Il Breda 64 prese avvio dagli studi degli ingegneri Antonino Parano e Giuseppe Panzeri che nel periodo 1934-38 realizzarono macchine avanzate per l'epoca, tra cui appunto l'aereo in questione.
Questo progetto teneva conto delle indicazioni fornite dal colonnello Mecozzi e da un'apposita specifica ministeriale.
I due prototipi, dotati di motore Piaggio Stella IX da 560 CV a 4000 m (che non sarà poi usato sui velivoli di serie), differivano sostanzialmente tra loro.
Infatti la MM 249 era caratterizzata da un robusto carrello fisso, da un'elica lignea quadripala fissa, da un voluminoso pilone anticapottata (installato in un secondo tempo) e da un armamento ridotto alle sole due mitragliatrici alari da 7 ,7 mm, installate sotto le semiali senza carenature.
La MM 250 mostrava invece già le caratteristiche definitive e cioè carrello retrattile, elica tripala metallica a passo fisso e armamento incrementato.
Il primo prototipo venne assegnato alla 101° Squadriglia del XIX Gruppo del 5° Stormo assalto alla fine del 1935, mentre la MM 250 fu assegnata alla 86° Squadriglia del VII Gruppo nel giugno 1936,dove venne raggiunta anche dalla MM 249 e di lì a poco anche dal prototipo del Breda 65, MM 325.
La produzione fu limitata a 42 macchine (MM 75039-75080) che furono consegnate tra l'agosto 1936 e il febbraio 1937:
due velivoli (MM 75044-75045) erano predisposti come bi-posto.
L'aereo suscitò diffidenze tra il personale dell'assalto, sensazione suffragata dai tanti incidenti - spesso mortali - che funestarono l'attività di volo.