Abbiamo detto che l'Italia entrò in guerra avendo in carico 3.750 aerei bellici di tutte le specialità, tra linea e riserva.
Dal giugno del 1940 al giugno del 1943 le nuove costruzioni, con l'aggiunta di un centinaio di Ju.87 Stuka, fornitici dalla Germania, e di qualche decina di aeroplani recuperati da materiale
fuori uso, furono di 7.844 aerei bellici, così suddivisi:
4.758 da caccia e similari (il 60 per cento);
2.252 da bombardamento, aero siluramento e trasporto (il 28 per cento);
834 da ricognizione (il 12 per cento).
Nello stesso periodo, il totale degli aerei bellici perduti dall'Italia in combattimento, per cause di guerra, per incidenti di volo, bombardamento, attacco al suolo, vetustà, radiazione o per qualsivoglia altro motivo, fu di 6.483 velivoli e precisamente
3.483 caccia (il 53 per cento);
2.273 bombardieri, aerosiluranti e trasporti (il 35 per cento);
727 ricognitori terrestri e marittimi (il 12 per cento).
Questi dati dimostrano come la claudicante, povera e mal organizzata industria aeronautica nazionale, che aveva fama di servire soltanto i propri interessi e di riuscirvi attraverso losche manovre di corruzione e appoggi politici, non soltanto era riuscita per tre anni a reintegrare in modo completo il numero degli aeroplani da noi comunque perduti, ma era anche riuscita ad aumentare, sia pure di poco, le nostre forze che il 31 dicembre 1942, data in cui ebbe inizio la
rapida fase di declino, raggiungevano i 5.371 aerei bellici in carico.
Al miglioramento quantitativo era anche corrisposto, per la caccia e la ricognizione tattica, un miglioramento qualitativo che, soprattutto per la caccia, rappresentava un risultato di notevole importanza.
Dopo quella data, però, il totale abbandono dei nostri territori d'oltremare e l'intensificarsi dell'offensiva aerea avversaria sul territorio metropolitano fecero sì che le perdite cominciassero a superare le costruzioni.
Già alla fine di giugno del 1943, prima dell'invasione della Sicilia, per quanto nei primi sei mesi di quell'anno avessimo costruito 1007 aerei da caccia contro 1026 perduti, le nostre forze erano scese a 5.111l aeroplani, gran parte dei quali giacevano ormai, più o meno gravemente danneggiati, ai margini dei campi di volo sottoposti a continui attacchi, senza che fosse più possibile fare in tempo ad assicurarne la rimessa in efficienza.