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    Un grande acrobata dimenticato - Gino Brizzolari

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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 2:58 pm

    Un grande acrobata dimenticato - Gino Brizzolari 075%20I%20ragazzi%20di%20Fougier(73dpi)_JPG
    Gino Brizzolari,a metà degli anni ’20, lascia Marina di Massa e arriva alla Scuola di Volo di Ghedi nei pressi di Brescia.
    Inizia con il massimo entusiasmo l'apprendimento dell'arte del volo.
    Ben presto impara le manovre fondamentali dell'aereo "un gioco da ragazzi" e vorrebbe andare "oltre" passare immediatamente alle figure acrobatiche almeno quelle più semplici, le uniche che ti fanno sentire un tutt'uno con la macchina.
    Li a Ghedi vige però una disciplina rigidissima, le acrobazie sono severamente proibite e considerate un inutile virtuosismo, tollerate solo quelle strettamente necessarie al combattimento.
    Ci si uniforma al credo pronunciato da un generale della vecchia scuola:
    "il mio primo aereo l 'ho abbattuto senza ancora sapere virare a destra, nel duello occorrono soprattutto nervi saldi e coraggio".
    Spesso all' esuberante Gino, mortificato nello spirito dalle regole oppressive verrebbe voglia di piantare tutto, lo aiutano le voci speranzose dei colleghi
    "terminata la scuola di volo cambierà tutto, l' Aeronautica non è il monastero in cui siamo racchiusi.
    Si stanno facendo largo personaggi come Balbo, Rino Corso Fougier ... "
    L' Aviazione mondiale vive in quegli anni un periodo fantastico, Charles Lindbergh, Italo Balbo,non c' e un mese senza che un nostro pilota (De Bernardi, Ferrarin, Passaleva, Del Prete, Maddalena, Antonimi) non migliori un record mondiale aeronautico.
    Brizzolari freme, ha avuto la conferma di essere particolarmente dotato per il volo, anche i suoi istruttori Baldazzi, Rizzotto, Cirello si sono accorti del campioncino in erba che pilota il CR 1 come fosse una libellula.
    Un bel giorno arriva a Ghedi proprio uno dei pezzi da novanta: il pilota collaudatore dell' Ansaldo, Marco Stoppani, vincitore alle Olimpiade di Anversa della medaglia d'oro nella velocità e di una d'argento nell'acrobazia individuale.
    A questo virtuoso nulla è vietato e quasi avesse udito le discussioni dei giovani l' Asso si alza in volo e offre una esibizione del suo repertorio.
    "Fiesler sa eseguire il cappottamento in avanti ma Stoppani e un dio con l 'imperiale" .
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:00 pm

    Con l' avvicinarsi della fine del corso sempre più frequenti diventano a Ghedi le visite di un sottufficiale proveniente da altro aeroporto che spesso si intrattiene a parlottare con gli istruttori e non si perde alcuna manovra dei giovani allievi.
    L'enigma si chiarisce allorchè un giorno, accanto al solito Serg.Magg. si accompagna il suo superiore, un personaggio conosciutissimo nell'ambiente il Ten.Col Rino Corso Fougier comandante dell’ 1° Stormo Caccia, la famosa "Campoformido".
    Tutto si sa di questo Ufficiale da certi tacciato di eresia, da altri considerato un precursore.
    Accadde infatti in quegli anni di profondi rivolgimenti di strategie e dottrine che nell' Aeronautica, come nell’ Esercito e nella Marina, si fronteggiano tesi opposte dalla cui scelta dipenderanno le sorti della Nazione in un eventuale conflitto.
    Il Ten.Col.Pil. Corso Fougier che si appresta a conoscere Gino Brizzolari si trova da tempo impegnato in un braccio di ferro con lo Stato Maggiore.
    Secondo i suoi intendimenti il pilota da caccia deve, prima di tutto, essere padrone assoluto del mezzo affidatogli e quindi conoscere alla perfezione tutte quelle manovre acrobatiche necessarie a mettersi in posizione favorevole rispetto all'avversario o in caso di necessità a disimpegnarsi.
    Deve, inoltre, apprendere a far parte di una squadra omogenea dove ognuno sarà pronto a coprire le spalle del vicino, tempestivo nell'assorbirne l'eventuale errore.
    Per sviluppare ed esaltare queste manovre, l' allenamento all' acrobazia pura, rappresenta una palestra indispensabile cosi come il volare in formazione serrata.
    Queste tesi di Fougier, meglio conosciuta in Aeronautica come "le regole di Boelcke" (dal suo primo enunciatore Ten. Oswald Boelcke comandante del 2° Jasta germanico nelle cui fila combatterono Von Richtofen, Goering, Udet, Immelman) danno come il fumo negli occhi a certi soloni di Roma che vi vedono inutili divagazioni atte solo creare dei saltimbanchi da circo equestre e non ad attuare la rigida scuola del pilota da caccia.
    Dove il mitragliamento, lo sgancio delle bombe, l'attacco al suolo sono le priorità da rispettare.
    Il Tenente Colonnello Fougier volendo per il suo Stormo quantò di meglio possa offrire la scuola chiede a Brizzolari di entrarvi a fame parte:
    "Il mio Sergente Fruet mi ha detto che sei nato per volare, finora hai frequentato le elementari, a Campoformido ti aspetta l 'Universita".
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:00 pm

    Corso Fougier nella sua opera di addestramento ai virtuosismi del volo lascia a quei ragazzi una liberta straordinaria, si chiude un occhio se dopo le ore regolari di scuola, i piloti se ne vanno a spasso per il cielo a loro piacimento.
    "Non si può trattare come degli scolaretti chi deve diventare uno tra i migliori piloti al mondo" risponde sottovoce il Comandante alle lamentele del capitano sulle intemperanze dei ragazzi.
    "Ma sono venuti i Carabinieri a protestare perchè spaventano la gente passando sotto il ponte sul Tagliamento".
    "Bravi! è un bell'esercizio.

    Dica piuttosto ai Carabinieri di controllare periodicamente se dal ponte non pendono catene, funi o altri ostacoli".
    In questa esuberante compagnia a Gino pare di toccare il cielo con un dito, esiste, è vero, una fiera rivalità per dimostrare la propria audacia , ma una volta a terra l'antagonismo cessa per lasciare posto ad una sincera amicizia.
    Avevano varcato la soglia della scuola di volo acrobatico che erano dei pivelli in ammirazione dei loro istruttori; giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento riescono a compiere le stesse manovre dei maestri o addirittura a superarli.
    Fruet, Cancellier, Colombi i bravi istruttori autori di questa eccezionale lavoro si godono la maturazione degli allievi e cercano di gettare acqua sul fuoco dei bollenti spiriti degli irrequieti.
    L'incidente, la manovra azzardata o la bravata che possono costare la vita sono sempre in agguato.
    Tra questi “Fior di manici” due soprattutto si sono elevati e monopolizzano l'attenzione della compagnia, il Serg. Gino Brizzolari e l'altro Serg. Tommaso Diamare.
    Brizzolari si distingue per la facilità e abilità di volo che gli consentono di rendere semplici, passaggi acrobatici di gran difficoltà, con questa assoluta padronanza del CR 20, nella finta caccia difficilmente gli avversari riescono a scrollarselo dalla coda; nella caccia al palloncino sopravanza i colleghi con un numero impressionante di bersagli abbattuti.
    A Tom Diamare, viene riconosciuto, invece, un coraggio leonino: è lui il re delle picchiate più basse, del superamento degli ostacoli impossibili dove basta sbagliare di un metro per invitare gli amici al proprio funerale.
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:01 pm

    Il ponte di Sequals sul Tagliamento, rappresenta uno dei pezzi preferiti del suo repertorio; il passaggio sotto le arcate di questo ponte, che assegna una specie di lasciapassare per l' entrata nel Circolo dei Ragazzi di Campoformido, può avvenire con diversi gradi di difficoltà a seconda della direzione di entrata; a Tom non solo riescono passaggi da brivido ma addirittura danza con nel mezzo l'ostacolo del ponte!
    L'abitudine a rischiare la vita porta a sottovalutare il pericolo e basta uno spunzone di roccia nascosto da un ciuffo d'erba a causare lo schianto e l'immediata morte del malcapitato.
    Perdono la vita Giorgi, Ferrini, Viotti, Barletti, Riccardi, ... e chissa a quanti altri sarebbe toccata!
    Questi lutti provocano grande dolore e non poche grane al Comandante Corso Fougier che viene immediatamente convocato a Roma per fornire difficili spiegazioni; per sua fortuna in quegli anni la travolgente ascesa al Ministero dell' Aeronautica di ltalo Balbo lo pone al riparo delle critiche dei suoi detrattori; continuando quei lutti però per quanto tempo ancora avrebbe potuto tirare la corda?
    Il trasvolatore atlantico, grande aviatore e oltretutto fine conoscitore degli umori delle masse, ha capito che per dare un prestigio internazionale all'aeronautica non bastano i records o i primati aeronautici, occorre creare un evento che dia un concreto senso della organizzazione e delle capacità della Regia Aeronautica.
    Senza creare nulla di nuovo basta ispirarsi alle perfetta manifestazione organizzata ad Hendon in Gran Bretagna.
    In quell' aeroporto la RAF, stupisce le delegazioni straniere e gli addetti aeronautici interessati poi all' acquisto delle merci esposte; la parte centrale dell' Air Display spetta alla pattuglia acrobatica inglese prima propagandista della RAF
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:02 pm

    Il 18 giugno 1928 Balbo arriva ad Hendon e lo fa alla sua maniera con quattro pattuglie di tre velivoli in perfetta formazione; per quel volo ha voluto i migliori aerei, 6 AL 20 e 6 R 22.
    Naturalmente tra i 23 Ufficiali venuti a visionare l' Aviazione che detta legge nel mondo c'e Rino Corso Fougier.
    Balbo ha già in mente la prima Giornata dell' Aria a Roma e confida su questo dinamico Tenente Colonnello perchè quel giorno abbia pronta una pattuglia acrobatica italiana, almeno pari al tanto pubblicizzato team inglese.
    Come sarà questa pattuglia inglese?
    Si domandano i nostri Ufficiali.
    Finalmente dopo una lunga attesa arriva sul cielo di Hendon, presentata in termini entusiastici da uno speaker, il team protagonista dell' Air Display.
    Non è una formazione numerosa, solo tre De Havilland "Tiger Moth".
    Il pubblico si entusiasma, ma il nostro Corso Fougier, dal palato fino, non si scompone, ne ha ben viste di acrobazie.
    Alla fine il suo giudizio, richiesto da Balbo, si sintetizza in poche parole:
    "Un buon lavoro ordinato, senza infamia e senza gloria; noi possiamo fare ben altro".
    "Bene, si metta al lavoro! A Roma dovremo stupire il mondo" sorride con il suo "pizzetto" l'audace trasvolatore sapendo di aver scelto l'uomo giusto.
    Al rientro del Comandante dalla Gran Bretagna la parola, prima sconoscciuta, di Hendon diventa la più in uso a Campoformido, tanto che i ragazzi quando vedono il Ten.Col. pensieroso, si strizzano l'occhio e mormorano sottovoce: "complesso di Hendon".
    Corso Fougier si arrovella perche ancora non è riuscito ad individuare le manovre giuste per superare gli inglesi; senz'altro aumentera il numero degli aerei per destare più impressione ma poi looping, tonneaux ... saranno sempre quelli.
    Una soluzione ci sarebbe, ma quanto rischiosa?
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:03 pm

    Gli inglesi fanno le loro esibizioni ad una distanza di una ventina di metri l 'uno dall' altro per evidenti ragioni di sicurezza; se facesse accostare i velivoli ala contro ala?
    Lui stesso ha sperimentato questa tecnica durante certe battaglie della WW 1 ; la paura del botto è grande ma con un severo allenamento si potrebbe tentare.
    Ancora indeciso Corso Fougier si rincuora pensando alle meraviglie che susciteranno in cielo le parole DUX e REX, composte dalla disposizione di diversi aerei.
    Questa coreografia gli è venuta in mente assistendo ad un saggio ginnico.

    Le ragioni del "complesso di Hendon" non tardano ad arrivare ai Ragazzi.
    "Allora quando si comincia a volare ala contro ala?" azzarda a dire qualcuno.
    Afferrate le parole Brizzolari non ci pensa su due volte, chiama in disparte il suo abituale compagno di allenamento Citi:
    "Andiamo su Codroipo, voglio perfezionare le nostre acrobazie".
    Già da tempo Brizzolari, stanco dei soliti esercizi allargati per superare nuovi limiti si è messo a volare ala contro ala; la sua eccezionale bravura gli permette di effettuare già diversi passaggi e quel pomeriggio avrebbe provato sopra i prati di Codroipo un looping.
    Fatta quota sui 600 metri Brizzolari fa il cenno convenzionale:
    "Vai Andrea, fammi il looping, non ti preoccupare di me".
    Citi parte e Brizzolari, appiccicato come una sanguisuga, lo segue passo passo; alla fine la gran volta completa la terribile manovra.
    Un semplice sbattimento di ali e l'agitare di una mano sono il segno della vittoria; non si rendono neppure ben conto di aver, per la prima volta al mondo, completato una figura che diventerà il classico di ogni pattuglia acrobatica.
    Pochi minuti di volo separano Codroipo da Campoformido, coperti dai due con il cuore che sussulta non tanto per il pericolo corso di mangiarsi le ali a vicenda ma per la gioia di far vedere ciò di cui sono capaci i Ragazzi di Campoformido.
    Gli amici a terra assistono estasiati al looping
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:04 pm

    La prima esibizione ufficiale dell’ 1° Stormo ha luogo il 10 gennaio 1930 in occasione di una manifestazione in onore del Principe Umberto e della Principessa Maria Jose.
    Tra i 300 aeroplani schierati a Ciampino ci sono anche quelli del 1° Stormo.
    Il pubblico , composto da teste coronate di mezza Europa, Re Alberto del Belgio, Re Boris di Bulgaria, i Principi di Svezia, corpo diplomatico al completo, stampa nazionale ed estera, non ammette stecche; se per caso qualche ragazzo fallisce una sola semplice manovra, da modo ai soloni dello Stato Maggiore di fare a pezzetti Corso Fougier.
    Il comandante del 1° Stormo per andare sul sicuro, ha lasciato da parte il pattuglione e presenta una formazione di tre formata da Brizzolari, Diamare e Colombo, pari per numero a quella inglese di Hendon; il volo avviene in formazione serrata a cuneo, ala contro ala.
    Vedere per la prima volta tanta bravura con la possibilità di poter assistere, da un momento all' altro, ad un botto mortale, tiene tutti gli spettatori colfiato sospeso.
    Uno dei più ammirati è lo stesso deus ex machina Italo Balbo che abituato al volo "ancorato" dei suoi idro sa valutare le evoluzioni di questi pazzi.
    Alla fine si alza un coro di elogi ed il Re del Belgio, con le lacrime agli occhi, esclama: "Non ho mai visto nulla di simile!"
    Il successo dell'incredibile esibizione si misura dagli inviti ricevuti dal 1° Stormo; in tutta Europa vogliono questi piloti.
    Cinque mesi separano il "saluto" ai Principi Savoia, dalla contromanifestazione di Hendon, la Giornata dell' Aria romana.
    Cinque mesi, durante i quali, Corso Fougier mette sotto chiave i suoi piloti per perfezionare il Pattuglione.

    Gli hangars odorosi di benzina e di olii combusti con le linee di volo vibranti per l'ululare dei motori sono la zona di riposo dei ragazzi nei momenti liberi dai voli.
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:04 pm

    Qui si discute delle varie modi fiche da apportare alle figure e qualche accidente, se non presente, va anche a Corso Fougier il quale dopo REX e DUX ha aggiunto altre coreografie freccia, spina di pesce, aquilone, cuore,catena ... per poi finire con la più ostica e spettacolare: il volo delle cicogne.
    Terminato il lavoro con ancora indosso le Marus i nostri spesso si ritrovano all' Arizona degli Aviatori, una trattoria-bar dove senza tirare le ore piccole passano un'allegra serata scherzando sulle loro peripezie. (L'attuale Pattuglia Acrobatica Nazionale nel suo display ha una figura chiamata Arizona in onore e in ricordo di quella baracchetta di legno, luogo di ritrovo, dei Ragazzi di Campoformido).
    "Ragazzi ho visto il Comandante al tavolo di disegno con accanto una pila di libri di omitologia; sta ideando un'altra figura, ormai ci ha preso gusto, Fruet mi ha svelato che dopo le cicogne si interessa alle anatre."

    Al mattino alle 7, la linea di volo si ripopola; l'orario di lavoro fino all'imbrunire potrebbe far somigliare l'attività ad una semplice routine ma in realtà in quelle ore di volo, con manovre spesso mai provate, le toccate tra gli "Asso" o le ali divorate dalle eliche, accadono con tale frequenza da non far più notizia. Anche in quelle condizioni limite, i ragazzi riescono a portare a terra l' aereo senza batter ciglio e vogliosi di ricominciare appena possibile.
    Fortunatamente non ci scappa il morto e solo Fruet e Neri sono protagonisti di un pericoloso botto mentre Cancellier, a causa di una piantata del motore, deve abbandonare col paracadute precipitosamente il suo "Asso" entrato in una incontrollabile vite.

    A meta maggio lo Stormo è pronto per il volo di trasferimento a Roma; l'8 giugno, "Giorno dell' Aria", si avvicina.
    A Corso Fougier viene richiesto di programmare una sosta a Pisa per consentire allo Stormo di intervenire su Firenze in occasione della visita alla FF.AA. da parte del Capo del governo.
    Le Cascine sono dunque l' esordio ufficiale dello Stormo a ranghi completi; il debutto non poteva suscitare consensi più lusinghieri.
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:05 pm

    Il Duce stesso sul palco con le truppe schierate, i generali, i notabili in ossequiosa devozione a leggere sulla volta celeste la parola DUX ha una percezione di onnipotenza.
    Chi e mai questa Corso Fougier? si domanda inorgoglito da tanta bravura.
    Il 20 maggio i Ragazzi sono schierati a Roma-Ciampino, "Pizzetto" Balbo assiste agli allenamenti e controlla i programmi pianificati dai Comandanti del 1° e del 2° Stormo; l'entusiasmo ed il clima di festa sono a mille se non che un incidente mortale ricorda a tutti che il limite tra la festa ed il funerale e sottilissimo.
    A perdere la vita stavolta tocca ad un pilota collaudatore della FIAT, Lovadina, e solo la dea bendata risparmia un lutto ancor più grande che avrebbe gettato una luce sinistra sulla Giornata dell' Aria
    Lovadina ha chiesto all' amico De Bernardi, famoso asso della nostra Regia, di fare un volo in coppia per approfondire le sue conoscenze sulle tecniche del volo acrobatico.
    Maestro ed allievo sono pronti al decollo nel primo pomeriggio con due CR 20 "Asso"; come al solito il Ten. Col. De Bernardi per ragioni scaramantiche non indossa il paracadute, particolare notato dal Cap. Moavero, comandante dell'aeroporto.
    "Vale la pena fare un' osservazione ad un Colonnello cosìt famoso" si chiede Moavero; una specie di presentimento lo fa affrettare verso il celebre acrobata già nell'abitacolo del CR 20.
    "Tu sei mio superiore in grado, ma su questa aeroporto comando io e ti avverto che non vai in volo senza paracadute!" De Bernardi non replica e corre ad indossare il paracadute; sarà proprio la fermezza dell' amico Moavero a salvargli la vita.
    Dopo le prime semplici acrobazie Lovadina chiede di passare al grado superiore di difficoltà: un looping ala contro ala, tipo "Ragazzi di Campoformido".
    Un piccolo errore gli è fatale: il suo CR 20 si incastra nell'altro ed ambedue precipitano; il solo De Bernardi riesce a svincolarsi e lanciarsi con il paracadute.
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:06 pm

    Il 18 giugno, giorno tanto atteso,arriva; Roma-Ciampino ha difficoltà a contenere pili di 50.000 persone sparse nei prati, mentre le tribune sono gremite dal gotha italiano e straniero con la famiglia reale al gran completo.
    Balbo e i suoi ufficiali hanno messo su un programma imponente imperniato su 12 episodi: si spazia dalle acrobazie aeree a scene degne di un film d' azione.
    Per farla finita una volte per tutte con quelle cerchia di vetusti generali che etichetta come saltimbanchi i Ragazzi di Campoformido, proprio davanti ai loro occhi si simuleranno azioni di guerra: attacco ad un pallone osservatorio di artiglieria, contrastato dal fuoco delle mitragliatrici e batterie antiaeree, e con la collaborazione di una compagnia di paracadutisti, l' assalto ad un fortino nemico.
    Il primo episodio introduttivo rende omaggio agli aerei storici della R.A., sfilano lo SPAD 7 di Baracca, il leggendario trimotore da bombardamento Caproni CA3, lo SVA di D'Annunzio del volo su Vienna e tutta una serie di aerei usati dai nostri reparti da caccia nella WW I dal Newport al Bleriot.

    Successivamente in un crescendo rossiniano vanno in volo i caccia di Mecozzi all 'assalto di un marabutto africano fatto esplodere a suon di bombe.
    Il primo impegno dei Ragazzi del 1° Stormo avviene con i colleghi del 2° Stormo per un totale di ben 60 aerei.
    Mentre il 2° Stormo effettuata degli spettacolari passaggi, i Ragazzi di Campoformido ritmicamente si distaccano dalla grossa formazione e raggruppandosi lontano dal pubblico rientrano all'improvviso dopo aver formato le parole DUX e REX; rompendo le parole si ricongiungono con i colleghi del 2° disegnando in cielo l' emblema della caccia:
    l'arco con la freccia incoccata.
    La perfezione geometrica delle parole e dell'emblema della caccia, la gran massa di aerei diretti da una magistrale regia mandano in visibilio i pubblico che dopo questo primo assaggio di acrobazia collettiva passa a godersi lo spettacolo esaltante dei due "galletti" della Regia Aeronautica:
    De Bernardi e Ferrarin.
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:06 pm

    Arturo Ferrarin fa subito venire agli spettatori un crampo allo stomaco effettuando un passaggio a sghimbescio con l'estremità alare a pochi centimetri dal suolo; De Bernardi per non essere da meno sfiora la pista in volo rovescio.
    Improvvisamente la folla si alza in piedi ed un oooooh di suspence si solleva dal pubblico, attraversando tutto l'aeroporto: dal Caproni 100 di De Bernardi fuoriesce una densa nuvola bianca che avvolge la coda dell'aereo.
    Ce la farà l'asso italiano a venir fuori da quella posizione anomala, con il motore in panne?
    Mario De Bernardi deve avere mille vite perchè com' e riuscito il giorno prima ad arrivare sano e salvo a terra, questa volta ce la fa a raddrizzare l' aereo e ad effettuare un buon atterraggio fuori pista.
    La fortuna è con Balbo, anche questo episodio che poteva risolversi con una catastrofe rafforza, al contrario, il mito del pilota italiano.

    Mesi di allenamento, paure, tensioni, arrabbiature sono finalmente finiti, i Ragazzi sono talmente spossati ed esausti che neanche hanno voglia di fare quella baldoria programmata.
    Numerosi fioccano gli inviti di "gerarchi" , "pezzi grossi" vogliosi di salire anch'essi sul piedistallo radioso occupato dai nuovi assi dell'aria.
    Il dinamico Ministero dell' Aeronautica dopo la giornata dell' Aria non dorme sugli allori; alacremente lavora in cooperazione con il Ministero degli Esteri per coordinare gli inviti internazionali ricevuti e dopo Roma si premia la piazza di Milano inviando i Ragazzi ad una manifestazione aviatoria, "La Sagra dell' Aria" indetta dall' Aereo Club di Milano.
    Gli organizzatori lombardi per dare lustro alla rassegna hanno invitato quanto di meglio possa offrire l' Aeronautica mondiale.
    Accanto ai Ragazzi, assi dell'acrobazia collettiva, i migliori solisti tra cui l'immortale Gerhard Fiesler, Mario De Bernardi e Arturo Ferrario.
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:07 pm

    Il 1° Stormo si presenta diviso in tre pattuglie ai comandi dei Tenenti Lucchini, Neri e Reglieri e replica il programma di Roma mandando di nuovo alle stelle l'entusiasmo dell'enorme folla, oltre 100.000 persone.
    Come al solito l' Acrobazia pura fa posto all'episodio di "guerra" con duelli, finti abbattimenti, mitragliamenti ... e la Bomba che sta diventando il simbolo dell'acrobazia aerea: la figura che meglio esalta l'estro, il coraggio e l'ottimo addestramento del pilota italiano.
    Dopo Milano, le indiscrezioni circa una lunga crociera nell'Est europeo si infittiscono sempre più.
    In effetti Re Boris di Bulgaria, il Reggente Horty d'Ungheria, Re Carlo di Romania, il capo del governo greco Venizelos hanno formalizzato i loro inviti alla Regia Aeronautica.
    Il nostro Ministero unendo a questi gli inviti di altri stati confinanti, abilmente convinti dalla diplomazia, è riuscito a programmare una trasferta unica che tocca diversi capitali dell'Est.
    Allo scopo propagandistico si unisce l'intento commerciale di penetrare in un mercato in grossa espansione e fin'ora di esclusivo monopolio dell'industria francese.
    Alla fine di agosto la trasferta e ufficializzata e viene data notizia ai piloti prescelti; Corso Fougier per i pochi posti disponibili ha scelto l'elite del suo Stormo:

    Ten. Alfredo Reglieri
    Ten. Antonio Moscatelli
    Serg. Ennio Scarpini
    Serg. Mario Sansone
    Serg. Gino Brizzolati
    Serg. Silvio De Giorgi
    Serg. Tommaso Diamare
    Serg. Ettore Wengi
    Serg. Andrea Citi
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:07 pm

    Questa la pianificazione della "Crociera dell'Europa Orientale:
    BUDAPEST Manifestazione Aerea
    BELGRADO Manifestazione Aerea
    SOFIA Manifestazione Aerea
    BUCAREST Manifestazione Aerea
    INSTABUL Manifestazione Aerea
    ATENE Manifestazione Aerea
    TIRANA Manifestazione Aerea
    I Ragazzi sono elettrizzati per il lungo volo che li aspetta, un'avventura piena di incognite, perchè superare le Alpi ed inoltrasi con volo a vista su territori mai sorvolati prima, con un aereo scoperto e privo di qualsiasi strumentazione rappresenta un'impresa aviatoria di rilievo.
    Il Comandante, da perfetto organizzatore, ha preteso dei CR 20 appositivamente modificati con un carrello più robusto in considerazione dei numerosi atterraggi su piste in terra battuta e ha voluto essere preceduto in ogni scalo da una squadra di meccanici partita via ferrovia con al seguito un vagone diplomatico carico di ricambi, un' officina mobile, e i bagagli dei piloti.
    La pattuglia arriva nel posto tappa previsto dal programma il giorno prima ed in perfetta formazione esegue qualche assaggio d'acrobazia; tra le popolazioni, molte delle quali non hanno mai visto prima un aereo, le voci di meraviglia corrono di bocca in bocca e cosi al momento della manifestazione il pienone e assicurato.

    La Grecia rappresenta l 'ultima tappa, li aspetta ancora Tirana, poi un bel balzo e finalmente in Italia.
    Agli ateniesi, Corso Fougier presenta il solito collaudato copione per accendere gradualmente l'animo degli spettatori.
    Nel primo atto due piloti, Diamare e De Giorgi, eseguono la "finta caccia", seguono i solisti e nel centro il clou dello spettacolo: l'acrobazia collettiva.
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    Messaggio  Green_Group Ven Nov 07, 2008 3:08 pm

    Al momento del decollo della pattuglia qualche nuvolone nero in lontananza pone delle apprensioni
    "Si farà in tempo a completare il programma?"
    I Ragazzi eseguono impeccabilmente la freccia, la piramide, la linea di fronte, il cuneo.
    Le folate di vento che hanno iniziato a far sbandare i leggeri biplani non destano eccessiva preoccupazione:
    Le prime gocce d'acqua, intanto, consigliano una gran parte del pubblico a dirigersi verso l'uscita, solo i più appassionati seguono immobili l'ultima manovra dei Pazzi Volanti.
    La "greca" viene completata e la pattuglia in perfetta formazione si dirige all'atterraggio.
    Brizzolari vola sotto il collega Sansone ad una distanza maggiore del solito, visti i continui sbandamenti.
    I due sorvolano un monastero circondato da ulivi, superata una gola inizieranno il planee per l'atterraggio.
    Una simpatica festa alla Casa degli Italiani li aspetta.
    Gli ulivi sono alberi corti e tozzi con dei rami robusti ed un fogliame talmente piccolo e fitto che neanche il vento riesce a far oscillare vistosamente.
    Forse ci fossero stati dei platani o dei pioppi, o meglio delle canne, Brizzolari avrebbe notato un anomalo scuotimento e questa lo avrebbe messo in guardia su quella raffica assassina in arrivo, amplificata dalla profondità del baratro.
    Il vento colpisce dal basso l' ampia superficie alare del CR 20 proiettandolo in alto.
    Brizzolari prontamente agisce sulla cloche e sulla pedaliera per contrastare la violenta azione del vento ma quella voragine maledetta ha prodotto un turbine malefico che scuote l' aereo come fosse un leggero fuscello e lo porta fin sotto l'elica del compagno spinto dall'Isotta-Fraschini a pieni regimi.
    Le pale, in un attimo divorano le due sottili semiali del CR 20 di Brizzolari che monco e senza portanza viene risucchiato nel burrone di Clitypito.
    Dell'intera vicenda è testimone un frate di un vicino monastero che resosi conto della tragedia si precipita sul posta e fa in tempo a dare l 'Estrema Unzione al caro Brizzolari.
    I greci a ricordo del sacrificio del pilota italiano eressero una lapide sul posto dell'incidente ma le brutture della guerra prima e della rivolta popolare poi, consigliarono le autorità greche a spostare la lapide nei giardini del Circolo Ufficiali dell' Aeroporto militare di Tatoi, oggi sede dell' Accademia Aeronautica, perchè non venisse profanata.
    Un pensiero che onora l' Aeronautica Militare greca e tutto un popolo.
    Sono passati 75 anni da quel giomo; dell'asso Brizzolari oggi si ricordano si e no tre, quattro persone.
    E' giusto questo?
    Non dovrebbe la Sua città natale fare almeno altrettanto di quello che hanno fatto i greci?

    Gianni Bianchi
    Giovani Assi

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