
    I piloti dell'aviazione navale provarono la loro grande abilità negli scontri con le forze alleate nel Pacifico. Aviatori come Nishizawa e Sakai ottennero più di 60 vittorie a testa.
    Dopo un primo periodo di scontri cruciali combattuti sui mare, i piloti della marina cominciarono a operare prevalentemente dalle basi costiere della Nuova Guinea, delle Filippine e, per finire, dell'arcipelago giapponese.
    I nuovi modelli di caccia come il Raiden, 10 Shiden/Shiden-Kai, il Gekko, e le ultime versioni dello Zero servirono solo a ritardare una sconfitta ormai inevitabile, e negli ultimi mesi del conflitto centinaia di aviatori navali compirono l'estremo sacrificio come kamikaze.
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    Messaggio  Red_Group Gio Ott 09, 2008 11:55 pm

    Aerei Militari – Assi e leggende Nr4ym3
    In Occidente non è stato mai pubblicato nemmeno un libro in inglese che parlasse di questo interessante argomento, ma ora che nell'ex Unione Sovietica sono venute meno le precedenti restrizioni, cominciano ad affiorare documenti relativi alle gesta dei migliori piloti delle varie forze aeree sovietiche.
    Anche se in un primo momento ebbero in dotazione degli aerei mediocri e non poterono contare su una vera e propria struttura di comando, tanto per le purghe staliniane della fine degli anni '30 che per le devastazioni provocate dalla Luftwaffe,i piloti da caccia sovietici ben presto capovolsero la situazione in loro favore, utilizzando sia aerei di fabbricazione estera (Hurricane, Spitfire, P-39 e P-40) che apparecchi nazionali (MiG-3, LaGG-3/5, Lavochkin La5/7/9 e Yak-1/3).
    Anzi, i modelli più recenti di Yak e di Lavochkin erano indiscutibilmente superiori ai Bf 109 e ai Fw 190 a bassa quota, il "territorio di caccia" preferito di piloti quali Ivan Khozedub e Alexander Pokryshkin, che conclusero entrambi la guerra con un bottino più alto di quello dei migliori piloti occidentali.
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    Messaggio  Red_Group Gio Ott 09, 2008 11:56 pm

    Aerei Militari – Assi e leggende Nr19ro6
    Se da un punta di vista territoriale la Norvegia non era particolarmente significativa, strategicamente parlando era però di vitale importanza.
    I tedeschi dipendevano pesantemente dal ferro svedese per alimentare il loro sforza bellico, e la loro occupazione della Danimarca e della Norvegia fu inevitabile, anche se continuarono a essere tormentati dai Mosquito e dai Blenheim del Coastal Command della RAF.
    Nel 1943 i Mosquito e i Mustang effettuarono alcune delle più audaci incursioni di precisione dell'intero conflitto, tra cui va annoverata la distruzione del quartier generale della Gestapo ad Aarhus e a Copenhagen.

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