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    Spitfire vs V1

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    Messaggio  Red_Group Gio Dic 11, 2008 11:05 pm

    Nell'oscurità delle prime ore del 13 giugno 1944 la Luftwaffe scatena su Londra una nuova e potenzialmente devastante forma di attacco missilistico: la bomba volante V1.
    Da quel giorno e fino alla fine del mese furono lanciate sulla capitale non meno di 2.442 bombe volanti.
    Grosso modo un terzo di questi ordigni, circa 800 , esplose sulle aree edificate di Londra e dei centri satellite.
    Il rimanente, circa due terzi del totale, precipitò o fu abbattuto dai caccia o dall'artiglieria prima di raggiungere l'area del bersaglio.
    Non ci volle molto tempo ai difensori per valutare la reale natura della nuova arma di rappresaglia della Luftwaffe.
    Le V 1 non erano fabbricate con le normali tolleranze impiegate per gli aerei, per cui esistevano grandi differenze nelle loro prestazioni.
    La maggior parte volava a circa 560 km/h, mentre furono rilevate velocità oscillanti da un massimo di 670 a un minimo di 370 km/h.
    Vi erano variazioni analoghe per le quote: la maggior parte delle bombe attraversava la Manica tra i 900 e i 1.200 metri, ma quelle più alte raggiungevano i 2.500 metri mentre le più basse volavano a livello degli alberi (il che di solito portava alla loro prematura distruzione).
    Il tempo di volo dai siti di lancio fino a Londra era tra i 20 e i 25 minuti.
    Nella sua forma finale, il sistema adottato per proteggere Londra dalle V1 comprendeva quattro cinture difensive:
    La prima, che andava da metà della Manica fino a circa quindici chilometri dalla costa, era la Outer Fighter Patrol Area [area di pattugliamento caccia esterna] dove i Tempest, i Mustang, gli Spitfire e (di notte) i Mosquito impegnavano le bombe volanti.
    Veniva poi la Gun Belt [fascia dell'artiglieria]:
    circa 800 pezzi antiaerei pesanti e 1.800 armi più leggere erano piazzati lungo la costa tra Beachy Head e Dover (l'accesso a questa zona era proibito ai caccia, in modo da lasciare gli artiglieri liberi di sparare contro qualsiasi cosa fosse capitata a tiro).
    Da quindici chilometri nell'entroterra fino a quindici chilometri prima dell'area londinese vi era la Fighter Patrol Area [area pattugliamento caccia] interna, dove altri caccia ingaggiavano le V1.
    La quarta cintura incominciava quindici chilometri prima dei centri satellite di Londra e finiva sui sobborghi della città:
    sopra quest'area vi erano circa 1 .000 cavi di sbarramento agganciati a palloni aerostatici destinati ad avviluppare i missili.
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    Messaggio  Red_Group Gio Dic 11, 2008 11:07 pm

    All'inizio gli Spitfire utilizzati per impegnare le V1 appartenevano al 15° Stormo di base a Lympne, che comprendeva il 1 ° e il 165° Squadron su Mk IX e il 41 ° Squadron con gli Mk XII.
    Nessuna delle due versioni era abbastanza veloce a bassa quota da attaccare i missili, più rapidi, e pertanto le tre unità equipaggiate con gli Mk XIV (il 91°, il 322° e il 610° Squadron) si trasferirono nei campi di aviazione del Kent in appoggio alle difese della capitale.
    Per queste operazioni, i motori di alcuni Spitfire furono modificati per poter funzionare con benzina a 150 ottani, che permetteva di sfruttare una spinta massima di + 11 chili: ciò aumentò la velocità dei caccia di 48 km/h alle basse quote, fino a raggiungere i 650 km/h a 600 metri.
    Tra tutte le V1 della Luftwaffe distrutte dal fuoco dei cannoni dei caccia RAF, circa il 90 per cento precipitò fuori controllo e detonò all'impatto con il suolo.
    Il restante 10 per cento esplose a mezz'aria, ma se il caccia si teneva a più di 150 metri dall'area della deflagrazione, vi erano ben pochi rischi di subire danni seri , inconvenienti minori si verificavano talvolta quando l'aereo attraversava la nube di combustibile incendiato fuoriuscito dal serbatoio del missile, o dall'impatto con frammenti di metallo proiettati in ogni direzione dalla violenza dell'esplosione.
    Sparare ai missili da breve distanza poteva però essere un lavoro pericoloso.
    Il 3 agosto il capitano Jean Marie Maridor, un pilota francese che volava con uno Spitfire XIV del 91 ° Squadron, stava inseguendo una bomba volante diretta sull'ospedale militare di Benenden.
    Il pilota si portò a distanza ravvicinata per essere certo di distruggere il missile e apri il fuoco, ma la testata esplosiva detonò mandando in pezzi il caccia e uccidendone il coraggioso pilota.
    (a Maridor erano state accreditate 11 bombe volanti distrutte).
    In volo la V1 era controllata dai suoi piani di coda e dal timone direzionale;
    non aveva alettoni, e ciò la rendeva estremamente vulnerabile a qualsiasi interferenza sui piano di rollio.
    Un audace metodo impiegato dai piloti da caccia era di volare a fianco del missile, portare l'estremità della propria ala sotto quella della bomba volante, e quindi inclinarsi bruscamente in virata per mandare il missile fuori controllo.
    Il 20 agosto il sergente maggiore Paul Leva, un belga del 35° Squadron di base a Hawkinge, stava operando nella Fighter Patrol Area interna.
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    Messaggio  Red_Group Gio Dic 11, 2008 11:10 pm

    Volando con uno degli Spitfire Mk XIV di recente acquisito dalla sua unità, adottò questa tecnica per abbattere una V1.
    Più tardi scrisse:
    " ... la bomba attraversò indenne le due prime linee di difesa e, guidato dai controllori a terra, riuscii ad avvistare quella piccola, brutta bestia dalla coda splendente sotto di me.
    Mi inclinai in virata per tuffarmi in una ripida picchiata, prendendo velocità e avvicinandomi sempre di più al bersaglio.
    Tuttavia, ahime, non ero abbastanza vicino.
    Presto, man mano che la mia velocità si riduceva dopo essermi livellato, potei vedere che la distanza che ci separava non diminuiva più, e tendeva addirittura ad aumentare.
    Del tutto deluso, aprii comunque il fuoco, mirando alto per compensare la distanza.
    Ebbi la bella sorpresa di vedere dei colpi andare a segno e dei frammenti staccarsi dalle ali.
    Sparai una raffica dopo l'altra, danneggiando sempre di più la bomba.
    Benchè non fosse stata colpita nessuna parte vitale, la sua velocità diminuì e la V1 entrò in leggera picchiata.
    Le mie speranze stavano risvegliandosi.
    Mi stavo ora avvicinando al bersaglio cosi in fretta che dovetti ridurre manetta.
    Pronto a colpire, mi posizionai a quella che stimavo essere la distanza corretta.
    Schiacciai il pulsante di sparo, ma invece del rumore cadenzato dei colpi udii solo il sibilo dell' aria compressa che usciva.
    La voce del controllore si fece udire di nuovo:
    'Hai avuto fortuna?'
    ‘No', dissi miseramente.
    L'ho danneggiata ma non ho più munizioni.
    Ora è molto lenta e sta perdendo quota.
    Sto praticamente volando in formazione con lei.
    'Che scalogna', disse il controllore.
    E' ora di ritornare:
    ti stai avvicinando troppo allo sbarramento dei palloni.'
    Fu allora che, improvvisamente, spinto senza dubbio dalla frustrazione, ricordai le istruzioni date dall'ufficiale dell' intelligence, che tempo addietro aveva parlato del metodo di mandare fuori controllo le V1 con un colpo d'ala.
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    Messaggio  Red_Group Gio Dic 11, 2008 11:18 pm

    'Aspetta', dissi,
    'Credo di poter tentare qualcos'altro.'
    Regolai la velocità e mi portai lentamente in avanti fino ad affiancare la bomba.
    Che veduta da vicino!
    Le ali erano cosi sforacchiate dalle pallottole che mi stupii che riuscisse ancora a volare quasi diritta e livellata.
    Posizionandomi leggermente sotto, piazzai l'estremità della mia ala destra sotto quella sinistra della bomba.
    Salii lentamente, stabilii un contatto il più dolcemente possibile e poi spostai bruscamente la barra indietro e sulla sinistra.
    Questo gesto mi fece entrare in una stretta virata ascendente, e persi di vista la bomba.
    Continuai a virare in fretta di 360 gradi, poi la vidi ,era sotto di me, in ripida caduta;
    infine impattò al suolo ed esplose con una fiammata accecante.

    Quando Leva atterro a Hawkinge si scoprì che l'estremità dell'ala del caccia era malamente incurvata li dove era entrata in contatto con la V 1, e dovette essere sostituita

    Vi era un modo più elegante per sbarazzarsi di una V1, se un caccia riusciva a posizionarsi parallelamente ad essa.
    Il pilota portava la sua ala sopra quella della V1, interrompendo cosi il flusso aerodinamico su un lato della bomba volante.
    Questo faceva inclinare la V1 in una brusca virata che la mandava fuori controllo, senza che però si fosse reso necessario un contatto fisico tra i due velivoli, cosicchè non vi erano danni per il caccia.

    Tratto da
    Aerei Militari: Assi e leggende


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