Prefazione
Questo libro vuol essere un affettuoso omaggio da parte di un suo concittadino a Carlo Faggioni, questa è la ragione per cui e stato scritto.
Se appena due anni fa qualcuno mi avesse detto che avrei preso la penna in mano e scritto un libro, avrei sorriso.
Pensate quando sono costretto a scrivere semplici lettere commerciali il cestino mi si riempie in breve tempo di fogli accartocciati e passo senza rimpianti al comodo telefono.
Ma il fatto era clamoroso.
Uno come Faggioni dimenticato proprio dove è vissuto e tutti dovrebbero conoscere!
Dovevo fare assolutamente qualcosa.
Ma cosa?
Dapprima ho tentato con una manifestazione aeronautica, i molti ostacoli incontrati mi hanno scoraggiato.
Ad un certo momento la scintilla è brillata per imitazione.
Il mio amico Davide Del Giudice, appassionato come me di storia militare, ha presentato un suo studio sul battaglione INTRA schierato sulla linea Gotica.
A quel punto avevo davanti agli occhi la soluzione che andavo cercando.
Infranto quel timore riverenziale avevo capito che per scrivere un libro non è necessario essere Hemingway o Manzoni ed io dovevo scriverne uno.
La mia preparazione sull 'argomento militare era già solida essendo da anni un appassionato lettore di libri di tale materia, è bastato aggiungere alla mia vasta biblioteca qualche testo specifico sugli Aerosiluranti ed ecco pronta la base da cui partire.
Non tutto è stato cosi automatico come potrebbe sembrare.
Massa è distante dai centri dell'informazione, Roma dove c'e l'ufficio storico dell'A. M o Milano dove sono i grandi editori con i loro archivi.
Di conseguenza i testi necessari ognuno deve possederli personalmente.
Ricercare libri da decenni fuori catalogo è una divertente caccia al tesoro.
Librerie antiquarie, privati, associazioni, chiunque può avere una tessera del mosaico da comporre.
Quando ho ritrovato, dopo averlo inseguito inutilmente a Milano, Palermo .... in ogni angolo d'Italia il libro "Un aviatore racconta le sue battaglie" di Francesco Di Bella edito a Palermo nel 1950 dalla tipografia Renna rinvenuto su di una bancarella ancora con la sua sovracopertina a colori ho avuto la sensazione come se l 'immagine sbiadita di Francesco di Bella mi dicesse "ce ne hai messo di tempo per venirmi a prendere!
Ora ti racconterò tutto quello che volevi sapere ".
Al mio debutto come "scrittore " avevo cercato di imitare lo stile erudito di certi storici professionisti e vi dirò che dalle prime pagine ero fiducioso di ottenere al primo esame, la lettura in famiglia, un certo apprezzamento.
Gli sguardi in tralice, gli occhi spenti mi hanno fatto subito abbassare le penne.
"E' noioso come il telegiornale " è stato il commento.
Effettivamente è capitato pure a me, malgrado sia un appassionato, constatare come certi libri scritti anche da storici famosi in realtà altro non sono se non dei mattoni.
Tra le pagine dense di resoconti imparziali, cifre fredde, meticolosi schieramenti contrapposti, si insinua un elemento non previsto: la noia.
Spaventato da quella critica ho quindi cestinato le pagine scritte ed ho adottato uno stile personale con il quale mi sono trovato perfettamente a mio agio.
Con esso ho dato valore oltre che ai fatti storici, alle paure, le gioie, alle sensazioni provate dai protagonisti.
A questo fine mi sono stati ancora più preziosi i memoriali pubblicati dai protagonisti: Graziani, Cimicchi, Sponza, Casini, Aichner e soprattutto le conversazioni avute con vari reduci.
A questo proposito debbo ringraziare Lello Aghito.
E' nato cosi questo racconto dove Faggioni è si il protagonista principale ma spesso ricopre il ruolo di filo conduttore alternandosi sulla scena altri personaggi a lui collegati.
Questo racconto non mira ad alcun traguardo politico vuol soltanto narrare delle vicissitudini aviatorie.
La mia speranza è che questa libro serva a ricordare quell'ultima sfortunata generazione di studenti universitari, ufficiali, motoristi ...... chiamata alla guerra.
Se oggi il benessere e la liberta di cui godiamo gratuitamente brillano luminosi tale ricchezza è anche merito loro, i giovani di ieri, ignorati oggi.
Marina di Massa 01-07-98
Gianni Bianchi