Era il 4 settembre del '43 e al largo delia Calabria avvenne uno degli ultimi combattimenti aerei tra velivoli della Regia Aeronautica e caccia Alleati.
A Cassibile era già stato firmato l'armistizio, ma sui campi di battaglia si combatteva ancora.
Alla testa di pochi temerari, a bordo di un Reggiane 2002, il maggiore Cenni affrontava un nemico invincibile:
nel mare le navi nemiche erano molte centinaia, in aria ci si fronteggiava con il rapporto di uno a dieci.
La lotta scoppiò furiosa, e il Reggiane del comandante del 5° Stormo fu tra i primi a essere abbattuto mentre cercava di difendere un gregario:
l' aereo cadde senza tentativo di lancio tra i monti dell' Aspromonte.
Cosi, ad armistizio già firmato, scompariva Giuseppe Cenni, una delle figure più belle dell' aviazione italiana.
Nato a Casola Valsenio il 27 febbraio 1915, Cenni aveva dedicato tutta la sua esistenza al volo bruciando le tappe di una carriera che lo stato di servizio riassume in termini troppo aridi, anche se eloquenti:
750 ore di volo di guerra su un totale di 1.460, duecento azioni belliche, sei medaglie d'argento al valor militare, due promozioni per merito di guerra, numerose altre decorazioni italiane e straniere.
La medaglia d' oro gli verrà concessa alla memoria, anche se le pratiche erano già state avviate quando era ancora vivo.