Nel 1939, mentre la situazione internazionale si avviava rapidamente verso la guerra, la Regia Aeronautica si trovava in una generale crisi di mezzi e di tecnologia, e il cui punto massimo era rappresentato dalla motoristica.
I propulsori italiani, essenzialmente dei radiali raffreddati ad aria di potenza inferiore ai 1000 Hp, erano obsoleti rispetto allo "state of the art" internazionale: 12 cilindri V superiori ai 1000 Hp e radiali intorno ai 1500.
Il Ministero dell' Aeronautica decideva quindi l'acquisto della licenza di costruzione del motore tedesco Daimler Benz DB 601, un 12 cilindri a V rovesciato da 1000 Hp e il 26 settembre 1939 la Direzione Generale Costruzioni e Approvvigionamenti dava disposizioni per l'inoltro dei disegni del DB 601 alla FIAT.
Questa all'inizio del 1939 aveva avviato due progetti di motori raffreddati a liquido: un 12 cilindri a V da 1000 Hp e un sedici cilindri da 1250-1400 Hp, ma questi progetti vennero allora abbandonati in favore della scelta di riprodurre il motore tedesco.
Solo il 19 dicembre 1940, però, giunse l'ordine alla FIAT di iniziare l'allestimento dell'attrezzatura per la sua produzione.
Nel frattempo il motore tedesco, in esemplari forniti direttamente dalla Germania, servì oltre che alla preparazione di una nuova generazione di caccia, al tentativo di ammodernare dei modelli già in produzione, fra cui, alla FIAT, il G.50 e il biplano C.R.42.
Per il C.R.42 il passaggio dal radiale FIAT A74 RC8 al DB 601 E di 1175 Hp avvenne senza necessità di estesi rifacimenti della fusoliera, anche se la sistemazione degli impianti del motore e del circuito di raffreddamento non era problema da poco.