I Disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella II Guerra Mondiale
Il 26 agosto 1939 Mussolini convoca nella Sala del Mappamondo di Palazzo Venezia i tre capi di Stato Maggiore, per fare il punta sulla preparazione delle forze armate in vista dell'entrata in guerra.
Il panorama è impressionante: l'Italia manca di tutto, dal combustibile, all'acciaio, agli armamenti; particolarmente evidente è lo stato miserrimo dell'Aeronautica: in diciassette anni di roboante militarismo il regime ha costruito ben poco.
Gianni Rocca racconta qui la tragedia dell'Aeronautica italiana: dai luminosi esordi degli anni Venti - l'eta avventurosa e pionieristica di Balbo, dei raid intorno al mondo, dei primati di velocita - fino alla guerra di Spagna, in cui già si misura la distanza che ci separa dalle altre aviazioni.
Quando, nel giugno 1940, l'Italia entra nel conflitto mondiale, la nostra Aeronautica potrà affidarsi soltanto al coraggio dei "disperati": piloti impavidi e determinati che accettano di volare ogni giorno su aerei poco veloci e male armati e inadatti alla navigazione notturna.
Una pagina della nostra storia che merita di non essere dimenticata
Il 26 agosto 1939 Mussolini convoca nella Sala del Mappamondo di Palazzo Venezia i tre capi di Stato Maggiore, per fare il punta sulla preparazione delle forze armate in vista dell'entrata in guerra.
Il panorama è impressionante: l'Italia manca di tutto, dal combustibile, all'acciaio, agli armamenti; particolarmente evidente è lo stato miserrimo dell'Aeronautica: in diciassette anni di roboante militarismo il regime ha costruito ben poco.
Gianni Rocca racconta qui la tragedia dell'Aeronautica italiana: dai luminosi esordi degli anni Venti - l'eta avventurosa e pionieristica di Balbo, dei raid intorno al mondo, dei primati di velocita - fino alla guerra di Spagna, in cui già si misura la distanza che ci separa dalle altre aviazioni.
Quando, nel giugno 1940, l'Italia entra nel conflitto mondiale, la nostra Aeronautica potrà affidarsi soltanto al coraggio dei "disperati": piloti impavidi e determinati che accettano di volare ogni giorno su aerei poco veloci e male armati e inadatti alla navigazione notturna.
Una pagina della nostra storia che merita di non essere dimenticata