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    Regia Aeronautica - Tutte le Macchine della II G.M

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    Messaggio  Staff Sab Set 20, 2008 2:45 pm

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    Dare un giudizio complessivo sulla Regia Aeronautica e, in particolare, sulla sua attività operativa dal 1935 al 1945 è impresa ardua.
    Infatti, risulta particolarmente difficile giudicare fatti che hanno coinvolto in modo così profondo il nostro paese (in particolare la seconda guerra mondiale) incidendo sulla condotta politica e militare dei decenni successivi, tanto che gli effetti si avvertono ancora oggi.
    Quella componente patriottica che è presente in ognuno di noi può indurre a sopravvalutazioni dell'operato dell'aviazione italiana e delle caratteristiche dei suoi mezzi così come l'amarezza per la sconfitta ed il distacco dalle situazioni politiche e culturali degli anni trenta e quaranta possono potare a giudizi eccessivamente negativi.
    Certamente, il confronto con le forze aeree dei belligeranti maggiori (Germania, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti) è impietoso:
    sul piano tecnico la maggior parte degli aeroplani sviluppati in Italia non superava gli standard progettuali e costruttivi dei partecipanti di secondo piano e solo i tipi più evoluti, disponibili in pochi esemplari nel 1943, potevano essere confrontati con le realizzazioni americane, inglesi e tedesche (ma certo non con quelle d' avanguardia).
    Sia dal punto di vista numerico che del peso sull'andamento delle operazioni il contributo della Regia Aeronautica fu altrettanto modesto.
    Ancora più difficile (e delicata) è la valutazione delle caratteristiche professionali del personale: sicuramente non mancarono piloti ed equipaggi dalle straordinarie doti umane, così come è innegabile una tradizione nel campo dei voli su grandi distanze che continua ancora oggi con le affermazioni in campo mondiale della 46a Brigata Aerea, ma l' andamento generale del conflitto e le scarse qualità del materiale certamente non permisero ai piloti di dare il meglio.
    Il secondo conflitto mondiale giunse dopo due importanti esperienze belliche (la campagna d'Etiopia e la guerra civile spagnola) che si rivelarono fuorvianti in quanto si erano svolte in teatri completamente differenti.
    Infatti, nel primo caso l'aviazione non incontrò alcuna forma d' opposizione aerea, mentre nel secondo a fianco della «Regia» combatteva la Luftwaffe contro avversari dalle possibilità limitate.
    La RA in Spagna aveva schierato il suo materiale migliore che, grosso modo, poteva reggere il confronto con gli aeroplani degli altri paesi ma, quando entrò in guerra nel giugno 1940, le macchine erano ancora le stesse mentre all'estero il progresso era stato sensibile.
    Più in generale, l'industria nazionale era carente nell'impiego dei materiali e delle tecniche costruttive avanzate e nel controllo di qualità: ne risultavano prestazioni spesso insufficienti e scarsa affidabilità.
    Problemi ci furono sempre nel campo dei motori e nonostante si attingesse largamente a produzioni su licenza più o meno dissimulate, i propulsori costruiti in ltalia non erano sufficientemente potenti.
    Presso la RA la standardizzazione fu scarsa e nel periodo 1935-45 i tipi di aerei sviluppati furono moltissimi, tanto che è impossibile essere certi di averli passati in rassegna tutti.

    Nico Sgarlato

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