D'altra parte le commesse di Ba 88 già passate alla Breda e all'IMAM erano giudicate esuberanti rispetto alle necessità mentre sembrava che le modifiche apportate avessero sensibilmente migliorato le doti di stabilità del velivolo.
L' ottimismo si rivelò fuori posto, giacchè il Ba 88 fu giudicato inidoneo alla ricognizione;
risultati incoraggianti fornì invece il Ca 312, che raggiunse a Guidonia la velocità di 435 km/ h.
Con i nuovi motori in linea I.F.Delta si poteva facilmente ridurre lo scarto di velocità nei confronti del CR 25 a valori trascurabili, ma, come l'esperienza pratica dimostrò, non era sufficiente intervenire sui fattore velocità per fare ammenda dei difetti dei bimotori Caproni.
Della versione idro del CR 25 non si parlò più, perchè il gen. Valle in persona si dichiarò contrario in quanto si infirmava il principio dell'omogeneità dei tipi (peraltro ripetutamente violato in altri casi).
Il 14.8.39 il gen. Valle prese la decisione di autorizzare I'approvvigionamento di soli 8 CR 25 (più i due prototipi) sulla partita di 40, che venne annulla.
In tal modo si evitava di pagare alla FIAT una grossa somma a fondo perduto, ottenendo del materiale di volo utilizzabile, se non in linea, almeno in qualcuna delle altre numerose applicazioni richieste dall'addestramento, dalle esperienze eccetera.
L'aliquota di motori A 74 necessari ai CR 25 fu prelevata dalle scorte già esistenti.
La costruzione della piccola serie fu ultimata nei primi mesi del 1940, ma in attesa di disposizioni da parte dello Stato Maggiore essa rimase accantonata fino a che le esigenze belliche non rinfrescarono la memoria alle autorità responsabili.
Noteremo per inciso che in alcuni documenti gentilmente messi a nostra disposizione dal Centro Storico FIAT la casa costruttrice identifica questi esemplari, contraddistinti dalle Matricole Militari 3651 - 3658, con la sigla CR 25 "quater"; che sottintende l'esistenza di precedente versioni "bis" e "ter" .
D'altra parte I'esemplare MM 3651, modificato per le esigenze dell'addetto aeronautico a Berlino,è talvolta chiamato CR senza ragione apparente.
Nel contesto di quest'opera useremo sempre la sigla CR 25, unica ufficialmente adottata dalla Regia Aeronautica e cosi riportata sulla coda dei velivoli assieme al numero di Matricola Militare.
All'atto della costituzione della 173a Squadriglia su 10 CR 25 esistenti 8 erano disponibili immediatamente, poichè uno si trovava a Guidonia per prove tecniche e un secondo, l'esemplare caposerie MM 3651, era già stato assegnato alla R. Ambasciata di Berlino.
Durante la fase preliminare dei passaggi andò perduto il primo prototipo MM 332 in un grave incidente che fortunatamente non causò vittime;
con l'assegnazione dell' esemplare distaccato presso il 1° Centro Sperimentale la dotazione della squadriglia si riattestò sugli 8 apparecchi, carico che dopo un anno e mezzo di guerra si era ridotto della meta.
I quattro CR 25 sopravvissuti alle vicende belliche vennero trasportati al nord all'inizio del 1943, e versati al Magazzino MSA di Cameri nel mese di febbraio.