Il Protagonista, lt. Hugh Rowdy Dow un pilota del 347° Fighter Squadron (350" FG) USAAF, descrive la missione di bombardamento compiuta il 6 aprile a bordo del suo Bell P-39Q.
“…Avevamo due missioni in programma e pensavamo di tornare in Sardegna alla fine della giornata
Nella seconda missione pomeridiana la mia sezione doveva bombardare i ponti ferroviari e stradali sul fiume appena a sud di Grosseto.
Contemporaneamente il 347° Squadron (guidato dal comandante, maj, Gramble aveva programmato di far decollare dodici aerei e di compiere una ricognizione offensiva in zona nella speranza di incontrare qualche qualche altro caccia nemico.
(Di solito volavano rasoterra in piccole sezioni di quattro o sei aerei).
Il 350° aveva colpito le stazioni radar tedesche lungo la costa e certamente avevamo su di noi gli occhi delle truppe che erano in contatto telefonico con le baracche di allarme dei caccia della luftwaffe.
Decollammo alle 15.55 con Bob Thornblad come mio gregario, Paul Rudisill caposezione e Lowell Dougherty come numero quattro.
Precedemmo gli altri aerei, poiché con le bombe eravamo costretti ad una lenta crociera per conservare il carburante.
Facemmo un mitragliamento di passaggio sulla stazione radar di Orbetello e procedemmo risalendo la statale verso il nostro bersaglio.
(Una bomba da 250 chili su un P-39 non creava particolari problemi di maneggevolezza in mitragliamento).
Un poco più tardi incontrammo un paio di camion e li distruggemmo.
Ci separammo quindi in due coppie al momento di avvicinarsi all'obiettivo a bassa quota.
Impiegammo una semplice tattica che, tra l'altro, garantiva maggiormente la sicurezza del gregario;
il primo aereo attaccava con una spoletta ritardata di dodici secondi, seguito dal numero due a meno di 100 metri con una spoletta di sette secondi.
Sganciando le bombe da pochi metri di altezza, ottenevamo generalmente, ottimi risultati, eccetto quando la bomba rimbalzava.