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    La Regia Aeronautica nella II Guerra Mondiale

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    Messaggio  Franz_S Sab Ott 10, 2009 1:01 pm

    La Regia Aeronautica nella II Guerra Mondiale Mailar_79d8215e8045
    Supplemento alla Rivista Aerei N.7 – Luglio 2000
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    La Regia Aeronautica nella II Guerra Mondiale Empty Re: La Regia Aeronautica nella II Guerra Mondiale

    Messaggio  Franz_S Sab Ott 10, 2009 1:03 pm

    Introduzione

    La storia ha codificato le delimitazioni cronologiche di quell'immane conflitto che fu la seconda guerra mondiale:
    le ostilità sono state aperte con la “blitzkrieg” tedesca contro la Polonia, il 1° settembre 1939, e si sono concluse il 16 agosto 1945 con la caduta del Giappone, sancita con la resa firmata il 2 settembre.
    In realtà, questa è una semplificazione di comodo, in quanto la Guerra del Pacifico ha un'origine che non si identifica con quella in Europa che, a sua volta, è terminata prima, con la definitiva caduta della Germania l'8 maggio 1945.
    Per I'Italia l'effettiva entrata in guerra è avvenuta il 10 giugno 1940 ma già prima dell’invasione della Polonia era stata coinvolta in alcune “prove generali”:
    la campagna etiopica (messasi in moto dopo una serie di incidenti di confine ed aperta il 5 dicembre 1934) e la guerra civile spagnola (cominciata 17 luglio 1936).
    In realtà, la guerra coloniale dell'Italia contro l'Etiopia ed il sanguinoso scontro tra nazionalisti e repubblicani in Spagna si erano sviluppati in un contesto politico e territoriale delimitato ed un loro collegamento con la seconda guerra mondiale può oggi apparire una forzatura storica:
    i tre conflitti, però, hanno segnato, per il nostro paese, l'epoca del ricorso generalizzato all'aviazione.
    La partecipazione della Regia Aeronautica alla campagna d'Etiopia e alla guerra civile in Spagna non ebbe risultati incontrovertibili e di facile lettura ma, dal regime dell'epoca, fu presentata come un successo incondizionato.
    In realtà, se è vero che in entrambi i conflitti l'apporto dell' aviazione fu determinante, è altrettanto vero che si trattava di due scenari peculiari:
    nel primo la Regia Aeronautica e la Luftwaffe erano le due uniche forze aeree dotate di materiale omogeneo, di personale ben addestrato e di buon supporto logistico;
    nel secondo il nemico era praticamente privo di forze aeree.
    Così, sull'onda di questo preteso successo, l'Italia non adeguò la sua preparazione e, d'altra parte, l'industria si dimostrò incapace di sostenere ritmi produttivi comparabili con quelli degli altri belligeranti maggiori;
    di conseguenza, durante la prima fase del conflitto (dal 10 giugno 1940 al 25 luglio 1943,quando cadde il regime) fu necessario ricorrere a forniture da parte dell'alleato tedesco (che per la Repubblica Sociale Italiana continuarono fino alla primavera del 1945), mentre il Regno del Sud dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 fu ampiamente riequipaggiato con aeroplani anglo-americani.
    Gli aerei italiani furono sempre insufficienti di numero e la loro concezione era tecnologicamente superata.

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