L’Italia entrò in guerra con 3.750 aerei e dal 10 giugno 1940 alla metà del 1943 ne costruì 7 .844.
La storia dell'Aeronautica Italiana nel secondo conflitto mondiale è dunque la storia di 10.000 aeroplani, o poco più.
In tre anni, in Italia furono costruiti i velivoli che gli Stati Uniti realizzarono in un mese.
Basta questo a sottolineare il valore e lo spirito degli uomini e a confutare ogni facile critica.
Il libro esamina l'attività dei reparti sui vari fronti e nelle diverse operazioni.
L’ Autore, ufficiale pilota, mette in evidenza i problemi tecnici e organizzativi che incontrò l'Arma aerea, costretta a combattere per sé e per le altre due forze armate senza averne i mezzi, e fa conoscere molti episodi di cui si è discusso e si discuterà.
Franco Pagliano, nato a Genova nel 1914, diventò ufficiale pilota nel 1936 e combatté con i reparti da bombardamento dell'aviazione legionaria in Spagna.
Trasferito in Africa settentrionale nel 1939, accanto all'attività di volo iniziò quella giornalistica. Nel 1941 entrò a far parre dell'ufficio stampa del gabinetto del ministro dell'Aeronautica.
Dopo l'8 settembre 1943 diventò capo dell'ufficio stampa dell'aviazione della RSI.
Nel dopoguerra si affermò nel settore del giornalismo aeronautico, collaborando, tra l'altro, al “Candido” di Guareschi.
Consulente per varie opere enciclopediche, scrisse anche Aviatori italiani (1964) e altri due volumi usciti dopo la sua scomparsa, avvenuta a Milano nel 1969:
In cielo e in terra e Araldica del cielo.