Valutazione Caccia Serie 5

G55 Centauro - Le macchine e la storia - Nino Arena ha scritto:
Sui finire del mese di dicembre 1942 la commissione giudicatrice sui caccia delle serie «5» si riuniva presso lo S.M. per la decisione finale, prendendo in esame tutte le relazioni approntate dai tecnici, dai piloti e dalle ditte interessate, affinché potesse disporre del maggior numero di elementi per valutare e decidere con serena obiettività.
1) G55
2) C 205
3) RE 2005


Il giudizio degli esperti della Luftwaffe, contrastava però con quello emesso a suo tempo dalla commissione giudicatrice dell' Aeronautica italiana, poichè classificava i velivoli secondo il seguente concetto di valutazione:
1) - Fiat G.55
2) - Re.2005
3) - Mc.205

Dimensione Cielo - Emilio Brotzu
Le origini di questo aereo (G55 ndr) sono in uno studio sviluppato a Roma dalla Direzione Generale Costruzioni del Ministero Difesa-Aeronautica.
Qui infatti viene elaborato un velivolo da caccia per le intercettazioni ad alta quota, dedicando particolare impegno alla definizione di un’ala di notevole superficie (oltre 20 mq) e di grande efficienza.
Data la situazione della Macchi e delle Reggiane per il programma dei caccia con i DB 601, l’incarico della stesura definitiva e della successiva costruzione è passato alla FIAT.
Dopo la rinuncia da parte della ditta a sviluppare un adeguato propulsore con raffreddamento a liquido , il lieto evento è fornito dalla disponibilità dei motori Daimler Benz DB 605, materializzatasi alla fine del 1941.

Dimensione Cielo – Emilio Brotzu
Conclusioni
C.205, G55, RE.2005 sono tre riusciti velivoli che pongono ai collaudatori militari un difficile quesito nello stabilire una graduatoria di merito.

Il C.205 è il più veloce dei tre, preferibile agli altri nell'impiego a bassa quota:
ma sopra i 7.000 metri, in parte a causa della modesta superficie alare, è da essi abbondantemente surclassato.
Le sue installazioni interne sono molto più sacrificate e, legate al C.202, risentono il peso degli anni;
non completamente risolti i fenomeni di surriscaldamento della nuova unità motrice, inconveniente non presente sugli altri due aerei.
L'aumento del carico alare richiede un pilotaggio piuttosto attento:
insomma un C.202 più pesante e più armato, ma anche più difficile.

Il G55 è un velivolo eccezionale come prestazioni e come temperamento di volo, costruito bene, moderno nelle sue installazioni e nella definizione della cabina di pilotaggio, ancora più adatto alla riproduzione in grande serie di quanto non siano le pur valide proposte della Macchi e delle Reggiane;
il più facile dal punto di vista della manutenzione operativa.
Sono forse questi due ultimi aspetti che fanno emergere il Fiat nel corso delle prove di valutazione.

Inferiori a bassa quota, G.55 e Re.2005 non trovano rivali oltre i 7.000 metri:
il secondo, più manovriero e veloce (forse troppo), è però più delicato strutturalmente, con particolare riguardo al complesso di coda.

Gli intercettori “serie 5” nascono per far fronte ad una richiesta del Ministero Aeronautica, che è finalizzata alla produzione di un caccia di nuova progettazione, che monti il DB-605 e che sia adatto alle intercettazioni a quote sub-stratosferiche e che abbia una velocità non inferiore ai 620 km/h, un'autonomia non inferiore ai 1.000 km ed un armamento standard composto da 1 cannone da 20 mm e da 4 mitragliatrici da 12,7.

In realtà il velivolo Macchi ha delle caratteristiche che lo impongono all'attenzione del Ministero a discapito degli altri due.
Oltre ad essere il più veloce dei tre e ad essere anche quello che ha migliori caratteristiche di volo nell'impiego al di sotto dei 7.000 metri, ha un'altra importante caratteristica.
Il suo maggior pregio è che, essendo solo un'evoluzione del MC .202 che non ha apportato modifiche all'architettura generale del “Folgore”, è possibile utilizzare le catene di montaggio di quest'ultimo per la produzione del 205 Veltro.
Quest'ultima peculiarità del Veltro è importantissima, in quanto permette alla ditta di essere la prima a produrre in serie,tanto che i primi esemplari di serie escono dalle officine Macchi nel mese di settembre 1942, mentre i primi esemplari sono consegnati ai reparti nel gennaio 1943.

Quindi, mentre le Reggiane e la Fiat, per rispondere alle specifiche ministeriali, presentano al concorso per il nuovo caccia delle macchine completamente nuove, frutto di una originale progettazione, la Macchi, a differenza delle altre due ditte, si limiterà per il Veltro a “ri-motorizzare”, con il Daimler Benz 605 il Macchi C.202 Folgore.

In considerazione della peculiarità produttiva del Veltro, Superaereo deciderà di assegnare alla Macchi una commessa Extra concorso.
Tale orientamento del Ministero circa la produzione del Macchi 205 Veltro, non mancherà di suscitare il reclamo delle Reggiane e della Fiat.
Le motivazioni della protesta, da parte delle altre due ditte, sono di facile individuazione.
Il Veltro non risponde effettivamente alle specifiche ministeriali indicate per il nuovo caccia della serie “5”.
Non è di nuova progettazione, non ha i requisiti d'armamento standard previsti e, principalmente, ha l'ala simile a quella del Folgore e, pertanto, ha un'insufficiente
apertura e superficie alare, che lo rendono inidoneo ad operare a quote superiori ai 10.000 metri.
Il Ministero Aeronautica, accogliendo il reclamo presentatogli in merito al Veltro, inviterà la ditta varesina Macchi alla progettazione di un velivolo che sia pienamente rispondente alle specifiche del concorso.
La progettazione del nuovo velivolo, anche in questo caso, è affidata all'Ing. Castoldi, il quale, nell'aprile 1942, dando una maggiore superficie all'ala e ridisegnando la fusoliera, dà vita al MC.205N1 “Orione”.
E da notare come quest'ultimo prototipo di Castoldi abbia finalmente anch'esso il nome di una costellazione, fatto che lo mette alla pari, anche nel nome, dei suoi simili della serie “5” Fiat e Reggiane.