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Blue Angels
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- Messaggio n°1
Blue Angels
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- Messaggio n°2
Re: Blue Angels
Gli Stati Uniti d' America oltre a possedere uno tra i più imponenti ed efficienti apparati bellici al mondo, vantano anche il non poco invidiabile record di potersi permettere ben due reparti acrobatici a tempo pieno.
Al famosissimo team dei Thunderbirds dell'USAF, si contrappone quello non meno famoso ed altrettanto conosciuto dei Blue Angels, la pattuglia acrobatica della Marina Militare.
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- Messaggio n°3
Re: Blue Angels
Con la denominazione di Flight Demonstration Team, la pattuglia acrobatica ufficiale dell'US Navy fu costituita verso la fine della seconda guerra mondiale, quando l' Ammiraglio Chester W. Nimitz, Comandante in Capo delle Operazioni Navali decise che era giunto il momento di dimostrare, principalmente al contribuente americano, il grado di addestramento raggiunto dai piloti della Marina. L'incarico fu affidato al Lt. Cmdr. Roy M. «Butch» Voris, uno tra i più esperti piloti al momento disponibili, che in pochissimo tempo mise in piedi una formazione composta da quattro Grumman F6F Hellcat.
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- Messaggio n°4
Re: Blue Angels
La prima uscita ufficiale avvenne meno di un anno dopo, nel giugno del 1946, sulla stessa base di armamento, la Naval Air Station (NAS) di Jacksonville, in Florida.
Il programma non si poteva certo definire acrobatico, in quanto consisteva in figure e voli in formazioni, manovre queste comuni a tutti i piloti, specialmente a quelli che avevano già combattuto nell' appena concluso conflitto, ma il pubblico sembrò apprezzare molto lo spettacolo.
Durante lo stesso venivano svolti anche dei combattimenti simulati tra gli Hellcat della pattuglia ed alcuni SNJ-6 Texan, dello stesso reparto, debitamente dipinti con le Hinomaru giapponesi, in modo da interpretare degli Zero del Sol Levante.
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- Messaggio n°5
Re: Blue Angels
Solamente due mesi più tardi, il team transitò sui più prestanti e manovrieri Grumman F8F Bearcat, sui quali apparve per la prima volta la scritta Blue Angels ed introducendo nel programma l'ormai famosa formazione a diamante.
L'F8F fu l'ultimo velivolo ad elica in dotazione, in quanto nel 1949 il reparto inaugurò l'era del jet con l'F9F-2 Panther, il nuovo caccia della Grumman su cui il comando navale stava riorganizzando i reparti di volo della Marina.
Con una accattivante colorazione completamente blu ad eccezione dei raccordi ala-fusoliera in metallo naturale ed i codici in oro, i Blue Angels poterono esibirsi di fronte al proprio pubblico solamente fino al giugno del 1950.
A seguito dello scoppio del conflitto coreano infatti, sia gli aerei che i piloti furono destinati a compiti meno pacifici, venendo inquadrati nel Fighter Squadron 191 (VF-191) «Satan's Kittens» a bordo della portaerei USS Princeton che incrociava al largo delle coste coreane.
Fu proprio durante una missione di guerra, che il capo formazione Johnny Magda perse la vita in un combattimento aereo nel marzo 1951.
L'F8F fu l'ultimo velivolo ad elica in dotazione, in quanto nel 1949 il reparto inaugurò l'era del jet con l'F9F-2 Panther, il nuovo caccia della Grumman su cui il comando navale stava riorganizzando i reparti di volo della Marina.
Con una accattivante colorazione completamente blu ad eccezione dei raccordi ala-fusoliera in metallo naturale ed i codici in oro, i Blue Angels poterono esibirsi di fronte al proprio pubblico solamente fino al giugno del 1950.
A seguito dello scoppio del conflitto coreano infatti, sia gli aerei che i piloti furono destinati a compiti meno pacifici, venendo inquadrati nel Fighter Squadron 191 (VF-191) «Satan's Kittens» a bordo della portaerei USS Princeton che incrociava al largo delle coste coreane.
Fu proprio durante una missione di guerra, che il capo formazione Johnny Magda perse la vita in un combattimento aereo nel marzo 1951.
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- Messaggio n°6
Re: Blue Angels
Lo stesso anno il team si riorganizzò sulla Naval Air Station di Corpus Christi nel Texas, dotandosi degli F9F-5, al momento la versione più recente e più veloce del Panther.
L'anno successivo, questi velivoli furono affiancati da due Chance Vought F7U-1 Cutlass, che vennero affidati ai due solisti.
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- Messaggio n°7
Re: Blue Angels
La presenza al reparto del nuovo velivolo fu però effimera, venendo ben presto ritirato a causa della sua non eccelsa manovrabilità, della sua scarsa affidabilità e ancor più della difficoltà di manutenzione, tanto problematica da doverla affidare alla stessa ditta costruttrice.
Nell'inverno del 1954 un nuovo cambio di residenza, quest'ultimo definitivo almeno per il momento, porta l'US Navy Flight Demonstration Team sull’ attuale «home» base di Pensacola nella splendida Florida.
Lo spostamento coincide anche con il cambio di cavalcatura, con l'introduzione dell'F9F-8 Cougar, sempre della Grumman e primo aereo con ali a freccia dei Blue Angels, e del relativo addestratore biposto F9F-8T.
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- Messaggio n°8
Re: Blue Angels
I successivi venti anni vedono il team transitare su altri due diversi tipi di velivoli, il supersonico Grumman F11F-1 Tiger e lo stupendo ed impressionante McDonnell Douglas F-4J Phantom II.
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- Messaggio n°9
Re: Blue Angels
Il Tiger fu l'ultimo aereo della Grumman in dotazione al reparto, ed anche se la condotta di volo era assai impegnativa a causa della sensibilità dei comandi, fatto di non poca importanza durante le figure di volo in formazione serrata, fase che non permetteva la pur minima distrazione da parte dei piloti, esso rimase in linea per ben undici anni.
Con questo velivolo i Blue Angels introdussero nuove figure come l' atterraggio in formazione a quattro e poi a sei, mezzo otto cubano ed addirittura un tonneau in formazione con gli aerei in configurazione «sporca», cioè con carrelli estratti e flaps estesi.
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- Messaggio n°10
Re: Blue Angels
Con l'introduzione del possente Phantom (1969) alle figure già dette, se ne aggiunsero altre atte a sfruttare la potenza dell' aereo, quale il decollo dei due solisti da opposte direzioni con il relativo incrocio a centro pista a prova di infarto.
Con questo aereo il team si è esibito praticamente in tutto il mondo, effettuando tournee in Estremo Oriente, toccando il Giappone, le Filippine, la Corea e Taiwan, e in Europa, memorabile è stata la loro partecipazione all' Aviano Open Day del 1973.
Purtroppo l'impiego dell'F4 sarà ricordato anche per una serie di incidenti che portarono alla perdita di cinque aerei ed alla morte di due piloti, fatti questi che costrinsero alla cancellazione delle esibizioni per la stagione 1973 e che portarono assai vicino allo scioglimento della pattuglia stessa.
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- Messaggio n°11
Re: Blue Angels
Fortunatamente questa drastica decisione non fu mai presa, ma i fatti sopra riportati ed i consumi assai elevati, ricordiamo che si era in piena epoca di crisi energetica, decretarono la scomparsa del bireattore e l'apparizione del McDonnell Douglas A-4F Skyhawk, fatto che coincise anche con una riorganizzazione del reparto che passò dalla vecchia designazione di «Navy Flight Demonstration Team» all'attuale «Navy Flight Demonstration Squadron».
Staff- M 0.8
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- Messaggio n°12
Re: Blue Angels
Il piccolo ed agile monoreattore, con un rapporto peso/potenza di circa 1: 1, segnò un' era per la pattuglia acrobatica dando una svolta decisiva al programma di volo.
Durante il periodo 1974-1986, il binomio Blue Angels/Skyhawk è stato sinonimo di precisione, abilità ed alta acrobazia, il tutto supportato dall'entusiasmo dei più di 50 milioni di spettatori accorsi ad ammirare le esibizioni del team.
Staff- M 0.8
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- Messaggio n°13
Re: Blue Angels
La storia recente del reparto è legata all'adozione, da parte dello stesso, del prestigioso aereo doppio ruolo McDonnell Douglas F/A-18A Hornet, avvenuta l'8 novembre 1986 in concomitanza con il 40° anniversario della pattuglia.
Per non gravare pesantemente sul budget assegnato alla Marina, vennero consegnati dei velivoli di «seconda mano», ai quali furono apportate le modifiche necessarie a renderli idonei all'uso acrobatico. Oltre ovviamente a verniciare gli aerei nella classica livrea dei Blue Angels, fu necessario ad esempio l'installazione dell'impianto per i fumogeni e di un circuito di alimentazione invertito, oltre che di un congegno di controllo per la barra leggermente diverso, consistente in una molla di richiamo posta in una
ben determinata posizione, allo scopo di dare la dovuta sensibilità durante lo svolgimento di particolari manovre.
In aggiunta a questi il team ha ricevuto anche un singolo F/A-18B, impiegato per trasportare lo speaker e fungere da riserva in caso di necessità, nonchè per voli di addestramento.
Per non gravare pesantemente sul budget assegnato alla Marina, vennero consegnati dei velivoli di «seconda mano», ai quali furono apportate le modifiche necessarie a renderli idonei all'uso acrobatico. Oltre ovviamente a verniciare gli aerei nella classica livrea dei Blue Angels, fu necessario ad esempio l'installazione dell'impianto per i fumogeni e di un circuito di alimentazione invertito, oltre che di un congegno di controllo per la barra leggermente diverso, consistente in una molla di richiamo posta in una
ben determinata posizione, allo scopo di dare la dovuta sensibilità durante lo svolgimento di particolari manovre.
In aggiunta a questi il team ha ricevuto anche un singolo F/A-18B, impiegato per trasportare lo speaker e fungere da riserva in caso di necessità, nonchè per voli di addestramento.
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- Messaggio n°14
Re: Blue Angels
I mesi precedenti la prima uscita ufficiale furono impiegati per l' addestramento degli equipaggi onde prendere dimestichezza con il nuovo velivolo e modificare il programma di volo in base alle caratteristiche tecniche dell'Hornet.
Tutte le difficoltà ed i problemi furono ben presto superati tanto che nel 1992, durante la prima tournee in Europa dopo ben 19 anni di assenza, più di un milione di spettatori hanno assistito alle esibizioni dei Blue Angels, che in trenta giorni hanno toccato otto differenti nazioni del Vecchio Continente quali: Svezia, Finlandia, Russia, Romania, Bulgaria, Italia, Inghilterra e Spagna.
Durante la stagione 1997 gli spettatori sono stati più di sedici milioni e, dal lontano 1946, la pattuglia si è esibita di fronte ad un pubblico di più di 307 milioni di persone.
Staff- M 0.8
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- Messaggio n°15
Re: Blue Angels
I piloti dei Blue Angels
Per poter effettuare manovre precise ed in sicurezza i piloti dei Blue Angels, così come i piloti di tutte le altre pattuglie acrobatiche, necessitano di una continua pratica e di un continuo perfezionamento delle figure, onde stabilire un profondo affiatamento tra tutti i componenti del gruppo.
La stagione delle esibizioni del team ha inizio a marzo e termina a novembre, dopodichè, trascorso un breve periodo di vacanza, si ricomincia.
Gli elementi anziani della formazione assumono maggiore responsabilità passando in una posizione più importante nella formazione, lasciata libera dai piloti che abbandonano la pattuglia, mentre le «nuove reclute» iniziano l'addestramento.
Queste provengono sia dai reparti di volo della US Navy che da quelli dell'US Marine Corp e come requisiti base devono essere volontari di carriera ed avere almeno 1.500 ore di volo sui jet.
Mediamente sono 50 i piloti che ogni anno fanno domanda, ma di questi solamente sette superano una prima selezione.
I «sopravvissuti» vengono quindi inviati presso il Flight Demonstration Squadron, dove toccano con mano la dura vita di pattuglia, familiarizzando con gli altri componenti, con le tecniche di volo e con i velivoli.
Al termine del periodo spetta al Leader la scelta e solamente due o al massimo tre di essi entrano a far parte del team.
La preparazione alla successiva stagione non avviene però a Pensacola, ma su un' altra base a terra della Navy, e precisamente sulla base californiana della Naval Air Facility di EI Centro a 200 chilometri da San Diego.
Staff- M 0.8
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- Messaggio n°16
Re: Blue Angels
Questa, offrendo condizioni meteorologiche favorevoli, permette al team, nei circa 70 giorni di permanenza, di svolgere due voli giornalieri per ben sette giorni alla settimana.
Un duro addestramento, necessario però a svolgere quelle manovre e quel programma di volo mozzafiato che ha reso celebri i Blue Angels.
Una loro esibizione dura circa 60 minuti, durante la quale lo spettatore ha ben pochi momenti per rilassarsi impegnato come è ad ammirare: Schneider, Otto Cubano, Tonneau e cambi di formazione come quella famosa del Diamante 360 o Rombo e del Delta, dove gli aerei, quattro nella prima e sei nella seconda, volano talmente vicini che sembrano sfiorarsi.
La distanza durante queste manovre è talmente ridotta che i gregari di destra e di sinistra non volano a più di 60 cm di distanza.
Se a tutto questo si unisce poi la Bomba Verticale, gli incroci a coltello o la manovra a specchio dei due solisti, un largo uso dei fumogeni ed una tra le più belle livree adottate tra tutte le pattuglie acrobatiche oggi esistenti, è facile capire il successo che il team riscuote ed i milioni di spettatori che accorrono ad ammirare uno tra i più spettacolari programmi di volo acrobatico oggi offerto.
Staff- M 0.8
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- Messaggio n°17
Re: Blue Angels
I programmi di volo
A seconda delle condizioni meteorologiche e delle caratteristiche del terreno su cui operare, i Blue Angels hanno a disposizione tre differenti programmi.
Affinchè lo show possa essere effettuato, essi devono poter disporre di almeno tre miglia nautiche di visibilità dal centro pista e di una base delle nubi non inferiore ai 1.500 piedi.
Se queste sono le minime esistenti, la pattuglia si esibirà con il programma piatto (flat show) comprendente un minimo di manovre, altrimenti il volo verrà cancellato.
Se la base delle nubi sale a 3.500 piedi, con visibilità di tre miglia, allora verrà effettuato il programma basso (low show) comprendente anche manovre di rollio.
Infine se la base delle nuvole si trova ad almeno 8.000 piedi di altezza e la visibilità è superiore alle tre miglia, allora il team opererà con il programma alto (high show) nel quale viene effettuata l'esibizione completa di tutte le sue manovre.
A seconda delle condizioni meteorologiche e delle caratteristiche del terreno su cui operare, i Blue Angels hanno a disposizione tre differenti programmi.
Affinchè lo show possa essere effettuato, essi devono poter disporre di almeno tre miglia nautiche di visibilità dal centro pista e di una base delle nubi non inferiore ai 1.500 piedi.
Se queste sono le minime esistenti, la pattuglia si esibirà con il programma piatto (flat show) comprendente un minimo di manovre, altrimenti il volo verrà cancellato.
Se la base delle nubi sale a 3.500 piedi, con visibilità di tre miglia, allora verrà effettuato il programma basso (low show) comprendente anche manovre di rollio.
Infine se la base delle nuvole si trova ad almeno 8.000 piedi di altezza e la visibilità è superiore alle tre miglia, allora il team opererà con il programma alto (high show) nel quale viene effettuata l'esibizione completa di tutte le sue manovre.
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- Messaggio n°18
Re: Blue Angels
Fat Albert
Nei circa 60 minuti di show, non tutte le manovre acrobatiche sono appannaggio dei sei F/A-18. All'esibizione infatti partecipa anche il C-130 Hercules impiegato come velivolo di supporto per i Blue Angels.
Nel corso del programma il grosso quadrimotore, che porta una smagliante colorazione in azzurro, giallo e bianco, accende l'entusiasmo degli spettatori con un sensazionale decollo corto, reso ancora più spettacolare grazie all'uso dei razzi JATO (Jet Assisted Take Off).
Questi otto razzi a propellente solido attaccati a gruppi di quattro sui due lati della fusoliera, permettono all'Hercules di effettuare il decollo in meno di 1.500 piedi, salire con un angolo di 45 gradi e raggiungere i 1.000 piedi di quota in una manciata di secondi.
Staff- M 0.8
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- Messaggio n°19
Re: Blue Angels
In un successivo passaggio lo stesso velivolo simula il lancio di materiale, depositandolo con precisione di fronte alle tribune.
Chiamato affettuosamente dal personale Fat Albert (Grasso Alberto), il C-130 appartiene al Corpo dei Marines così come il suo equipaggio composto da tre piloti e cinque specialisti ed è assegnato a tempo pieno alla pattuglia acrobatica.
Durante una stagione percorre più di 140.000 miglia (oltre 200.000 km), trasportando 12 tonnellate di equipaggiamenti vari, 45.000 libbre di carburante, nonchè l'intera squadra degli specialisti incaricata della manutenzione degli Hornet.
In servizio con i Blue Angels dal 1970, esso ha sostituito il Lockheed R7V /C-121J Constellation, utilizzato per lo stesso scopo.
Staff- M 0.8
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- Messaggio n°20
Re: Blue Angels
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- Messaggio n°21
Re: Blue Angels
Gli specialisti ed il personale di supporto
Il team acrobatico dei Blue Angels può vantarsi di non aver mai dovuto cancellare una esibizione a causa di problemi tecnici.
Questo grazie all'oscuro ma prezioso lavoro del personale tecnico di supporto a terra assegnato alla pattuglia.
Approssimativamente sono 102 i militari, sia della Navy che dei Marines, in organico e di questi settanta sono gli addetti alla manutenzione, mentre i rimanenti si occupano dell' approvvigionamento dei materiali e di tutte le esigenze.
25 di loro seguono costantemente la formazione ad ogni manifestazione, occupandosi delle ispezioni ordinarie, di quelle pre-volo, che comprendono una scrupolosa pulizia dell'intero velivolo ed ancor più del tettuccio e dei controlli al termine di ogni volo.
Essi diventano poi protagonisti, partecipando allo spettacolo schierandosi di fronte agli aerei e salutando i piloti che, salendo tutti allo stesso tempo, prendono posto a bordo dei velivoli.
S. D'Amadio e P. Francois
Aerei , settembre 1998
Official web site
History of blue angels
Il team acrobatico dei Blue Angels può vantarsi di non aver mai dovuto cancellare una esibizione a causa di problemi tecnici.
Questo grazie all'oscuro ma prezioso lavoro del personale tecnico di supporto a terra assegnato alla pattuglia.
Approssimativamente sono 102 i militari, sia della Navy che dei Marines, in organico e di questi settanta sono gli addetti alla manutenzione, mentre i rimanenti si occupano dell' approvvigionamento dei materiali e di tutte le esigenze.
25 di loro seguono costantemente la formazione ad ogni manifestazione, occupandosi delle ispezioni ordinarie, di quelle pre-volo, che comprendono una scrupolosa pulizia dell'intero velivolo ed ancor più del tettuccio e dei controlli al termine di ogni volo.
Essi diventano poi protagonisti, partecipando allo spettacolo schierandosi di fronte agli aerei e salutando i piloti che, salendo tutti allo stesso tempo, prendono posto a bordo dei velivoli.
S. D'Amadio e P. Francois
Aerei , settembre 1998
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Red_Group- M 0.4
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- Messaggio n°22
Re: Blue Angels
I Blue Angels, ufficialmente conosciuti come la Pattuglia Acrobatica della U.s. Navy, sono stati ammirati per 23 anni da parecchi milioni di spettatori offrendo sempre spettacolari dimostrazioni di precisione acrobatica in formazione di volo.
Le manovre, acquisite individualmente con l'addestramento al volo da ogni Aviatore Navale, sono ora eseguite alla perfezione dagli abili BLUE ANGELS.
Il "team" originale venne formato nell'ambito del Naval Air Advanced Training Command nel giugno del 1946 presso la Naval Air Station a Jacksonville in Florida.
Il Lt./Com. Roy M. "Butch" Voris fu scelto per organizzare e condurre il gruppo originale.
La prima pubblica esibizione venne offerta, su dei Grumman F-6F HELLCAT, in occasione del Southeastern Air Show, il 15-16 giugno 1946.
I quattro HELLCAT del team originale esibivano una routine di combattimento, simulando l'abbattimento di un aereo da addestramento dipinto come fosse uno ZERO.
L'aereo cadeva in vite colpito e lasciando dietro di se una realistica scia di fumo.
Un finto pilota veniva poi paracadutato dal velivolo e prontamente catturato da un distaccamento di Marines di fronte agli spettatori.
Molte manovre di combattimento erano eseguite in stretta formazione, con uno stile che è divenuto la base degli attuali numeri combinati con alta velocità e stretta formazione di volo.
La pattuglia sviluppa anche il famoso Blue Angel Diamond, una configurazione che ha mantenuto la sua tradizione.
Poco tempo dopo la sua formazione, il team passò sul più veloce e potente caccia F-8F BEARCAT, sul quale volarono sino al passaggio sui jet.
Il Lt/Com. Voris venne sostituito nel comando dei BLUES nel 1947 dal Lt/Com. R.A. Clarke che
fu, a sua volta, sostituito dal Lt/Com. R.E. "Dusty" Rhodes.
Il Lt/Com. Rhodes condusse la pattuglia sino alla transizione su i reattori F-9F PANTHER nell'estate del 1949.
Il Lt/Com. Johnny Magda divenne in seguito "Team Leader" nel 1950.
Red_Group- M 0.4
- Numero di messaggi : 412
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- Messaggio n°23
Re: Blue Angels
Il programma dimostrativo fu interrotto con lo scoppio delle ostilità in Corea.
Nel giugno 1950, i BLUE ANGELS furono richiamati ai reparti di combattimento a bordo della portaerei USS PRINCETON, sede del nucleo del Fighter Squadron 191.
Il Lt/Com. Magda, allora Ufficiale Comandante del nuovo squadrone, era il primo dei BLUE ANGELS a rischiare la propria vita in combattimento.
Egli venne abbattuto al largo della costa nord-orientale della Corea nel marzo 1951.
I BLUE ANGELS ripresero vita presso la Naval Air Station di Corpus Christi, nel Texas nel tardo 1951 con il Lt/Com. "Butch" Voris, originalmente Team Leader, quale addetto alla organizzazione.
Con una più recente e veloce versione del PANTHER, la F-9F-5, la pattuglia si sottopose a una intensa pratica in preparazione per le esibizioni dell'anno seguente.
Il Lt/Com. A. Ray Hawkins prese il comando nel dicembre 1952.
Nel corso di tre vittoriose Crociere di Marina (Navy Cross), Hawkins aveva abbattuto 14 aerei nemici effettuando 154 missioni nel Pacifico durante la II G.M., fu inoltre accreditato di un contributo materiale pari all'affondamento di 34.000 tonnellate di navi da guerra nemiche, il tutto prima del suo 21° compleanno.
Compì inoltre 47 missioni di volo sulla Corea.
Red_Group- M 0.4
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- Messaggio n°24
Re: Blue Angels
Nel febbraio del 1954, con una cerimonia aerea di cambio di comando, il Lt/Com. Hawkins lasciò il posto al Lt/Com. R.L. Cormier, altro veterano pilota da caccia della II G.M. e della Corea.
Doppio asso con le sue 10 vittorie aeree accreditate, "Zeke" Cormier comandò i BLUE ANGELS fino al 1954, anno che vide un numero di esibizioni superiori ad ogni anno precedente.
L'F-9F-8 COUGAR con ala a freccia venne assegnato ai BLUE ANGELS nell'inverno 1954-55.
Su questo nuovo caccia, furono elaborate molte delle odierne spettacolari manovre, la più spettacolare delle quali l'emozionante "Fleur-de-lis".
Nel giugno 1955, la base operativa dei BLUE ANGELS fu trasferita da Corpus Christi alla "Annapolis of the Air", alla Naval Air Station di Pensacola, in Florida, sede del Naval Air Training Command.
Il Comandante Edward B. Holley, già vittorioso di crociere marine e pioniere dell'aeronautica a reazione, condusse i BLU ES durante il 1957-58, periodo in cui il team fece il passaggio dall'F-9F-8 COUGAR all'F-11A TIGER a mezza stagione.
Fu allora necessario dedicare tutto il tempo disponibile tra le esibizioni per familiarizzare i piloti con questo nuovo aereo, continuando a pilotare il più vecchio COUGAR nelle pubbliche esibizioni.
Il Comandante "Zeb" Knott, fu incaricato dalla Marina del comando dei BLUES nell'ottobre 1958.
Egli iniziò il suo curriculum quale Team Leader e partecipò a 76 manifestazioni aeree in nove mesi, oltre 200 giorni di attività nel solo primo anno di comando.
Il Lt/Com. Ken Wallace, che aveva volato nei BLUES ANGELS nel 1954-'55 quale elemento di coda, ritornò ai BLUES per un secondo ciclo nel luglio 1960, divenendo Team Leader nel gennaio 1962.
Red_Group- M 0.4
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- Messaggio n°25
Re: Blue Angels
Durante il 1962, la pattuglia americana introdusse l'atterraggio "a diamante", l'atterraggio "a delta" (atterraggio simultaneo dei sei aerei), il "farvel" (formazione classica a diamante con leader rovesciato) e il "mezzo otto cubano", una sequenza acrobatica indescrivibile a parole, contrassegnata dal "solo".
Dal 1964 al 1966, e il Comandante Bob Aumack a condurre i BLUES.
Il team segnò un record dando 87 dimostrazioni di volo nel 1965 quando apparvero in ogni parte negli Stati Uniti, in Europa e per la prima volta in Islanda, Bermuda, Isole Bahamas e Caraibi.
Il Comandante Bill Wheat divenne Ufficiale Comandante nel gennaio 1967;
durante il suo primo anno di attività, il team fu ammirato all'incirca da cinque milioni di spettatori in Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Alaska, Canada e Stati Uniti.
Durante una sola esibizione a Napoli, un milione di persone assistettero alla esibizione dei BLUES.
Il 1968 fu l'ultimo anno di attività dei venerabili F-11A TIGER, le cui brillanti caratteristiche continuavano pur sempre ad attrarre le folle.
Al chiudersi del 22°anno di attività, oltre 92 milioni di persone di tutto il mondo avevano potuto ammirare le esibizioni dei BLUE ANGELS, ormai ad uno splendido livello di abilità, vanto dell'aviazione navale.