I progettisti della Breda avevano da tempo rivolto i loro studi alla realizzazione del velivolo d'assalto, o da appoggio tattico, come diremmo oggi.
Nacquero cosi il Ba 65 impiegato nella guerra di Spagna e del tutto superato allo scoppio della II G. M., ed il Ba 88.
Il conflitto spagnolo, banco di prova di nuovi mezzi e nuove tecniche, mise particolarmente in luce le possibilità, ed anzi le necessità, nella moderna condotta delle operazioni belliche, di velivoli in grado di sostenere lo sforzo delle truppe di terra annientando capo-saldi, batterie di cannoni, mezzi corazzati, linee di comunicazione, non in azioni di bombardamento a se stanti, ma in diretta collaborazione con la fanteria.
E' noto a tutti come i Tedeschi seppero mirabilmente sfruttare a tali scopi i loro STUKA; se poi i successi iniziati conseguiti originarono l'erronea convinzione che gli STUKA avrebbero potuto assolvere missioni a portata strategica, più che tattica, questo esula dal nostro tema, ma non infirma minimamente il concetto del velivolo da assalto.
Lo STUKA ispirò evidentemente i tecnici della Breda, che concepirono un nuovo velivolo destinato al bombardamento in picchiata: aveva cosi origine un prototipo denominato Breda Ba 201.
Macchina dalla linea elegantemente slanciata, curatissima sotto il profilo aerodinamico, il Ba 201 ha spesso fatto sorgere l'errata convinzione che si trattasse di una versione italiana, seppure modernizzata, del famoso Junker Ju 87 STUKA, per non parlare degli Alleati, i quali ritenevano che la sigla Ba 201 non indicasse altro che gli Ju 87 B costruiti su licenza dalla Breda, mentre tutti gli STUKA in servizio con la Regia Aeronautica furono in realtà ceduti dalla Germania;
tale errore è reperibile in tutte le pubblicazioni alleate dell'epoca, a cominciare dai manuali militari per l'addestramento al riconoscimento dei velivoli nemici.
Invero il Ba 201 era un velivolo completamente nuovo strutturalmente ed esteriormente molto lantano dalle linee massicce e sgraziate dello STUKA;