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    Maggiore Massimiliano Erasi

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    Messaggio  Green_Group Lun Dic 15, 2008 10:45 pm

    Maggiore Massimiliano Erasi Erasiec0
    Mister Bridge
    Nato a Bagni di Lusnizza (Udine) nel 1908, abbattuto a Zabice nei Balcani il 21 febbraio 1945, maggiore dell’Aeronautica, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
    Entrato nell’Aeronautica militare nel 1928 , aveva prestato servizio in numerosi aeroporti, partecipando durante il secondo conflitto mondiale a molte azioni belliche con gli aerosiluranti.
    Nessuno sapeva volare come lui.
    Massimiliano Erasi era "un pilota raffinato".
    Prima che il reparto sperimentale di aerosiluranti si trasformasse in 278a squadriglia, cioè prima che il valoroso maggiore Dequal fosse sostituito dal capitano Erasi, le azioni ben condotte erano state diverse, anche se fino ad oggi l' avversario ha ammesso per quel periodo soltanto il siluro incassato nella notte del 17 settembre 1940 al largo di Bardia dall'incrociatore Kent.
    Poichè Erasi aveva assunto il comando del reparto quando gli uomini che lo componevano avevano già ottenuto qualche successo, doveva dimostrare subito a tutti che non gli piaceva fare da comparsa.
    L' occasione non si fece attendere: su segnalazione di un ricognitore che il14 ottobre aveva avvistato a sud di Creta l'intera squadra navale di Alessandria, Erasi partì da El Adem con un S.79 a bordo del quale vi erano il secondo pilota Robone, l'osservatore Marazio, il marconista De Luca e il motorista Comisso.
    Dopo tre estenuanti ore di ricerca, quando già era scesa la notte, l'apparecchio riuscì a trovare le navi inglesi che rientravano alla base.
    Per quanto ci fosse la luna, la presenza di nubi limitava la visibilità e rendeva difficile il puntamento.
    Erasi aveva però individuato un incrociatore pesante ed aveva deciso di attaccarlo: si trattava del Liverpool.
    L'unità, protetta dal fuoco di tutte le altre navi, manovrava continuamente per ostacolare il puntamento; gli inglesi erano abili e decisi, ma a bordo del nostro trimotore c' era un equipaggio non meno deciso e non meno abile.


    Ultima modifica di Green_Group il Gio Dic 25, 2008 12:25 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  Green_Group Lun Dic 15, 2008 10:46 pm

    Per due volte la cortina di fuoco fu affrontata e superata senza che lo sgancio potesse essere effettuato, perchè l'aeroplano si era sempre trovato troppo sotto all'unità nemica.
    Ma al terzo attacco l'incrociatore si presentò in posizione buona e il siluro, sganciato da una settantina di metri di quota e da circa 700 di distanza, filò rapido contro la nave e la colpi sulla dritta, all' altezza della torre prodiera, come fu subito precisato dal bollettino di guerra n. 130.
    Due giorni dopo il bollettino n. 132 dava anche il nome dell'unità colpita, cosa piuttosto rara quando non vi sono affondamenti e conseguenti recuperi di naufraghi.
    A undici anni di distanza dall' azione, l' ammiraglio inglese Cunningham ha precisato che l'incendio seguito allo scoppio del siluro provocò una seconda esplosione che spezzò la prua del Liverpool.
    Il rimorchio dell'unità, affidato all'incrociatore Orion, fu molto difficile perchè la parte spezzata era rimasta penzolante e faceva da remora e da timone.
    La situazione era drammatica, i cavi di rimorchio cedettero e c' era anche il rischio che le paratie non tenessero, ma alla fine la parte danneggiata si staccò e gli inglesi riuscirono a riportare l'unita ad Alessandria, dove le applicarono una prua posticcia per poterla poi avviare ai lavori.
    Dopo questo vittorioso attacco, Erasi e i suoi equipaggi, dei quali continuavano a far parte i tenenti di vascello osservatori Marazio e Sleiter, effettuarono numerose altre azioni in mare aperto, a Creta e ad Alessandria.
    Ma l' attacco più bello fu quello compiuto il 3 dicemhre 1940 nella baia di Suda dagli equipaggi Erasi-Pipitone-Marazio-De Luca-Comisso-La Ragione (aereo n. 6 della 278a squadriglia) e Buscaglia-Sirolli-Rossi-Cianfarani-Beccaceci-Munari-Dall'Aglio (aereo n. 2 della 278a squadriglia) .
    Già da più di un mese, cioè da quando erano cominciate le ostilità sul fronte greco, era stata segnalata la presenza nella baia di Suda di unità navali inglesi; queste erano state ripetutamente sottoposte ad attacchi di bomhardieri in quota, ma gli aerosiluranti non erano riusciti a portare a compimento alcuna azione a causa del maltempo che rendeva difficile un attacco a bassa quota in una baia chiusa da alture.
    Anche nel pomeriggio del 3 dicembre l'isola di Creta era coperta di nubi; ma il comandante Erasi, favorito dall' affiatamento con l' osservatore, era deciso a raggiungere ugualmente l' obbiettivo.
    Le cime dei monti emergenti dal mare di nubi consentirono agli equipaggi un esatto controllo della rotta e fu quindi possibile ad essi effettuare una manovra ardita.
    Giunti inosservati sulla verticale della baia, i nostri, apparecchi si tuffarono nella nuvolaglia e piombarono sul bersaglio di sorpresa.
    Prima ancora che la reazione contraerea entrasse in funzione, Erasi e Buscaglia avevano scelto il loro obbiettivo e avevano sganciato con precisione i siluri oltre le reti di sbarramento.
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    Messaggio  Green_Group Lun Dic 15, 2008 10:47 pm

    A breve distanza l'uno dall' altro i due ordigni esplosero nell' opera viva dell'incrociatore Glasgow danneggiandolo gravemente.
    Anche questa volta è stato lo stesso comandante della flotta inglese del Mediterraneo a darcene conferma, scrivendo nel suo libro:
    «Il 3 dicemhre il Glasgow fu colpito da due siluri lanciati da circa trecento metri di distanza da due aerei che si avvicinarono dall' entrata della baia.
    Gli incrociatori furono colti di i sorpresa, sicchè non fu aperto il fuoco sul nemico prima che lanciasse i siluri.
    Ma questo fatto non diminuisce il valore degli attaccanti e l' ottima qualità dei siluri italiani».

    Dopo l’8 settembre 1943, Erasi prese parte alla Guerra di liberazione, nei ruoli della ricostituita Aeronautica militare italiana, al comando del 132° Gruppo da bombardamento.
    Il velivolo fornito dagli alleati è uno dei peggiori dei loro aerei; fabbricato dalla Martin a Baltimora nel Maryland porta il nome di quella città.
    Di difficile pilotaggio, imbarda facilmente al decollo e occorre un continuo controllo per non farsi prendere la mano.
    Che differenza con il vecchio caro Gobbo.
    La Balkan Air opera in una zona compresa tra la Bosnia, l'Erzegovina ed il Montenegro; un fronte secondario teatro di scontri tra i partigiani di Tito e le truppe tedesche.
    Gli obiettivi non sono più la gloriosa corazzata Nelson o l'invincibile flotta d'invasione della Sicilia, si tratta di anonime motozattere, ponti ferroviari, nodi stradali.
    Per combattere quelle oscure battaglie in luoghi sconosciuti, sicuri che un nuovo successo non influenzerà minimamente il corso ormai scontato degli eventi, ci vuole forse ancora più coraggio e determinazione.
    Gli inglesi all'inizio inserivano nelle missioni un loro aereo con funzioni di controllo e spia, successivamente dopo i primi buoni risultati lo eliminarono.
    Dopo la diffidenza incominciano a giungere dai comandi alleati le congratulazioni per gli attacchi.
    Dopo aver fatto centro contro l'incrociatore LIVERPOOL ed il GLASGOW ancora una volta sbalordisce gli inglesi.
    C'e un obiettivo, dopo i ripetuti e vani attacchi degli "squadron" angloamericani, considerato impossibile:
    il ponte di Konye.
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    Messaggio  Green_Group Lun Dic 15, 2008 10:47 pm

    E’ di grande importanza perchè se distrutto si interromperà il traffico ferroviario della zona; per la sua rilevanza e potentemente difeso dalla Flak, la stessa sua posizione tra le irte montagne lo rende imprendibile.
    I fallimenti dei nuovi alleati stimolano ancora più Erasi
    "in che modo far saltare quello che appare come un fuggevole trattino dalla quota di lancio e dar credito al valore dei piloti italiani?".
    Erasi esamina accuratamente le foto della ricognizione; valuta errata la direzione di attacco tenuta dai colleghi angloamericani: arrivando sul ponte dalla parte opposta. il puntatore ha qualche secondo in più per collimare il bersaglio, inoltre rischiando la reazione della Flak ad una quota di sgancio inferiore si ottiene un altro vantaggio.
    Il futuro "Mister Bridge" in testa alla squadriglia si getta deciso nella gola di Konje. arrivato sulla verticale del bersaglio con gli aerei stretti ala contro ala in modo da concentrare la pioggia delle potenti bombe da 500 libbre, senza disperderle, da ordine di sgancio simultaneo.
    E' un bombardamento di precisione da manuale e ancora una volta l'impossibile diviene realizzabile.
    Qualche giorno dopo altro obiettivo impossibile il ponte di Brioce.
    Stessa precisione da chirurgo e quel ponte viene demolito.
    E' proprio il "Signore del Ponte"! Grande !
    Mentre otteneva questi prestigiosi successi, nel suo animo si dibatteva un atroce dubbio:
    "e se con le bombe colpissi i miei fratelli?"
    Un assurdo scherzo del destino aveva fatto si che nella sua famiglia altoatesina di Bagni di Lusizza i fratelli avessero scelto la divisa del Reich e militassero nella Flak proprio in quella zona!
    Sono vittorie insperate in quella terra dimenticata da Dio, dove se costretti a paracadutarsi a terra corrono il rischio di essere fucilati dai tedeschi come "sporchi badogliani" o essere fatti sparire da quegli stessi infidi partigiani per i quali combattono in cielo.
    Il 21 febbraio 1945 il maggiore Erasi, a bordo del suo aereo da bombardamento, decollò alla volta dei cieli della Jugoslavia.
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    Messaggio  Green_Group Lun Dic 15, 2008 10:48 pm

    La missione prevedeva un'incursione diurna sul bacino carbonifero istriano dell'Arsa, protetto da un'imponente rete di batterie contraeree.
    In prossimità dell'obiettivo, si scatenò da terra la contraerea.
    un colpo da 88 della contraerea tedesca lo aveva centrato tra la cabina ed il
    motore sinistro.
    Gli altri piloti videro «Mister Bridge» impennarsi nel cielo:, e precipitare schiantandosi nel greto del fiume Arsa.
    Insieme al maggiore pilota Massimiliano Erasi, comandante del 132° gruppo caddero il sottotenente Di Stefano e i sergenti Sciamannini e Rossi.
    Anche se è di moda sostenere che non c' è bisogno dei riconoscimenti dell'avversario per giudicare il valore dei propri combattenti, noi riteniamo che questi riconoscimenti abbiano il loro peso, tanto più quando vengono dai britannici, che in materia sono molto sobri.
    Tutti gli aviatori italiani sanno che, per l' attività compiuta e i risultati ottenuti, Massimiliano Erasi può essere considerato uno tra i piloti più abili e più valorosi della Seconda guerra mondiale.
    Questa la motivazione della MdO alla sua memoria:
    "Abile pilota, valoroso combattente, esemplare comandante, dava continue luminose prove delle più elevate virtù militari, esponendosi sempre, oltre il dovere, nelle più audaci e rischiose azioni di siluramento.".

    Tratto da :
    Aviatori Italiani
    I Ragazzi del gruppo Buscaglia

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