Per questa ragione, le parti dell'aereo più soggette agli accumuli di ghiaccio sono quelle direttamente esposte al moto:
i bordi d'attacco delle ali, dei piani di coda, e delle eliche, non che il muso dell'aereo.
Gli effetti pericolosi delle formazioni di ghiaccio sono i seguenti:
a)
L'alterazione del flusso aerodinamico lunge i profili deformati dagli accumuli di ghiaccio.
L'alterazione del flusso aerodinamico sull'ala provoca una diminuzione della portanza e un aumento della resistenza, la cui azione congiunta può portare la velocità di stallo a valori talmente elevati da rendere impossibile non solo la salita, ma anche il semplice mantenimento del volo livellato.
Similmente, l'alterazione del flusso aerodinamico riduce la trazione dell'elica e l'efficacia delle superfici di coda.
b)
L'ostruzione delle prese d'aria di alimentazione dei motori, in conseguenza della quale la potenza diminuisce progressivamente fino ad annullarsi quando la quantità di aria aspirata non è più sufficiente a garantire la combustione.
c)
La totale mancanza di visibilità anteriore, particolarmente pericolosa durante la fase di atterraggio.
d)
L'ostruzione della presa dinamica, in conseguenza della quale l'indice dell'anemometro si porta a zero, o comunque indica valori di velocità assolutamente inattendibili.
e) I possibili disturbi alle comunicazioni radio e alla ricezione dei segnali di radionavigazione, conseguenti agli accumuli di ghiaccio sulle antenne.
Quando gli accumuli superano un certo limite, le antenne possono anche rompersi e provocare l'oscuramento totale degli apparati radio di bordo.
f)
L'appesantimento dell'aereo. Ovviamente, l'entità dei pericoli sopra citati è direttamente proporzionale allo spessore e alla velocità di accumulo del ghiaccio, che a loro volta sono funzione della quantità di acqua sopraffusa incontrata, delle dimensioni delle gocce, della velocità dell'aereo e della forma delle superfici esposte al moto.