Tra i non molti velivoli della Regia Aeronautica prodotti in grande serie (quasi ottocento esemplari costruiti giustificano, almeno in Italia, questa definizione) il G 50 è certamente uno dei più controversi.
Alla sua uscita si aggiudica il primato di essere il primo caccia interamente metallico con carrello retrattile, ma infilatosi nella spirale di requisiti più volte mutanti senza volervisi adattare compiutamente si trova nella situazione di essere “malvisto" da chi lo deve impiegare,con l'aggravante di possedere alcuni difetti che costringono il pilota a dover porre particolare attenzione nell'ambito dell'inviluppo di volo alle alte velocità.
L’impossibilità di essere rimotorizzato con propulsori più potenti lo fa declassare ad impieghi aria-terra e non venendo sostituito con macchine più moderne per ragioni di politica industriale, il G 50 si vede costretto a restare in linea ben oltre il ragionevole limite.
Nonostante questi appunti, i reparti che l'hanno utilizzalo riescono a farsi rispettare, per determinazione e perché, tutto sommato, il velivolo si dimostra, se non un purosangue, un buon cavallo da tiro.