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    6 Aprile 1944

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    Messaggio  michele Dom Gen 18, 2009 6:39 pm

    6 Aprile 1944 Foto2lt6
    Il Protagonista, lt. Hugh Rowdy Dow un pilota del 347° Fighter Squadron (350" FG) USAAF, descrive la missione di bombardamento compiuta il 6 aprile a bordo del suo Bell P-39Q.
    “…Avevamo due missioni in programma e pensavamo di tornare in Sardegna alla fine della giornata
    Nella seconda missione pomeridiana la mia sezione doveva bombardare i ponti ferroviari e stradali sul fiume appena a sud di Grosseto.
    Contemporaneamente il 347° Squadron (guidato dal comandante, maj, Gramble aveva programmato di far decollare dodici aerei e di compiere una ricognizione offensiva in zona nella speranza di incontrare qualche qualche altro caccia nemico.
    (Di solito volavano rasoterra in piccole sezioni di quattro o sei aerei).
    Il 350° aveva colpito le stazioni radar tedesche lungo la costa e certamente avevamo su di noi gli occhi delle truppe che erano in contatto telefonico con le baracche di allarme dei caccia della luftwaffe.
    Decollammo alle 15.55 con Bob Thornblad come mio gregario, Paul Rudisill caposezione e Lowell Dougherty come numero quattro.
    Precedemmo gli altri aerei, poiché con le bombe eravamo costretti ad una lenta crociera per conservare il carburante.
    Facemmo un mitragliamento di passaggio sulla stazione radar di Orbetello e procedemmo risalendo la statale verso il nostro bersaglio.
    (Una bomba da 250 chili su un P-39 non creava particolari problemi di maneggevolezza in mitragliamento).
    Un poco più tardi incontrammo un paio di camion e li distruggemmo.
    Ci separammo quindi in due coppie al momento di avvicinarsi all'obiettivo a bassa quota.
    Impiegammo una semplice tattica che, tra l'altro, garantiva maggiormente la sicurezza del gregario;
    il primo aereo attaccava con una spoletta ritardata di dodici secondi, seguito dal numero due a meno di 100 metri con una spoletta di sette secondi.
    Sganciando le bombe da pochi metri di altezza, ottenevamo generalmente, ottimi risultati, eccetto quando la bomba rimbalzava.
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    Messaggio  michele Dom Gen 18, 2009 6:40 pm

    Sganciai la mia bomba, tentando di indirizzarla sull'imbocco del ponte, e richiamai subito,ma in quel mentre avvistati a meno di 200 metri un Me.109 a ore 11 in leggera picchiata verso di me..”
    Infatti, allertati dai posti di avvistamento, i Messerschmitt Bf. 109 del 9/JG 53 erano decollati dal campo di
    Arlena di Castro (VT) ed i Focke Wulf FW 190 del I/SG4 da quello di Fiano Romano (Roma), e l’apparecchio che il Lt Dow ha di fronte è il Bf 109G-6 WNr 161707 -Nero 4- pilotato dell’ufficiale Erich Erbe.
    “. .. Puntammo immediatamente I'uno contro l'altro con una secca virata a sinistra.
    Avevo avuto modo di pilotare un Me. 109 catturato e sapevo che le capacità di tirata dei nostri aerei a bassa quota erano molto simili.
    Questo pensiero passò nella mia mente intanto che facevo girare il mio aereo il più stretto possibile.
    Dopo il primo giro ero già riuscito a portarmi in condizione di sparare con una correzione di 90° e riuscivo a vedere chiaramente il mio avversario senza più dover guardare attraverso il "tetto" dell'abitacolo.
    Ci trovammo ormai molto bassi e le estremità alari lasciavano lunghi pennacchi di condensazione nell'umida aria costiera.
    Finalmente, dopo un altro giro, avevo ridotto a zero l'angolo di deflessione e mi trovavo quasi in coda al nemico.
    Sapevo di avere il cannoncino senza munizioni e di Averne poche anche delle altre, perciò non potevo sprecare neanche un colpo.
    Sparai una raffica e dopo qualche colpo delle armi sul muso, a sparare furono solo le alari.
    Poichè aveva perso la lotta in virata, il mio avversario non poteva fare altre mosse,se non rischiando di mettersi in posizione di tiro ancora migliore.
    Perciò egli cercò di stringere allo spasimo la virata a sinistra, tirando tutti i G che il Bf 109 potesse tollerare, mentre io continuavo a sparare brevi raffiche, colpendolo ripetutamente da circa 30 metri di distanza.
    Non mi ero mai trovato nella posizione del mio avversario, ma potevo immaginare quale terrificante prova
    fosse l'impossibilità di sganciarsi, la speranza di trovare una via di uscita, la paura che il prossimo colpo arrivi nella schiena.
    Finalmente del fumo usci dal motore, poi delle fiamme, poi dei pezzi cominciarono a venirmi addosso
    mentre il suo aereo cabrava di colpo di un centinaio di metri.
    Poi si raddrizzò ed il tettuccio saltò via, mentre continuavo a sparargli.
    Compresi un po' in ritardo che si stava arrampicando fuori dall'abitacolo e qualche secondo dopo, con il paracadute esteso, ma orizzontale, scomparve sotto la mia ala sinistra.
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    Messaggio  michele Dom Gen 18, 2009 6:42 pm

    Detti una rapida occhiata per vedere se vi erano altri Bf. 109 in zona.
    Niente.
    Fortunatamente, dato che a quel punto avevo poco carburante e pochissime munizioni.
    Guardai indietro e vidi il 109 bruciare quasi all'imbocco del ponte che avevo bombardato, ma non riuscii a
    vedere il paracadute del pilota (l'uffz. Erbe rimase ferito -).
    Virai e mi diressi verso la costa, incrociando il mio gregario un paio di miglia dopo.
    Ci riunimmo e ci dirigemmo sul mare, sentendoci molto indifesi.
    Ma fortuna volle che incappassimo in un banco di nebbia e ci rifugiammo in esso con rotta verso la Corsica.
    Quando rientrammo alla base di Ghisonaccia (CA) alle 17.20, c'erano dei festeggiamenti in corso alla tenda
    delle operazioni.
    Rudisill aveva scambiato una raffica frontale con un FW 190 incrociato mentre richiamava dalla picchiata, subendo un buco in una pala dell'elica ed un altro nell'ala;
    era. poi riuscito a danneggiare un secondo aereo nemico e ad abbattere un Bf .109.
    Doughterty aveva. superato in virata un altro Bf. 109, abbattendolo.
    La reazione dei caccia tedeschi, in numero stimato di 10/12 , era stata leggermente in ritardo per ostacolare la missione.
    Il 347° Squadron aveva, orbitato in zona e si era poi diviso in coppie scendendo rasoterra per mitragliare. Tuttavia, una sezione era stata attaccata dai 109 e 190.
    Jim Levy riuscì a sfuggire ad un attacco frontale di un FW. 190, abbattendo poi un Bf. 109 che lo aveva. superato.
    Charlie Burgess, il suo gregario, abbatté il Focke-Wulf.
    Entrambi i piloti tedeschi si lanciarono..””,

    Queste furono , tra l'altro, le ultime vittorie aeree ottenute dal P-39 nell'U-SAAF.
    Il 350° Fighter Group ricevette una Distinguished Unit Citation per la missione del 6 aprile ed il lt. Hugh
    Dow fu insignito di una DFC.

    JP4, Luglio 1990

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