8 gennaio 1944, ore 14,35.
Che soddisfazione per il "Nigher"!
Che felicita!
Le "Officine Reggiane" della sua giovinezza:
dal fumo denso ed acre che riempiva i polmoni per cui sputava saliva nera come la pece;
dai rumori assordanti dei martelli pneumatici;
dai terribili freddi invernali nei capannoni;
dalle guardie, spie dei padroni, con le loro orecchie ovunque sugli operai;
l'officina dall'orologio marcatempo che, in portineria, inesorabile timbrava il cartellino, giorno e sera, come un marchio a fuoco e segnava i minuti e i secondi;
la fabbrica, infine, del velocissimo velivolo 2001, portatore di morte e distruzione attorno al mondo,
non esisteva più!
Cancellata per sempre!
Nelle prime ore del pomeriggio dell'otto gennaio 1944, centinaia e centinaia di bombe di grosso calibro l'avevano sventrata, dilaniata, ridotta in frantumi, crivellata da enormi crateri prodotti dal bombardamento alleato.
Interi reparti erano bucherellati come colabrodi,le ali spezzate, i motori fusi per l'alto calore, le fusoliere scheletrite.
Il lavoro di anni di oltre undicimila operai ed impiegati, in pochi istanti d'inferno, era stato annullato.
Che soddisfazione per il "Nigher"!
Si era preso la sua bella rivincita una volta per tutte:
sui capi-reparto;
sui tempisti che controllavano con l'orologio in mano, i pezzi;
sui capi-squadra;
sui servitorelli della Direzione.
Avevano finito di spronarlo, di tormentarlo; di volere un pezzo preciso al millesimo;
di subire l'interrogatorio arrogante quando portava una punta di trapano spezzata al Capo-reparto che l'accusava di sabotaggio contro lo Stato;
di essere seguito perfino quando andava al cesso.
I malandrini volevano conoscere, a tutti i costi, chi erano gli sconosciuti sovversivi, che avevano la sfacciataggine di scrivere sui muri parolacce e frasi oscene contro il salvatore della Patria e fondatore dell'Impero.
Ora, lor signori, potevano andare, con i loro preziosi calibri e gli strumenti di controllo del collaudo, a verificare i torni distrutti, le fresatrici andate alla malora;
gli apparecchi 2001-2002 ridotti a ferrovecchio!
Sarebbero stati costretti a vendere il materiale semi-distrutto un tanto al chilo per poche lire all'industriale Severi, il re delle cianfrusaglie e del ferrovecchio.
Ah! Ah! Ah! Che gusto provava!