La permanenza al Centro Studi ed Esperienze di Guidonia durante gli ultimi cinque anni
di vita di quegli impianti ha permesso all'Autore di vedere e seguire ciò che ivi si fece nel periodo di massima attività:
l’aeroplano-bomba, la corsa in salita per reinventare il radar, i problemi degli aviosiluri di varie concezioni, lo studio di un aeroplano a propulsione mista,i risultati delle ricerche alari bisoniche, la soluzione dello studio strutturale dell'ala a freccia.
I risultati conseguiti in quel periodo, derivati da un'ampia concentrazione di cervelli, in
un'atmosfera, forse non più riproducibile, in cui la metodicità militare non entrava in conflitto con l'estro del ricercatore scientifico, furono dovuti anche ad una specie di osmosi tra preparazioni assai diverse, catalizzatrici l'amicizia, di ingegneri, chimici, medici e piloti.
E sono questi i frutti che l'Autore ha saputo evidenziare,con la passione di chi a 24 anni ebbe in mano la galleria aerodinamica subsonica,nel 1938, la seconda per importanza in Europa.